Secondo la recente rilevazione Demos-Coop, al 56 per cento degli italiani è capitato di considerare vera una notizia letta su internet, che poi si è rivelata falsa. Oltre il 23 per cento ha persino condiviso in rete contenuti, che successivamente si sono rivelati infondati. Sono dati preoccupanti, che fotografano come la maggioranza delle persone si affidino prevalentemente ad internet per informarsi, ricorrendo sempre più spesso ai social network. Se fino a qualche anno fa era la televisione ad influenzare scelte e comportamenti, oggi è sempre di più la rete a condividere notizie e a generare disuguaglianze informative sempre più macroscopiche. Disuguaglianze che influenzano i nostri stili di vita e le nostre scelte, anche quelle in ambito politico. Nei prossimi mesi è piuttosto prevedibile immaginare che la campagna elettorale vivrà di tantissima disinformazione, come accaduto per le presidenziali americane. Per questa ragione, sarà necessario prestare molta attenzione alle notizie, per scegliere liberamente e senza essere ingannati.
Quando mi chiedono perchè si dovrebbe votare il Partito Democratico, sono costretto a ricordare il passato recente. Spesso basta tornare con la memoria al 2013, quando non c’erano le leggi sulle unioni civili, sul dopo di noi, sul divorzio breve, sul reato di tortura, sul biotestamento, sul capolarato e sul reddito di inclusione. All’epoca andava di moda la sinistra dei salotti, quella che parlava di rivoluzioni e poi legiferava sui co.co.co e per i contratti a progetto. A quella pseudo sinistra, preferisco di gran lunga quella dei governi democratici, che in questi anni hanno prodotto tante riforme. Certamente è fuor di dubbio che alcune di queste si sarebbero potute fare meglio, ma se si vuole essere intellettualmente onesti, si deve riconoscere come quella trascorsa sia stata la stagione riformatrice più di sinistra che abbiamo mai conosciuto. Per questa ragione la campagna elettorale che ci attende, non si limiterà a raccontare alle persone quello che è stato fatto e i rischi di far cadere il Paese nelle mani del populismo e della destra, ma anzi sarà il momento in cui spiegare quello che ancora c’è da fare.
La scorsa settimana avevo paragonato Virginia Raggi ad una sorta di Maria Antonietta de’ noantri (clicca qui) e lei ha voluto immediatamente immedesimarsi nella parte, presentandosi elegantissima alla prima del Teatro dell’Opera. Come è lontano il ricordo dello scorso anno, quando la Raggi si presentò sul red carpet con uno striminzito cappottino nero. L’altra sera la Sindaca della capitale aveva un look molto più aggressivo, con un generoso décolleté, spalle scoperte e accarezzate da una mantella da fiaba, che Anna Magnani aveva indossato a New York. La Maria Antonietta de’ noantri è esattamente così come l’avevo immaginata. Vive rinchiusa nella prigione del Campidoglio, sgattaiolando sui tetti come una Cenerentola qualunque, nei giorni in cui Roma si blocca per la pioggia, quando le metro chiudono, gli alberi cadono per le strade e i romani, facendo lo slalom fra i rifiuti, cercano faticosamente di tornare a casa.
Poi di sera Virginia si trasforma nella principessa dei grandi eventi dell’Altaroma, quella che non fa rima con Spelacchio, l’albero di Natale da 50 mila euro, spoglio anche da addobato. Una magia, almeno fino alla mezzanotte, quando l’abito griffato torna a trasformarsi d’improvviso nello Spelacchio, un surrogato moderno della zucca delle favole. Sembra un destino molto simile a quello della minisindaca di Montesacro. In diciotto mesi Roberta Capoccioni ha perso un assessore, il Presidente del consiglio dimissionario e quattro consiglieri municipali, dei quali tre passati al gruppo misto ed una a quello di Fratelli d’Italia.
La maggioranza politica che la sosteneva, probabilmente, non c’è mai stata, viste le continue tensioni interne al M5S di questi mesi. Tuttavia adesso la maggioranza non esiste più nemmeno numericamente. Una debacle politica mai vista prima, che ha reso la Capoccioni poco lucida, tanto da farle decidere di sfrattare da Piazza Sempione la consulta permanente per i problemi dei cittadini con disabilità. Una decisione assurda, che assieme alla componente della segreteria del Pd Roma Carla Fermariello abbiamo subito contestato, chiedendo la revoca di un provvedimento incomprensibile. Ci sono voluti due giorni, prima che la Presidente del municipio tornasse indietro sui propri passi, comprendendo la gravità del proprio errore. Più probabilmente il tempo necessario perchè qualcuno riuscisse a spiegarle, come non si possa togliere una sede di rappresentanza istituzionale ad una realtà che si occupa di ricevere i cittadini più in difficoltà.
Per fortuna la Consulta continuerà ad avere una stanza nella sede istituzionale di Piazza Sempione, come ormai avviene dal 2012. Dover combattere per questo, è l’esempio più lampante di cosa siano i cinque stelle a Roma, poichè se appare certo che sfrattare la consulta disabili sia politicamente da incapaci, umanamente, invece, fa davvero schifo. Così come dovrebbe vergognarsi chi ha avuto la provocatoria idea di addobbare, come fosse un albero di natale, il monumento ai caduti nel cuore del quartiere Tufello. La Sindaca Virginia Raggi e soprattutto la candidata alla Regione Lazio Roberta Lombardi, sponsor politico della presidente municipale, prendano atto di questo incredibile fallimento politico ed umano e non usino il III municipio per mantenere la poltrona di un proprio funzionario politico. Quando non c’è più la maggioranza per governare, si deve avere la dignità di restituire la parola ai cittadini. Giovedì 21 dicembre saremo in Piazza Sempione per chiedere a gran voce le dimissioni di Roberta Capoccioni, per liberare il III municipio dagli incapaci e tornare presto al voto.
Nella settimana appena trascorsa ho partecipato a due iniziative molto importanti. La prima è stata il presidio anti fascista su via Colombo, promosso per esprimere solidarietà ai giornalisti del quotidiano La Repubblica e de L’Espresso, attaccati da un gruppo di fascisti di Forza Nuova. Giornalisti presi di mira per le loro inchieste sui soldi che finanziano la galassia nera. Insieme a tanti altri, con il segretario Andrea Casu, abbiamo portato la solidarietà del Pd Roma, per difendere la libertà d’informazione, la democrazia e la Costituzione contro ogni fascismo e violenza. Il secondo evento è stato l’inaugurazione ad Ottavia di un playground, per fare sport all’aperto accessibile a tutti, realizzato grazie al Coni e Ministero dello Sport.
Il sottosegretario con delega allo Sport Luca Lotti ha presenziato all’inaugurazione del primo di quindici campi sportivi, che apriranno in tutti i municipi di Roma, grazie al fondo da 200 milioni di euro stanziato dal governo per lo sport in periferia. Soldi necessari a impedire che questa e altre strutture non vedessero mai la luce, per colpa dello stop imposto dalla giunta Raggi alle Olimpiadi a Roma. Con i continui no, l’amministrazione grillina sta sottraendo a Roma tante opere strategiche, posti di lavoro e risorse fondamentali, per migliorare le periferie delle nostre città. Il primo obiettivo per il futuro sarà trasformare i “no” bisbigliati per paura, in “si” pronunciati con orgoglio.
Lo stesso orgoglio con il quale il Partito Democratico di Roma ha dato vita, questo fine settimana, ad un imponente mobilitazione cittadina con banchetti e volantinaggi in tutti i quartieri della capitale. Centinaia di volontari democratici hanno portato il #pdromainpiazza, per incontrare i romani e spiegare loro come si richiede il reddito di inclusione. Si è anche discusso dei problemi più urgenti della città, soprattutto in vista dell’approvazione del bilancio comunale in Campidoglio. Al volantinaggio del Parco delle Valli, insieme con i democratici locali, ha partecipato anche il Presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, così come hanno fatto in tutti i municipi parlamentari, consiglieri regionali, comunali e membri della segreteria democratica di Roma.
Nei prossimi giorni sono previste tantissime altre inziative. Questa sera alle 18.30 parteciperò alla festa del tesseramento del circolo Pd San Giovanni (via La Spezia 79). Martedì 19 dicembre alle 17.30 sarò, invece, insieme alla consigliera comunale Giulia Tempesta, al vicesegretario regionale Fabio Bellini e al Presidente democratico Matteo Orfini all’iniziativa “Il Lazio migliore“, che si terrà presso lo Spazio Eventi di via Palermo 10. Mercoledì 20 dicembre alle ore 19 interverrò al circolo di Parioli (Via Scarlatti 9), assieme al vicepresidente della Camera e consigliere capitolino Roberto Giachetti, per parlare dei diciotto mesi dell’amministrazione più improvvisata d’Italia. Una settimana che continuerà con il consiglio municipale di giovedì 21 dicembre per chiedere le dimissioni della Presidente del III municipio.
Concludo con una bella novità, resa possibile da una brillante idea di Filippo Maria Laguzzi, che ha voluto coinvolgermi in un ambizioso esperimento editoriale. Sabato mattina, presso l’Università Pontificia di Roma, abbiamo presentanto Scmag, il magazine delle scuole cattoliche. E’ possibile leggere il primo numero della rivista, di cui ricopro il ruolo di direttore responsabile, sul sito www.scmag.it. In un tempo in cui i social la fanno da padrona e l’informazione e la comunicazione sono schiave dei click, dei mi piace e delle condivisioni prive di approfondimento, decidere di promuovere una rivista cartacea gratuita rappresenta un progetto, quantomeno da “visionari“.
Lo abbiamo fatto proprio per questo, perchè crediamo che la vera missione del giornalismo e dell’informazione, sia prima di tutto quella di fornire ai lettori spunti di riflessione. Questo magazine non si occuperà di inseguire le notizie quotidiane, ma di approfondire argomenti che faticano a trovare spazio nella comunicazione di oggi. L’alleanza per battere la povertà, la lotta contro la violenza sulle donne, la tutela dei diritti, la necessità di un moderno ambientalismo e di una rinnovata etica del lavoro e del rapporto con il denaro. In sostanza sarà una rivista per nutrire lo spirito e per provare a riflettere, destinata alle famiglie e costruita per ed insieme ai ragazzi delle scuole. Un progetto che nasce per provare ad aiutare a crescere le generazioni del domani, quelle cui spetterà il compito di migliorare il futuro.
p.s. Se lo Spelacchio di Piazza Venezia è diventato famoso in tutto il mondo, che ne dite dello Spelacchioso di Piazza Conca d’Oro presso la fermata della metro B… Sembra come quando ordini le cose online, basandoti sulle foto pubblicate sul sito e poi quando arriva il corriere ti consegnano un’altra cosa. C’è da augurarsi che in Comune succeda solo per gli appalti per gli alberi di Natale e non per quelli del verde, delle strade, dei rifiuti…