Il 2017 è cominciato come ci aveva lasciato il 2016. Da Berlino ad Istanbul, il terrorismo non si è preso nemmeno la pausa per il capodanno. Un attacco che ha avuto come obiettivo una famosa ed affollata discoteca della città turca e che ha provocato l’ennesimo massacro. L’ultimo bilancio ufficiale parla di almeno 39 morti e 69 feriti. Il terrorismo colpisce la nostra vita quotidiana, i luoghi dello svago e del divertimento. Mercatini di Natale, discoteche, locali e stadi. Vuole minare il nostro stile di vita, colpendoci nel momento in cui abbassiamo la guardia e ci lasciamo andare alle nostre passioni. Ha un unico obiettivo: chiuderci in casa nella paura, cercando di farci perdere le certezze sulla nostra civiltà. Nel resto del mondo, fortunatamente, la notte di capodanno è filata via liscia. A Roma, ad esempio, il capodanno ci ha restituito una Virginia Raggi d’altri tempi. Quelli per capirci in cui la Sindaca di Roma ballava in quel di Palermo fra gli attivisti cinquestelle, che spintonavano i giornalisti intenti a farle qualche domanda.
Dopo le lacrime alla Caritas: “è un momento complesso” (clicca qui), la Raggi passa il capodanno in Piazza col “complesso” di dover superare le polemiche dell’albero di Natale senza palle, del divieto dei fuochi d’artificio e dell’ultimo dell’anno a basso costo e chilometri zero. Come ha scritto giustamente Andrea Minuz sul Foglio a “Roma va in scena la prova generale di un mondo dominato da decrescita felice e disintossicazione dai consumi, bandi pubblici bloccati e ricorsi al Tar“. D’altronde ce lo aveva promesso Alessandro Di Battista, uno dei premier in pectore del M5S: “se vinciamo a Roma, la festa è finita“. Nella capitale gli artisti devono tornare ad esibirsi sempre gratuitamente, perchè “se uno vale sempre uno” come recita il mantra grillino, la qualità diventa un optional e non conta più nulla. Tuttavia non bisogna sottovalutare l’ideologia grillina, fortemente impregnata dall’idea di liberarsi dalle debolezze dell’arte, dalle imposture della cultura e della scienza che “rafforzano la schiavitù dell’uomo, anziché aiutarlo a liberarsi”. Non bisogna dimenticare come uno degli obiettivi della futura civiltà della decrescita, teorizzata da Serge Latouche, dovrà essere la “riabilitazione dei falliti“. L’idea di fondo del M5S è quella di abbattere il merito e la qualità. Di annullare ogni grande evento o manifestazione, per abbassare ogni momento della storia al livello dell’uomo qualunque.
C’è tuttavia una resistenza interna a questo disegno politico. Qualcuno che epidermicamente proprio non riesce a stare dentro i canoni del movimento grillino. Il vero avversario del M5S a Roma è proprio lei, Virginia Raggi. Se da un lato la Sindaca recita bene la sua parte e rivendica il capodanno degli acrobati e degli artisti di strada che lavorano a titolo gratuito, dall’altro non resiste a farsi un selfie con il noto presentatore televisivo Giancarlo Magalli, volontario nella polizia municipale di Roma di cui è agente onorario e che era in servizio in divisa proprio la notte di capodanno. Basta un touch e la Sindaca torna ad essere icona nazional popolare. Sui social qualcuno attacca Magalli dandogli del venduto, ma il senso di quella foto è un altro e sta nel bisogno della Raggi di uniformarsi e di essere come la maggioranza degli italiani. Una persona normale, che alla teorizzazione della decrescita felice, preferisce la foto di capodanno con un personaggio più famoso di lei. Magalli infatti non è soltanto l’inventore del gioco dei fagioli della Carrà, ma un hipster e un vero idolo della rete. Se non l’avete visto guardatevi il suo video con i “The Pills”.
In realtà gennaio sarà un mese difficile per Roma e Virginia Raggi. Bisogna approvare un bilancio, che l’organismo indipendente che revisiona i conti del Campidoglio ha sonoramente bocciato. C’è da trovare in tempi brevi un’intesa sullo Stadio della Roma. Sarà necessario attendere cosa decideranno i giudici del tribunale civile di Roma sulla validità del contratto fra la Sindaca e il M5S. Bisognerà capire come sarà assorbito il colpo del possibile avviso di garanzia che potrebbe colpire il Sindaco, viste le note vicende di cronaca giudiziaria che hanno coinvolto Paola Muraro, Raffaela Marra e la sua numerosa famiglia. Sia chiaro. Un avviso di garanzia non è mai una condanna. Per i garantisti e per il sistema giudiziario è così. Non lo è purtroppo per il sentire comune del nostro Paese, a causa della strumentalizzazione che ne è stata fatta in passato da alcune forze politiche ed alcuni giornali, che sulle inchieste giudiziarie hanno costruito le proprie fortune.
Il 2017 potrebbe essere l’anno della verità per la politica italiana. Cosa succederà se la Raggi dovesse ricevere un avviso di garanzia? Rimarrà in carica come Sindaco ed aspetterà gli sviluppi dell’inchiesta, come sarebbe giusto o sarà invece travolta dal furore ideologico dei grillini, precipitando la capitale verso il voto? Beppe Grillo sul suo blog ha già scritto che “un avviso di garanzia non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso“. In sostanza un avviso di garanzia non significa essere colpevoli dei reati contestati. Sembra una norma Salva-Raggi e sarebbe una svolta nella politica giustizialista grillina. Tuttavia la situazione di Roma appare profondamente collegata a quella nazionale. Tutti stiamo aspettando la decisione della Corte Costituzionale sull’Italicum. A quel punto sarà più chiaro il momento in cui si andrà al voto ed inizierà una discussione parlamentare sulla possibile legge elettorale. Nel frattempo l’Italia ha ancora un governo stabile grazie al senso di responsabilità del Partito Democratico. Paolo Gentiloni sta confermando di avere le qualità giuste per ricoprire l’incarico di Presidente del consiglio, come bene aveva già fatto da Ministro degli Esteri, riportando a casa i Marò. Salvini e la Meloni ne sanno qualcosa e per colpa sua hanno dovuto cambiare argomento.
Durante il discorso di capodanno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito le priorità nazionali: “il lavoro e i giovani“. Sono strettamente collegate e bisogna fare tutto quello che possiamo per aumentare i posti di lavoro e per cercare di non costringere le nostre energie migliori ad andare all’estero. Lo ha detto chiaramente anche Papa Francesco. Dobbiamo lottare per non perdere i nostri giovani e valorizzarli nel nostro Paese. Concordo anche con le parole di Matteo Orfini sulla conclusione politica della legislatura che c’è stata all’esito del referendum del 4 dicembre scorso. L’attuale prolungamento della legislatura è utile solo ad armonizzare il sistema elettorale. Se ci sono le condizioni per scrivere una nuova legge elettorale con le altre forze politiche si faccia rapidamente, altrimenti si vada al voto. Qualsiasi balletto per tirare avanti, sarebbe incomprensibile per i cittadini e sarebbe punito severamente. Non sottavalutiamo Beppe Grillo, che nel suo discorso di fine anno parallello al Presidente della Repubblica ha mostrato nuovamente tutto il suo disprezzo per la Repubblica e la Costituzione. Chi al referendum ha pensato che Grillo volesse davvero difendere la costituzione repubblicana, dovrebbe chiedersi per quale ragione il comico faccia un discorso di fine anno in parallelo a quello della più alta carica dello Stato. Questa si chiama eversione e fa parte delle caratteristiche di un personaggio che per difendere le bufale che i suoi siti pubblicano su internet, per aumentare il traffico di utenti e quindi i propri guadagni, sarebbe disposto a tutto. Su questo argomento vi invito a leggere un articolo molto interessante della Stampa (clicca qui). Se volete liberare un grillino dall’inganno di cui è vittima, fateglielo leggere.
A marzo, inoltre, ci sarà il congresso del Partito Democratico di Roma. Nei giorni prima di Natale si è ufficialmente aperto il tesseramento al partito, che durerà fino a fine febbraio. Sarà un momento fondativo importante, poichè c’è da rigenerare il Partito Democratico della capitale. Senza Roma, il Pd non vince in Italia. Ne sono convinto e per questa ragione chiedo a tutte le persone che vogliono contribuire a trasformare Roma di partecipare alla costruzione del nuovo Partito Democratico. Sarà un gennaio pieno di iniziative (clicca qui) promosse con il forum Legalità e con gli altri forum democratici. I forum tematici stanno lavorando ed hanno già elaborato documenti politici interessanti, che vi invito a leggere (clicca qui). Con l’occasione vi ricordo alcune iniziative. L’11 gennaio alle ore 17.00, insieme con i forum politiche sociali, salute ed economia, promuoveremo il convegno sul “Welfare, legalità e sviluppo“. Il 13 gennaio alle ore 10.00 si terrà un tavolo tecnico sulle criticità degli operatori della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria con la consigliera comunale Valeria Baglio al circolo centro storico di via Goito 35. Il 21 gennaio comincerà invece il seminario “Legalità” del Pd Roma, quattro appuntamenti dedicati ad amministratori pubblici, coordinatori di circolo e dirigenti del partito Democratico di Roma, che si terranno nella sede del Pd Nazionale di via di Sant’Andrea delle Fratte. Perchè vogliamo che gli eletti e i dirigenti del Partito Democratico non siano soltanto i più onesti, ma soprattutto i più preparati.