La questione dei vaccini sta diventano davvero seria, perchè mostra come esista un’Italia arrogante con la terza media che invita un’Italia con la laurea e l’esperienza nei settori in cui lavora ad informarsi prima di parlare. Non si tratta di classismo o elitarismo, ma della mediocrazia al potere, quella che grazie ad internet e ad i social network mortifica quotidianamente la conoscenza, appiattendo verso il basso il flusso delle opinioni. I mediocri sono entrati nella stanza dei bottoni e ci spingono a essere come loro, un po’ come gli alieni del film di Don Siegel “L’invasione degli ultracorpi”. Finisce così che una mamma no-vax si scagli contro il virologo pesarese Roberto Burioni, da sempre in prima linea per la campagna pro vaccini, augurandogli di affogare, dopo essersi premurata di comunicare sui social la spiaggia riminese frequentata dal medico.
Un’atteggiamento inaccettabile e di tipo squadrista da parte di chi disperatamente vorrebbe che la propria opinione fosse quella dominante, anche contro la scienza e la ragione. Chissà se anche a questa donna arriverà il provvedimento della questura riservato alle persone socialmente pericolose, come capitato a tre donne della Garbatella, “colpevoli” di aver partecipato lo scorso 20 maggio alla contestazione contro un banchetto di Casapound in Largo Leonardo Da Vinci. Quel giorno le tre pericolose barricadere intonarono “Bella Ciao” a qualche decina di metri dal gazebo dei “fascisti del terzo millennio“. Tanto è bastato per renderle socialmente pericolose.
Quello che sta diventando pericoloso, in realtà, è il clima nel nostro Paese e nella nostra città. Per la Sindaca Virginia Raggi, ad esempio, la Casa delle donne va sfrattata, magari in pieno agosto quando molti romani saranno in vacanza e bisogna chiamare l’esercito, un’idea di Alemanniana memoria, per presidiare i campi rom. Peccato che l’afflato legalitario della Sindaca si sgonfi di colpo quando si tratti di sgomberare i sostenitori di Casapoound, che dal 2003 occupano abusivamente l’immobile al numero 8 di via Napoleone III, a due passi dal Viminale. Bene ha fatto il Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci, nella qualità di coordinatore del movimento di sindaci antifascisti “L’Italia in comune” e membro del Consiglio della città metropilitana della capitale a mettere in mora il ministro dell’Interno, il Prefetto e la Sindaca di Roma. Si applichino immediatamente le leggi Scelba e Mancino, sciogliendo quelle organizzazioni di stampo fascista e razzista, che in questo Paese godono di un’immunità pressochè totale per le loro azioni. Se al contrario a rischiare di essere denunciati sono quelli che difendono i valori dell’antifascismo, significa che la situazione è molto più seria di quanto vogliamo credere.
Ieri sera si è conclusa Tutta Un’Altra Roma, il Festival dell’Unità di Roma. Quindici giorni ricchi di incontri e confronti con 47 iniziative, oltre 300 interventi di figure della società civile, dell’associazionismo e della politica. Un’esperienza di grande crescita umana e politica, resa possibile dai tanti volontari che hanno rinunciato ad alcuni giorni delle loro vacanze per consentire l’apertura di un luogo di discussione sul futuro della città. Una festa fortemente voluta dal segretario romano Andrea Casu, che insieme al gruppo dirigente romano del Pd, ai segretari municipali e agli eletti democratici hanno dimostrato per l’ennesima volta come il Partito Democratico di Roma possa rappresentare una speranza anche per il resto del Paese. Il Partito Democratico di Roma è in ripresa perchè c’è un gruppo dirigente giovane, capace, preparato e soprattutto coraggioso. Ai membri della segreteria che ho l’onore di coordinare va il mio ringraziamento per quanto sono riusciti a fare in questi primi sei mesi di lavoro. Ad agosto l’attività politica non si fermerà e riprenderà a pieno regime da settembre, quando lanceremo l’offensiva finale alla Sindaca Raggi, presentando l’idea di città della coalizione di centrosinistra e la squadra con la quale vogliamo tornare ad amministrare Roma.
p.s. voglio ringraziare le centinaia di persone che martedì scorso mi hanno chiamato, scritto e messaggiato per farmi gli auguri per i miei primi 40 anni. Gli amici di sempre e parte della mia comunità hanno voluto festeggiare con me alla festa dell’Unità questo momento, donandomi una serata indimenticabile ed augurandomi di seguire a prescindere le mie passioni (la politica e la Roma su tutte). Il meglio deve ancora venire. Per tutti noi.