A meno di 48 ore dall’attacco missilistico congiunto di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia in Siria, la tensione con il Cremlino si sta alzando. Vladimir Putin ha minacciato ufficialmente le potenze occidentali, paventando il caos nelle relazioni internazionali ed in accordo con il presidente iraniano Hassan Rohani ha bollato come illegali le azioni compiute. L’occidente giustifica il raid quale reazione all’attacco chimico a Douma, mentre al contrario Mosca ha apertamente accusato i servizi speciali del Regno Unito di essere responsabili di quanto accaduto. Una situazione incandescente che rischia seriamente di mettere a rischio la pace mondiale. All’indomani dell’attacco è assolutamente necessario che le diplomazie si mettano al lavoro per trovare una via d’uscita politica alla crisi. Questa settimana le immagini di Muhammad Najem, nelle quali il giovane si copre bocca e naso con la mano, stanno facendo il giro del mondo. Muhammad è un ragazzo di 15 anni e sui social sta raccontando la cruda verità della guerra, denunciando la morte di migliaia di bambini per soffocamento da gas. Sta succedendo anche ora, proprio mentre persone come noi affrontano la quotidianità di vite straordinariamente fortunate. Per questa ragione spetta anche a noi lottare pervicacemente per la pace e deve farlo soprattutto chi crede nella forza della politica.
La settimana politica italiana è stata scandita dal prepotente ritorno mediatico del Cavaliere. In poco meno di tre minuti il silente Silvio Berlusconi ha sottratto la scena politica al presunto neo leader del centrodestra Matteo Salvini. Oggi, infatti, nessuno ricorda le parole pronunciate dal leader leghista all’uscita dal colloquio con il Presidente della Repubblica, ma tutti hanno visto e riso delle mossette di nonno Silvio. Berlusconi ha catturato l’attenzione visiva degli spettatori, sottraendo il palcoscenico a Salvini ed arrivando persino a rendere inutile la presenza di Giorgia Meloni, che infatti l’ha affrontato subito dietro le tende del salone del Quirinale. Siamo passati dal Berlusconi trasformer al Berlusconi translate, voglioso di far comprendere quanto i giovani alleati siano burattini nelle sue mani.
La realtà, ovviamente, è ben diversa. Dietro alla mossa di Berlusconi ci sarebbe la sapiente regia di Gianni Letta, preoccupato che il passo di lato del Cavaliere in favore di Salvini, possa rappresentare una sorta di nuova annessione dell’Austria da parte della Germania nazista. Da sempre nelle stanze della politica si racconta di un Letta sapiente mediatore, capace di ordire trame raffinate. Stavolta, invece, pare sia stato persino costretto ad urlare con Berlusconi, per convicerlo a non abdicare a favore di un governo fra il M5S e la Lega. Ad esercitare un potere di interdizione, per non spianare la strada alle forze populiste. Nelle prossime ore sapremo le decisioni del Colle per il Governo, nel frattempo su whatsapp gira una chat simpatica, nella quale i leader di centrodestra litigano a colpi di emoticon sulla guerra in Siria, mentre i premier stranieri già rimpiangono Paolo Gentiloni.
Il prossimo 10 giugno ci saranno le elezioni amministrative in III ed VIII municipio. In questi due municipi, il Partito Democratico di Roma avrà un candidato unico del partito, scelto dalle rispettive assemblee municipali, che correrà alle Primarie della coalizione di centrosinistra del prossimo 28 aprile. Le primarie sarano aperte a tutti e vi potranno partecipare tutti i cittadini residenti in quei municipi. In VIII Municipio il Pd sostiene il vice segretario regionale Enzo Foschi, mentre in III municipio è stata scelta la candidatura di Paola Ilari, segretaria municipale eletta un anno fa dal congresso degli iscritti e che si è impegnata con iniziative ed attività per coinvolgere il territorio e riaprire un dialogo con le associazioni e i comitati di quartiere. Paola ha sostenuto le battaglie del gruppo democratico in consiglio municipale e rappresenta quel cambiamento di cui il territorio ha assoluto bisogno.
Sono assolutamente convinto che le primarie rappresentino l’unico strumento democratico per l’individuazione di una leadership collettiva e condivisa. Qualsiasi altra ipotesi rappresenta una scelta di autoreferenzialità. Nessuno infatti può dirsi a priori migliore di qualcun altro. Tuttavia lo strumento da solo non basta, poichè non si ottiene la fiducia dei cittadini senza la capacità di raccontare una visione e dei contenuti. Per questa ragione, insieme con il segretario romano Andrea Casu, abbiamo fatto appello a tutte le realtà sociali, associative ed imprenditoriali, perchè contribuiscano a far diventare questo movimento l’avvio di un percorso che sappia restituire l’orgoglio a chi non vuole rassegnarsi al declino di Roma. Di conseguenza siamo felici che l’idea delle primarie abbia già innescato la scintilla che sta suscitando una reazione nel mondo civico, con il quale vogliamo confrontarci per costruire una proposta seria per la nostra città e i nostri municipi.
Quello che accadrà in III e in VIII municipio può rappresentare l’inizio della rigenerazione del centrosinistra nella nostra città. Per chi volesse dare una mano e sostenere Paola Ilari alle primarie, ricordo due appuntamenti. Stasera alle 19 ci sarà l’inaugurazione del suo comitato per le primarie, presso la sezione Nuovo Salario di Piazza Bortolo Belotti 37. Domani martedì 17 aprile alle 18,30, presso la sezione Talenti di via Giovanni Verga 52, ci sarà un incontro a sostegno di Paola Ilari, insieme con i deputati Roberto Giachetti e Luciano Nobili, al quale parteciperà anche la consigliera Francesca Leoncini. Non voglio eludere, per chiarezza, le polemiche pretestuose sollevate in questi giorni sui social anche da esponenti del Pd. Semplicemente ho scelto un disarmo unilaterale, perchè ritengo il futuro della città e del municipio più importante dei destini personali. In politica ci sono ormai poche formiche e davvero troppe cicale. Il mio contributo di conseguenza preferisco darlo così, disimpegnandomi dalle polemiche, per usare il mio tempo per vincere le elezioni nella città che amo.