Oddio è lunedì #9

grillo-rivoluzioneMassimo Giannini sulla Repubblica di oggi descrive l’esperienza amministrativa di Virginia Raggi come l’House of Cards de’ noantri. Stamattina su RDS Rossella Brescia e Max Pagani sfottevano la Sindaca di Roma, intenta a parlare al telefonino in linguaggio in codice, aggrappata al comignolo del Campidoglio per sfuggire alle cimici, che per inciso la Procura di Roma smentisce di aver messo. Virginia Raggi è ormai diventata una macchietta per il Paese e un problema insostenibile per il M5S. Lo ha compreso molto bene Beppe Grillo, che durante queste feste natalize ha fatto di tutto per distrarre i suoi dalle interviste di Salvatore Romeo sulle intercettazioni e dalle dichiarazioni sibilline di Raffaele Marra dal carcere. Il leader del M5S si è impegnato per cambiare l’anima del movimento. Prima la svolta garantista sugli avvisi di garanzia. Poi la sparata sui media, che andrebbero processati da una giuria popolare. Infine il referendum europeista, con l’addio ai nazionalisti inglesi di Nigel Farage e l’alleanza con i liberali di Guy Verhofstadt. La svolta è di quelle radicali. Il M5S che ha fatto dell’onestà onestà il suo mantra e dell’euro scetticismo la propria politica, ha cambiato pelle e dna fra un panettone e un pandoro. Dopo il brindisi di capodanno Grillo si è scoperto euro-entusista ed improvvisamente ha rivalutato la presunzione di innocenza. Certo sulla svolta garantista pesano i casi giudiziari dei suoi, indagati ormai per tutta la penisola.

grllo-wantTuttavia nella scelta sull’Europa c’è qualcosa di più profondo, che mira a cambiare radicalmente il movimento e la sua modalità di azione politica. Le decisioni di Grillo, infatti, sono palesemente autoritarie. Viene chiesto agli iscritti al sito (e solo a loro) di accettarle o rifiutarle, ma non c’è possibilità di discussione o modifica. Prendere o lasciare. E se lasci, il guru genovese si porta a casa il pallone e rompe il giocattolo che ha consentito ad illustri sconosciuti di diventare parlamentari, consiglieri regionali e sindaci. Dietro l’anonimato del voto segreto sul blog del comico, la massa acritica grillina china il capo ad ogni decisione del leader. Dall’uno vale uno, al tutti dietro uno, il passo è stato brevissimo. Il 2017 si è quindi aperto con una certezza: il M5S non è più un movimento di cittadini, ma un partito-azienda vero e proprio, in mano ad un uomo al comando che guadagna soldi grazie ai suoi seguaci e che di questi ha lo stesso disprezzo che provavano certi sovrani francesci prima della rivoluzione. Verrebbe da dire, ridateci Silvio Berlusconi che almeno i soldi ce li metteva di tasca propria.

mentana-grillo-okLa rivoluzione promessa dal M5S non c’è stata. Basta leggere alcune chat dei grillini, che trapelano in queste settimane per rendersi conto che la teoria del complotto sta attanagliando anche la base più convinta. In molti si domandano quali siano le vere ragioni delle svolte imposte da Grillo e Casaleggio junior. Alcuni arrivano ad ipotizzare nuovi complotti. Grillo sarebbe sotto ricatto? I poteri forti avrebbero scalato il movimento, come accaduto a Roma con Virginia Raggi? Matteo Salvini twitta banalmente: “che tristezza passare da barricate a poltrone” e c’è persino chi rimette in circolo la “bufala” della presenza di Grillo sul Britannia nel 1992. A smentire la falsa notizia è stato Enrico Mentana, che secondo la leggenda metropolitana, avrebbe intervistato il comico genovese al porto di Civitavecchia, dove era ormeggiato il panfilo che ospitava i potenti della finanza dell’epoca. Non stupisce, di conseguenza, che sia proprio Mentana uno dei più agguerriti contro le sparate di Grillo sui giornalisti e la comunicazione. La settimana scorsa il direttore del Tg La7 aveva preannunciato una querela contro il leader dei cinque stelle, poi caduta in seguito ad una precisazione del movimento. Chi di bufala ferisce, di bufala perisce verrebbe da dire. Quello che è preoccupante, tuttavia, è la mancanza di reazione da parte del mondo dell’informazione e della politica alle parole di Grillo.

italiani-chiedono-scusaL’assenza dalla scena politica di Matteo Renzi ha lasciato al tavolo da gioco un solo giocatore, a cui piace che si parli soltanto di lui. Non è un caso che sul Tempo di oggi Marcello Veneziani, pur non risparmiando critiche al segretario democratico, si auguri un suo ritorno sulla scena politica. La verità è che il vento del populismo può essere combattuto soltanto con la politica che ha il coraggio di fare le cose. Anche quelle impopolari, che guardano di più al futuro delle nuove generazioni e che tolgono i troppi privilegi di questo Paese. Sono ancora troppi quelli che sui social commentano contro la politica e poi si scoprono essere falsi invalidi, falsi malati o peggio ancora raccomandati della Prima Repubblica. La trasparenza dovrebbe valere per tutti, mentre in passato si è crocifisso Ignazio Marino perchè la sua panda veniva parcheggiata in sosta vietata, quando quotidianamente una gran numero di cittadini non rispetta il codice della strada e parcheggia l’auto in doppia fila o sulle strisce pedonali. Mi ha molto colpito, in queste ore, la vicenda riportata dal Messaggero dei due giovani turisti italiani fermati dalla polizia thailandese per avere strappato delle bandiere nazionali, un gesto considerato estremamente offensivo e inaccettabile non solo dalla legge, ma anche dalla cultura locale. Il video dei due ragazzi che strappano le bandiere è stato diffuso su Facebook e YouTube (clicca qui) e visto da centinaia di migliaia di thailandesi che hanno scritto commenti molto duri nei confronti dei due ragazzi. La polizia di Krabi, dopo il fermo, ha consentito ai due ragazzi di girare un video in cui chiedono scusa. In questo video i due spiegano che nel nostro Paese “la bandiera non è così importante” e aggiungono di aver compiuto il gesto perchè molto ubriachi. Ora sarebbe davvero bello poter dire che questi due ragazzi abbiano utilizzato una scusa sul rispetto del simbolo della bandiera del nostro Paese per sfuggire ad una condanna, tuttavia dobbiamo ammettere che è questo il sentimento che abbiamo passato alle giovani generazioni. La fiducia nelle Istituzioni e il rispetto per la bandiera e l’unità nazionale sono sentimenti che abbiamo cancellato dal nostro patrimonio comune. Siamo tutti corresponsabili se i nostri giovani sono protagonisti di questi gesti. Se vogliamo che il nostro Paese cambi davvero, dobbiamo tutti tornare ad evitare di compiere quei comportamenti sbagliati e spesso illegali, che siamo sempre pronti ad imputare agli altri e mai a noi stessi.

sacco-di-romaQuesta sera alle 21.15 sui Rai 3 andrà in onda l’inchiesta “Il sacco di Roma”. Sono molto curioso di vedere quali saranno i contenuti di questa puntata dedicata alla nostra città. Una città in cui non si riesce più nemmeno ad accendere i termosifoni nelle scuole. Una città in cui il Campidoglio è sempre in ritardo, come ha denunciato fra gli altri Mario Rusconi, presidente del Lazio dell’Associazione nazionale presidi. Una città in cui ormai fa notizia che la presidente del VII Municipio Appio-Tuscolano Monica Lozzi adotti un topo, postandone pure una foto sui social. Roma non merita questo decadimento, che più che politico comincia ad essere sociale e culturale. Il Partito Democratico di Roma è tornato finalmente ad elaborare proposte per la città grazie al lavoro dei forum tematici (clicca qui). Si è occupato, grazie al lavoro dei volontari dei circoli e in collaborazione con Protezione civile e Croce rossa Italiana, della raccolta di giocattoli, consegnati alla Befana ai bimbi terremotati. Si sta occupando in queste ore di raccogliere coperte e cappotti per l’emergenza freddo, che sta colpendo duramente i senza fissa dimora. Sta tornando finalmente ad interessarsi, come è nostro dovere, di chi si trova maggiormente in difficoltà. Da Natale è anche di nuovo possibile iscriversi al partito, in vista del congresso romano che si svolgerà a marzo. Il circolo Pd Giovanna Marturano di Piazza Bortolo Belotti 37 sarà aperto tutti i giovedì dalle 17 alle 20. Sarà importante contribuire alla rigenerazione del Partito Democratico, che rappresenta la prima forza politica del Paese e che a Roma deve proporre una classe politica onesta, ma soprattutto preparata. Per fare questo, dal 21 gennaio comincerà un seminario sulla legalità e la trasparenza, destinato ad amministratori locali, coordinatori di circolo e iscritti al partito. Sarà un evento di formazione molto importante, che vuole essere di sostegno ai nostri eletti, impegnati quotidianamente nell’affrontare le questioni relative ai corretti rapporti fra la politica e la pubblica amministrazione ed anche per i nostri dirigenti locali, che potranno acquisire nozioni ed esperienze utili a guidarli nel corretto accoglimento delle istanze provenienti dalla cittadinanza. Per potersi iscrivere basterà inviare i propri dati a legalità@pdroma.org.

welfare-scout-centerMercoledì 11 gennaio alle ore 17.30 presso lo Scout Center (Largo dellO Scautismo 1) si terrà il convegno “Più Roma, welfare, legalità e sviluppo” al quale parteciperanno il ministro Giuliano Poletti, Livia Turco, Matteo Orfini e Ileana Argentin. L’iniziativa è promossa dai forum economy, legalità, politiche sociali e salute del Pd Roma. Sarà un’occasione importante per rimettere al centro la questione del sociale, la cui immagine complessiva è stata ingiustamente offuscata dalle inchieste della magistratura. Per colpa di pochi singoli che hanno lucrato sul sociale, è passato il messaggio sbagliato che il mondo del terzo settore rappresenti un problema per la città. E’ vero l’esatto contrario. Il welfare romano rappresenta il punto di partenza per la rinascita della città e per riuscire ad assicurare assistenza alle fasce più deboli della cittadinanza.

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