Oddio è lunedì #7

renzi-nazionaleSiamo finalmente arrivati all’ultima newsletter del 2016. Un 2016 che è stato un anno davvero orribile per i democratici di tutto il mondo. La vittoria negli Stati Uniti di Donald Trump. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. La caduta del governo guidato da Matteo Renzi, all’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre. La rovinosa sconfitta alle elezioni amministrative di Roma. Ogni volta che i cittadini hanno dovuto scegliere fra la speranza e il timore, si sono lasciati guidare dallo scetticismo e dal pessimismo, frutto dell’oggettivo periodo socio economico negativo che stiamo vivendo. Chissà se per una volta Matteo Renzi, che del sorriso e dell’ottimismo ha fatto la sua arma principale, si augurerà che la stessa cosa possa accadere anche al prossimo congresso del partito, che si svolgerà molto probabilmente alla fine del 2017 e che lo vedrà opposto a Roberto “Speranza”, candidato della minoranza interna al partito. Rispetto a questo punto voglio dire con chiarezza che ho molto apprezzato le parole di Matteo Renzi all’assemblea nazionale. Questo è il momento di unire il Partito Democratico ed aprirlo il più possibile alle tante energie nuove che bussano alla porta dei circoli. A Roma, dove il tesseramento è sospeso dal commissariamento, sono tantissime le persone che vogliono iscriversi per contribuire a costuire il Partito Democratico dei circoli territoriali.

speranza-minoranzaSoprattutto per questa ragione credo si debbano rispettare le idee e le proposte di tutti coloro che si riconoscono nel Partito Democratico. Il mio sostegno è e sarà all’attule segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, ma la mia azione sarà sempre volta ad includere. Sono fra quelli che è rimasto ferito per i festeggiamenti dei pochi del Pd che sono stati felici della vittoria del No e della caduta del Governo, ma conosco anche tanti che pur avendo votato contro la riforma, dal giorno dopo si sono rimessi in moto per rilanciare l’azione del Pd. Non mi piacciono i partiti dove si viene espulsi, quando non si è daccordo con il leader. Non sopporto quei movimenti dove si usano due pesi e due misure. Quelli che se sei indagato da una certa Procura ti devi dimettere, ma se invece vieni indagato a Roma, è perchè ci sono le “denunce facili”. La doppia morale è una presa in giro nei confronti dei cittadini e fa parte di quella strategia di disinformazione, che è alla base del consenso del Movimento Cinque Stelle.

campidoglioA Roma siamo ormai arrivati ad un punto di non ritorno. Dopo le dimissioni dell’ex assessore Paola Muraro (indagata) e l’arresto di Raffaela Marra, braccio destro del Sindaco Virginia Raggi, sono arrivati anche i passi indietri del vice sindaco Daniele Frongia e del fedelissimo della Sindaca Salvatore Romeo. Il gruppo di potere che ha amministrato Roma negli ultimi sei mesi, moltiplicando gli stipendi, elargendo nomine ed incarichi e paralizzando la città, fino ad arrivare al boicottaggio della candidatura Olimpica, è giunto al capolinea. La parte più intransigente del M5S (Roberta Lombardi e Paola Taverna) hanno messo all’angolo la Sindaca dello studio Sammarco. L’hanno isolata da tutti i suoi alleati e di fatto Beppe Grillo l’ha ufficialmente commissariata, con la minaccia di toglierle l’utilizzo del simbolo. Un’azione che avrebbe provocato la sua caduta, poichè la maggioranza dei consiglieri pentastellati del Campidoglio le avrebbero tolto la fiducia. Non molti sanno, infatti, che nel giorno dell’arresto di Marra, al Consiglio Comunale di Roma i banchi della maggioranza erano quasi tutti vuoti. Soltanto la dura opposizione dei consiglieri democratici (che per un’ora erano stati persino tutti espulsi dall’aula) ha impedito al presidente del consiglio comunale di continuare un consiglio assurdo dal quale la Sindaca era in fuga. Quanto sta succedendo in questi giorni, di fatto, ha confermato tutto quello che in questi mesi abbiamo detto e scritto.

1) Virginia Raggi non è un sindaco libero. Ha firmato un contratto scritto con la società privata Casaleggio Associati e Beppe Grillo, che prevede una penale economica qualora venga disatteso. Nei fatti, quindi, i romani sono governati direttamente da Beppe Grillo e dai suoi uomini di fiducia.

2) Questa verità incontrovertibile dimostra come il fallimento della Raggi a Roma, possa rappresentare il fallimento dell’intero movimento cinque stelle. Tutti inclusi, da Grillo a Di Maio fino a Di Battista. Se la Raggi perde Roma, il M5S perde gran parte della propria credibilità nel proporsi un domani per governare l’Italia.

3) Per questa semplice ragione, alla Raggi non sarà consentito di mollare il Campidoglio. Non potrà dimettersi, anche se ormai è rimasta senza giunta e senza dirigenti. Non potrà dimettersi nemmeno se dovesse arrivarle, come è possibile, un avviso di garanzia per le inchieste in corso. Non potrà dimettersi nemmeno quando la città, priva di dirigenti e personale politico preparato, si paralizzerà definitivamente. Sarà “liberata” solo quando il M5S lo riterrà opportuno per i propri interessi di bottega.

4) La Raggi dovrà rimanere Sindaco, quindi, fino alle elezioni politiche. Una data di cui nessuno ha ancora certezza. Roma sarà quindi ostaggio di un movimento, che utilizzerà la capitale strumentalmente per i propri biechi interessi elettorali.

raggi-tettoDa questa vicenda, emergono alcune riflession interessanti. La prima è la svolta garantista del M5S. Non è una svolta reale, ovviamente, ma pretestuosa e strumentale, come lo erano fino a ieri i cori “onestà, onestà”, quando gli avvisi di garanzia arrivavano agli altri politici. Dopo le vicende di Roma, Beppe Grillo ha parlato di “denunce facili” e di “avvisi di garanzia” come atti dovuti. Da questa vicenda, quindi, è possibile che si possa lavorare per migliorare il dibattito politico. Se un avviso di garanzia, tornerà ad essere uno strumento a tutela degli indagati, invece che una condanna preventiva sui giornali, il Paese non potrà che giovarsene. E’ giusto allontanare i corrotti dalla politica, ma sta diventando insopportabile dover interrompere quello che si sta facendo, non appena la Procura indaghi, come è giusto che sia, su una denuncia o un esposto. Torniamo ad aspettare le sentenze, prima di massacrare socialmente e psicologicamente le persone che ricoprono incarichi pubblici. Altrimenti rischieremo di avere politici e dirigenti immobili, ingessati dalla paura di firmare qualsiasi decisione.

forum-pdUna seconda riflessione riguarda la scelta delle classi dirigenti. Dopo l’esperienza del M5S a Roma, ci sarà ancora qualcuno disposto a votare chi si professa soltanto onesto? E soprattutto l’onestà sarà un valore da ostentare preventivamente in campagna elettorale o dovrà rappresentare un comportamento di prassi, verificabile negli atti compiuti nell’espletamento del proprio mandato? Questo dibattito chiama in causa la preparazione dei nostri amministratori. Ad oggi la gran parte degli amministratori che siedono in Campidoglio e nei municipi non sono preprati sui regolamenti, l’attività amministrativa e le recenti normative sulla trasparenza e la prevenzione della corruzione. Non tutti quelli che fanno politica, ovviamente, hanno scelto nella propria vita un percorso di studi giurisprudenziali o amministrativi, tali da renderli preparati ad affrontare la difficile sfida con l’amministrazione pubblica. Per questa ragione esistono i partiti politici. Il Partito Democratico, tramite il lavoro del forum legalità, avvierà dal gennaio del prossimo anno un seminario destinato agli amministratori pubblici e ai dirigenti del partito. Saranno una serie di incontri, nei quali personalità del mondo universitario, delle professioni e della politica, ragioneranno di lotta alle mafie, prevenzione della corruzione, corretto funzionamento delle Istituzioni, codici etici e regole sulla trasparenza. Lo faremo perchè noi vogliamo che gli eletti e i dirigenti del Partito Democratico non sia soltanto i più onesti, ma soprattutto i più preparati.

convegno-3Questa settimana ho avuto anche il grande piacere di intervenire all’iniziativa “Pedofilia e Omertà” che si è svolta presso la Sala Salvadori della Camera dei Deputati. Un convegno molto interessante, promosso dalla criminologa Immacolata Giuliana e al quale hanno partecipato il sostituto procuratore Alessandro Di Vico, l’editore Roberto Mugavero, il testimonial Ferrari Massimo Tammaro, oltre a molti altri fra giornalisti, psicologi e docenti universitari. Di iniziative di questo tipo ne sono previste altre il prossimo anno.

p.s. che questo sia un anno orribile lo dimostra anche il fatto che sia Natale che Capodanno arrivino di domenica… quindi appuntamento a lunedì’ 2 gennaio, sperando che il 2017 sia un anno MIGLIORE! Tanti cari auguri

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