Oddio è lunedì #93 – quel popolo democratico che da sempre urla “unità”

Il giorno dopo la manifestrazione nazionale del Partito Democratico in Piazza del Popolo a Roma, l’Italia riscopre di avere ancora un’opposizione e soprattutto un’alternativa al governo giallo-verde grillo-leghista. Una piazza straordinaria. Un segretario lucido. Un popolo che da sempre urla “unità”. In piazza ad ascoltare il segretario Maurizio Martina si sono riversate migliaia di persone con in mano le bandiere dell’Italia, dell’Europa e del Partito Democratico. Di questa settimana, in effetti, rimarranno impresse nella nostra memoria due diapositive, che descrivono plasticamente la differenza fra i democratici e i sovranisti-populisti.

Da una parte una piazza stracolma di persone vere ed appassionate, dall’altra quattro amici che si affacciano dal balconcino di Palazzo Chigi per festeggiare insieme ad una manciata di parlamentari una manovra economica che acuisce il debito pubblico, lasciandolo in eredità ai nostri figli. Il governo si prepara a tagliare sulla sanità e sulla scuola. Sono dei ladri di futuro. Il nostro compito è quello di spiegare ai cittadini che chi contesta la manovra economica del governo, perchè produce un deficit del 2,4% del prodotto interno lordo, non vuole certo difendere gli interessi delle banche o dell’Europa, ma al contrario è preoccupato dalla consapevolezza che un’indebitamente ulteriore del nostro Paese significhi ipotecare il futuro delle prossime generazioni.

Al contrario Matteo Salvini si dice convinto che la manovra piacerà ai mercati e all’Europa. Non potrebbe essere diversamente per uno come lui, abituato a saldare i debiti con il fisco (ben 49 milioni di euro) in comode rate spalmate in 76 anni. A ben vedere, in effetti, Salvini ha già fatto con la Lega quello che vorrebbe fare con l’Italia, ovvero far pagare i debiti delle sue scelte a chi verrà dopo di lui, così da potersi godere i frutti del presente. Sono ormai lontanissimi i giorni in cui Luigi Di Maio urlava “onestà, onestà“. Oggi al contrario asseconda l’inciucio sulla Rai tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Svolge il ruolo di cameriere ad Arcore, alla stregua del premier fantasma Giuseppe Conte, recentemente oggetto della satira di Maurizio Crozza, che lo ritrae come il tuttofare domestico dei leader del governo.

Sono convinto che fra qualche mese l’Italia si troverà nelle stesse condizioni di Roma. Nella capitale la Sindaca Virginia Raggi e la sua assessore all’ambiente Pinuccia Montanari sono state sorprese a mentire sui cattivi odori provenienti dall’impianto Tmb del Salario. Mentre davanti alle telecamere l’assessore ha sempre affermato il corretto funzionamento dell’impianto, grazie ai giornali si è venuti a conoscenza di una nota con la quale il dipartimento ambiente del Comune di Roma chiede al Presidente e al direttore operativo di Ama di intensificare la frequenza dei controlli nelle strutture, al fine di contenere le emissioni odorigine. In realtà, quindi, il Campidoglio è sempre stato bene informato dei disagi che l’impianto provoca quotidianamente ai cittadini, ma preferisce occuparsi di qualche materasso recuperato qua e là, piuttosto che affrontare l’emergenza sul ciclo dei rifiuti. Le bugie dei grillini sono state smascherate anche grazie all’Arpa fortunatamente, anche se i cittadini lo avevano già capito da tempo. Per questa ragione hanno promosso una manifestazione per il prossimo 6 ottobre alle 15.30 davanti all’impianto, alla quale tutti dovremmo partecipare per la salute pubblica e la difesa dell’ambiente. Se la Montanari avesse un briciolo di dignità dovrebbe rassegnare immediatamente le proprie dimissioni. Siamo certi che non lo farà.

Una buona notizia arriva dalla Regione Lazio, dove grazie ad un emendamento approvato nel collegato al Bilancio 2018, presentato dalla Presidente della commissione pari opportunità Eleonora Mattia e sottoscritto dalle consigliere democratiche, il Comune di Roma avrà la possibilità di siglare un accordo con la Casa Internazionale delle donne per rinnovare la concessione per l’utilizzo del Buon Pastore e di sostenere tutte quelle realtà che si occupano di persone fragili integrando il welfare pubblico. Ora senza scuse e reticenze, Raggi e Castiglione riconoscano finalmente il lavoro svolto sui territori da chi si impegna con attività specifiche sulle donne, concedendo loro dei locali in comodato gratuito in cui esercitare servizi di ascolto, assistenza e tutela.

Un risultato positivo arriva dalla battaglia delle associazioni sportive del VII municipio, che la settimana scorsa hanno invaso pacificamente gli uffici municipali dove erano in corso le commissioni consiliari, per essere finalmente ascoltate dall’assessore e dal dirigente competente. Come Partito Democratico di Roma e del VII Municipio abbiamo sostenuto la loro battaglia per ottenere la proroga fino a giugno delle assegnazioni delle palestre, al fine di garantire la continuità dello sport pubblico per tutta la stagione, messa seriamente a repentaglio dai ritardi accumulati dal bando emesso dal Muncipio. Sul tema la consiglera comunale Giulia Tempesta e quella municipale Francesca Biondo hanno presentato due mozioni. L’esito di questa mobilitazione sociale e politica è stato quello di costringere il M5S ad una netta marcia indietro, così da ottenere la proroga richiesta. La lezione è che con i grillini non bisogna mollare mai e protestare sempre.

Qualche parola anche sul III municipio, dove in questi ultimi giorni sono state sollevate delle polemiche pretestuose sugli eventi culturali promossi dal Presidente Giovanni Caudo e dall’assessore Christian Raimo. Polemcihe miopi, perchè non colgono il senso del lavoro che si sta facendo per recuperare dei non luoghi e trasformarli in piazze pubbliche socio culturali a disposizione dei cittadini. C’è molta più sicurezza nelle iniziative culturali del III municipio che in alcune normative assurde, troppo spesso utili soltanto per deresponsabilizzare le amministrazioni e cancellare eventi ed iniziative di carattere pubblico. Le direttive del Campidoglio sulla sicurezza per le manifestazioni su aree pubbliche, che recepiscono quelle del Ministero degli Interni, non valgono ad esempio per luoghi ed aree private, con la conseguenza di aver reso impossibili alcune manifestazioni di piazza ed aver invece favorito soltanto quelle organizzate dai privati. La città è un corpo vivo che non può essere soffocato con regole spesso impossibili da rispettare. L’innovazione spesso nasce proprio dalla messa in discussione di quello che non funziona ed oggi è indubbio che si sta rendendo troppo difficile promuovere eventi pubblici come quelli coraggiosamente realizzati dall’amministrazione del III Municipio. Le regole vanno ovviamente rispettate, ma quando limitano eccessivamente gli spazi di libertà devono essere assolutamente migliorate.

p.s. un ringraziamento gigantesco ai tantissimi volontari del Pd Roma che hanno collaborato e reso possibile la manifestazione di domenica in Piazza del Popolo. Una grande squadra di persone generose e competenti, con le quali sono orgoglioso di poter collaborare ogni giorno per migliorare la qualità della vita della nostra città.

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