Passi Carrabili, Corbucci (Pd): “battaglia vinta, Bonelli ha truffato i cittadini”

Back CameraL’abbiamo sempre sostenuto. I passi carrabili a raso non erano tassabili e quindi non si doveva pagare nulla al municipio (clicca qui). Cristiano Bonelli, invece, decise di truffare i cittadini di Settebagni, arrivando persino alle minacce nel bar Giacomimi qualora i cittadini non li avessero pagati. Per mesi i vigili urbani furono sguinzagliati per le vie del quartiere, facendo multe e costringendo le persone a richiedere un passo carrabile a pagamento, che invece non era obbligatorio. Il presidente Bonelli venne sbugiardato davanti a tutti grazie al puntuale lavoro del geometra locale Renato Cianfroni e all’atto da me presentato in consiglio municipale e votato all’unanimità che chiedeva la revoca del pagamento dei passi carrabili a raso (clicca qui).

A distanza di un anno in via Flavio Andò tutto è cambiato. Se fino a qualche mese fa un cittadino che provava ad ottenere il proprio diritto alla revoca di un passo carrabile a raso non tassabile, veniva trattato a male parole e quasi cacciato dagli uffici, adesso udite udite i dipendenti forniscono finalmente un modello di richiesta predisposto dal municipio (clicca qui). Nel modello il municipio ammette finalmente come il passo carrabile a raso non sia soggetto a canone e non vi sia l’obbligo di apporre il cartello identificativo. Alla chetichella e senza dirlo ai cittadini che ha truffato, il municipio è ritornato sui suoi passi. In pratica il municipio in passato ha incassato dai cittadini vessati di Settebagni dei tributi impropri ed adesso non ha nemmeno pubblicizzato il suo errore, dando la possibilità alle famiglie ingannate di poter decidere liberamente se risparmiare i soldi del passo carrabile non dovuto. Più di un anno fa anche il settimanale “Quattroruote” (clicca qui) aveva certificato la non tassabilità dei passi carrabili a raso. L’unico insomma a volerli far pagare ai cittadini è stato Cristiano Bonelli di cui si attendono le immediate dimissioni e verso il quale qualcuno nel quartiere sta già pensando di intentare una causa per danni.

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