Questa settimana ha tenuto banco il video shock del portavoce del Presidente del Consiglio Rocco Casalino sugli anziani e i down. Nel video Casalino diceva chiaramente come gli facessero schifo gli anziani e come gli dessero fastidio i ragazzi down. Nel filmato che risale al periodo di Casalino post Grande Fratello, l’attuale portavoce del premier Conte è seduto su una cattedra e parla ad alcuni ragazzi. In seguito alla polemica Casalino ha provato a giustificare le sue parole, come frutto dell’interpretazione di un personaggio estremista durante un corso di teatro. Tesi tuttavia fermamente smentita dal Centro Teatro Attivo, che ha giustamente precisato come il video non fosse stato girato presso una loro sede o durante un loro corso. Insomma la toppa è stata peggio del buco, tanto che dopo due giorni Casalino si è finalmente dovuto scusare pubblicamente delle proprie insane parole.
Tuttavia non servono le scuse. Non sono sufficienti nemmeno le dimissioni. Per provare a cancellare il disgusto per le parole di Rocco Casalino, il Presidente del Consiglio, il Ministro della Famiglia e il governo penta-leghista dovrebbero invece fare un atto concreto, raddoppiando i fondi per le persone con disabilità e le loro famiglie, oberate dai carichi di cura e private dei servizi essenziali. Tutto il resto è un chiacchiericcio insopportabile che dovrebbe far vergognare tutti i Parlamentari della maggioranza grillo-leghista. Ho paura che non sarà così e che anche stasera Rocco Casalino se ne tornerà a casa sua con quel sorriso beffardo di chi grazie al voto ai grillini vince il Grande Fratello ogni giorno. La verità è che fanno schifo gli uomini come Casalino.
Sabato la Sindaca di Roma Virginia Raggi è stata assolta nel processo per falso in atto pubblico nella nomina di Renato Marra a capo della direzione turismo di Roma Capitale. Nei prossimi giorni sarà interessante leggere le motivazioni della sentenza, tuttavia da garantista rimango fermamente convinto che sia giusto che siano i cittadini a giudicare la qualità di un’amministrazione. La Sindaca Raggi dovrebbe dimettersi già oggi per la sua assoluta incapacità nell’amministrare la Capitale. Non lo farà ovviamente, continuando a scaldare la sedia in Campidoglio, per far governare al suo posto una società privata di Milano. Il M5S a Roma sta fallendo giorno dopo giorno e nei prossimi mesi una delle ragioni di maggiore conflittualità fra grillini e leghisti sarà proprio la mala gestione della città.
Ieri si è tenuto il referendum sull’azienda dei trasporti di Roma. Si chiedeva ai romani di dire se fossero d’accordo o meno nel liberalizzare il servizio attraverso gare pubbliche, per far concorrere anche altri gestori oltre il monopolista Atac e allargare il trasporto pubblico ad altre forme di trasporto collettivo. Dei due quesiti referendari, proposti dai radicali, si è parlato per mesi nei palazzi della politica. Il Partito Democratico di Roma ha affidato la scelta sulla propria posizione agli iscritti, attraverso il primo referendum interno della storia del partito, nel quale avevano prevalso i favorevoli. La Sindaca Raggi, al contrario, si è da sempre schierata sul no, mentre quasi tutte le opposizioni avevano sostenuto più o meno timidamente il si. Alla fine, in realtà, i cittadini si sono disinteressati dell’appuntamento.
I risultati dell’affluenza si sono fermati al 16,38%, quasi 387 mila persone su due milioni e trecentosessanta mila aventi diritto. Fra i votanti ha prevalso il si, ma più semplicemente a stravincere è stata l’astensione. Nelle prossime ore saranno sprecati fiumi di inchiostro per strumentalizzare i risultati del referendum da una parte e dall’altra. La Raggi ha già fatto sapere che Atac sarà rilanciata con l’acquisto di 600 nuovi bus, corsie preferenziali, più controlli e riammodernamento della metro. Un libro dei sogni che nemmeno alle elezioni del liceo. Rimane una realtà drammatica. La politica romana per mesi ha discusso e si è divisa su un tema che evidentemente poco interessava i cittadini romani, soprattutto quelli che abitano nelle periferie. I dati divisi per municipio sono interessanti e al tempo stesso preoccupanti. Il municipio dove si è registrata l’affluenza più elevata è stato il secondo (25,25%) seguito dal primo, entrambi con i risultati più consistenti per i si. Scarsissima l’affluenza nelle zone più periferiche, con il picco dell’astensione nel sesto municipio, dove l’affluenza si è fermata al 9%. Il mancato raggiugimento del quorum non è una sconfitta per la democrazia diretta o per l’amministrazione, come hanno tuonato i radicali. E’ una sconfitta della politica e dei politici che in questi anni hanno sgualcito lo strumento del referendum, facendolo percepire dalla maggioranza dei cittadini come un orpello di scarsa utilità. Nelle prossime settimane in tanti continueranno a dividersi sul tema, mentre i romani restando a casa hanno lanciato un segnale forte e chiaro a tutta la politica. Campidoglio compreso.
Sabato 17 novembre si riunirà l’assemblea nazionale del Partito Democratico, che assumerà le dimissioni del segretario Maurizio Martina e darà avvio alla fase congressuale. La settimana dopo, domenica 25 novembre, si terranno invece le primarie aperte per l’elezione del segretario regionale del Partito Democratico del Lazio. Ho accettato la proposta del candidato Claudio Mancini di rappresentarlo come capolista in III Municipio nella lista “Avanti insieme”. Queste due settimane di confronto ci serviranno per parlare di politica, dei risultati raggiunti alla Regione Lazio e dell’opposizione da fare a Roma. Voglio farlo insieme agli amici e ai compagni che saranno capolista delle altre liste in corsa. Con Marco Palumbo, Maria Teresa Maccarrone e Roberta Leoncini sono convinto riusciremo a dare vita ad una discussione seria e costruttiva, in grado di rafforzare quanto abbiamo costruito assieme sul territorio in questi anni. Dovremmo tutti tornare ad utilizzare le primarie come strumento per parlare con i cittadini dei problemi che li riguardano. In lista con me ci saranno l’assessore del III Municipio Francesca Leoncini, i consiglieri municipali Filippo Maria Laguzzi e Roberto Ferraresi, i membri dell’assemblea romana Pinuccia Cazzaniga ed Anna Punzo, il coordinatore municipale Fabio Cerritelli e l’iscritta Loredana Valentinis. Per sostenere la nostra proposta politica, di cui parleremo diffusamente nei prossimi giorni, basterà partecipare alle primarie aperte di domenica 25 novembre, versare la quota di due euro al proprio seggio (il cui elenco sarà reso noto nelle prossime ore) e barrare il simbolo Avanti Insieme per Mancini.