Finalmente è arrivato un lunedì in cui non si lavora. L’occasione è di conseguenza ghiotta per augurare a tutti noi un Natale sereno, in compagnia delle persone che amiamo. Questi giorni natalizi, peraltro, anticipano la conclusione della legislatura, con il Parlamento che ha terminato i propri lavori con l’approvazione della legge di bilancio. Si voterà a marzo per le elezioni politiche e nel Lazio anche per le regionali. Nelle ultime settimane sono stati approvati provvedimenti molto importanti, come la firma del nuovo contratto dei dipendenti della pubblica amministrazione, che riguarda gli aumenti salariali delle amministrazioni centrali. Non succedeva da dieci anni. Le Camere hanno dato il via libera anche alla legge quadro sulla mobilità ciclistica, voluta dal Ministro Graziano Del Rio, alla riforma delle professioni sanitarie e sui testimoni di giustizia, che incrementa le tutele di chi sceglie di stare dalla parte dello Stato. C’è poi la legge che riguarda la tutela degli orfani, vittime di crimini domestici. Una legge che dovrebbe renderci tutti orgogliosi. Proprio mentre Maria Elena Boschi si trova nell’occhio del ciclone di attacchi politici strumentali pre elettorali, la sottosegretaria ha deciso di continuare a rispondere con i fatti, lavorando fino all’ultimo giorno per consentire l’approvazione di una legge di grande civiltà, che si inserisce fra i provvedimenti sulle politiche contro il femminicidio e la violenza sulle donne. Mentre sui giornali e in televisione si scrive e si parla soltanto sull’opportunità o meno di ricandidarla, da domani chi vivrà il dramma degli omicidi in famiglia, sarà meno solo.
Una notizia bellissima, che evidentemente per la stampa italiana non fa notizia, nemmeno a Natale. Una ragione in più per rivendicare quanto è stato fatto in questi anni. Non è andata a buon fine, invece, la proposta di legge sullo Ius Soli. Sono assolutamente d’accordo con quanto scritto dal quotidiano Avvenire sulla fine ingloriosa del Parlamento, che pur avendo in questi anni fatto molto, su questo tema ha invece mancato di coraggio. Non siamo tutti uguali ed infatti il Partito Democratico ci ha provato fino all’ultimo e malgrado i parlamentari assenti (29 su 98), con i quali c’è comunque da essere profondamente delusi, i numeri non ci sarebbero stati lo stesso. Il centrodestra e il M5S, assenti al gran completo, hanno preferito il calcolo politico ad una legge di civiltà.
Sono ignavi fuggitivi, che potranno pure passare queste ore di Natale a battersi il petto in qualche Chiesa, senza che questo li possa assolvere dalla gravità della responsabilità politica che si sono assunti e che rimarrà loro addosso per sempre. Il mondo non vuol sapere di loro, misericordia e giustizia li rifiutano, dunque guarda e passa senza degnarli, scriveva Dante per descriverli nel terzo canto dell’Inferno. Ottocento mila ragazze e ragazzi, che di fatto già lo sono, attendevano con fiducia di diventare cittadini italiani. Non succederà adesso, tuttavia non si può fermare il vento con le mani, mai. Se lo dimenticano sempre questi pseudo leader populisti, che non hanno alcuna idea per migliorare il Paese e puntano sempre e solo a cavalcare pregiudizi e paure.
A Roma il consiglio comunale ha approvato il bilancio, in un’aula semideserta. Un bilancio che la consueta propaganda pentastellata definisce ogni anno rivoluzionario. Come quello dell’anno scorso, quando vennero stanziati i fondi pubblici per il defunto Spelacchio, l’albero di Natale più brutto del pianeta. Il Partito Democratico ha dato battaglia sul bilancio fino a tarda notte e con l’aiuto dei consiglieri democratici dei vari municipi ha presentato degli ordini del giorno. Come quelli approvati ed elaborati insieme al gruppo consiliare del VII municipio, che impegnano il Sindaco e la Giunta a realizzare il Progetto Asse degli Acquedotti, il percorso ciclo-pedonale che consentirebbe di collegare e valorizzare i parchi più belli della città e mettere in campo tutti gli atti necessari al mantenimento del Parco XVII Aprile 1944, dove e’ presente il monumento dedicato al rastrellamento del Quadraro. Virginia Raggi si occupa poco e male di Roma ed ancor meno della Città Metropolitana, dove i provvedimenti non vengono firmati e l’Ente è ormai fermo da settimane. Non è un caso che sia rimasto soltanto il Presidente del consiglio comunale Marcello De Vito a scrivere sui social che le amministrazioni cinque stelle al Campidoglio e in III municipio siano straordinarie. Il fatto che in una ci lavori lui e nell’altra sia stata nominata come assessore la moglie, è soltanto una fortuita coincidenza. Per la serie tengo famiglia. Se il M5S dovesse cadere, alla famiglia De Vito toccherà trovarsi un lavoro vero, sopratutto perché quello di amministratori non sembra riuscirgli molto bene.
In III municipio, infatti, le forze politiche di minoranza hanno eletto, quali Presidente e Vice Presidente del Consiglio municipale, due consiglieri che non sono espressioni del M5S, ma delle opposizioni unite, dimostrando il fallimento della Presidenza Capoccioni e la necessità che il III municipio torni al voto il prima possibile. Un risultato politico importante, ottenuto grazie al grande lavoro dei consiglieri del gruppo Democratico Paolo Emilio Marchionne, Yuri Bugli, Francesca Leoncini e Federica Rampini, in sinergia con il gruppo dirigente locale, coordinato dalla segretaria Paola Ilari. Sarebbe normale a questo punto che la Sindaca Virginia Raggi e la candidata alla Regione Lazio Roberta Lombardi, sponsor della Capoccioni, mostrassero un sussulto di dignità e responsabilità. Tuttavia sarà difficile convincere la Capoccioni a mollare la poltrona e uno stipendio da tre mila euro al mese, “soltanto” per restituire la parola ai cittadini. Quelli che volevano fare i duri e puri, si sono rivelati i più interessati a mantenere vantaggi e privilegi. Sia chiaro che il Partito Democratico non farà alcuno sconto ai grillini e lavorerà ogni giorno per risolvere i problemi dei cittadini e liberarli da questa amministrazione di incapaci.
La scorsa settimana ho partecipato a diverse iniziative, da quella al circolo Parioli assieme al vicepresidente della Camera Roberto Giachetti, a quella per il tesseramento al circolo di San Giovanni, le cui attività si moltiplicano di settimana in settimana. Inoltre il 19 dicembre, insieme con il Presidente del partito Matteo Orfini, abbiamo promosso un’iniziativa politica per avviare la campagna elettorale, per la riconferma alla Regione Lazio di Nicola Zingaretti. In cinque anni il Lazio è migliorato tantissimo e grazie all’azione democratica siamo usciti dal commissariamento sulla Sanità. Sono state fatte tantissime azioni, le ultime delle quali sono il reddito di inclusione formativa, destinato a giovani che non studiano e non lavorano e che consentirà loro di usare 600 euro al mese per un anno, per lavorare al proprio potenziamento culturale e sociale. Non un sussidio, ma un incentivo a formarsi, a cercare la propria strada in una società che sempre meno aspetta chi si trova più in difficoltà. Ci sono poi i 4 milioni di euro per la riqualificazione di 137 palestre scolastiche in tutto il Lazio. Sessantuno di questi interventi sono stati realizzati a Roma, per un totale di 1,8 milioni di euro. È la conclusione di un percorso di pianificazione degli investimenti e di monitoraggio delle priorità. L’eterna lotta fra la capacità e la competenza della buona politica, contro la cialtroneria e l’incapacità dei disfattisti.
Voglio chiudere facendo gli auguri di un sereno Natale a Mattia Palazzi, il sindaco di Mantova. Per due mesi è stato massacrato dai giustizialisti nostrani per un’accusa infamante, che puzzava di marcio lontano un miglio. Due mesi di gogna mediatica assurda, in ragione di una denuncia promossa da un avversario politico, sulla base di sms privati. Il Sindaco è riuscito a resistere, non si è dimesso ed ha atteso le indagini, che fortunatamente sono state rapide. Questa settimana è arrivata la richiesta di archiviazione, perchè gli sms erano stati intenzionalmente modificati. Prove alterate per colpire un Sindaco, un pò come accaduto a Matteo Renzi, che ha ragione quando scrive che il tempo gioca dalla nostra parte. In politica, tuttavia, il tempo è una variabile fondamentale ed è per questo che in questi due mesi di campagna elettorale ognuno di noi dovrà usare il proprio, per contribuire a sconfiggere le destre e i populisti. Per non trovarci, fra qualche anno, a dover rimpiangere quei governi democratici, che per qualcuno, sempre gli stessi, non sono mai abbastanza di sinistra.