Ancora una volta gli occhi del mondo sono puntati su Londra. Dopo la tragedia della Greenfell Tower, stamattina un furgone ha travolto una folla di persone davanti alla moschea di Finsbury Park. Il terrore si sta via via impossessando della nostra quotidianità e il rischio concreto è che ci si possa abituare alle immagini strazianti che rimbalzano da una parte all’altra del mondo. Al contrario quanto ci accade intorno deve darci la forza per reagire e per costruire un paradigma nuovo, che ci consenta di affrontare le nuove sfide della modernità. I francesi lo stanno facendo puntando forte sul cambiamento incarnato da Emmanuel Macron, che dopo l’Eliseo ha conquistato la maggioranza assoluta dell’assemblea nazionale. Nel nostro Paese, invece, il cambiamento provoca sempre un certo timore, complice anche il calcolo politico di alcuni partiti come il Movimento 5 Stelle, che in seguito alla grave sconfitta alle elezioni amministrative sta compiendo un progressivo avvicinamento alle posizioni razziste già espresse dalla Lega Nord.
Tutto legittimo, sia chiaro. La contrarietà alla legge sullo Ius soli fa parte di una strategia politica ben precisa, che serve ad ancorare il movimento nelle viscere della destra populista, che ha contribuito allo sfascio del Paese durante il ventennio del Berlusconismo. Quello che colpisce, quindi, non sono tanto Beppe Grillo e i suoi adepti, che pur di mantenere una poltrona sarebbero disposti a dire e fare qualsiasi cosa, come abbiamo visto a Roma con Virginia Raggi. Lo stupore, semmai, è il silenzio degli intellettuali, delle cantanti, degli attori e dei commentatori che in questi mesi spiegavano come il M5S fosse la vera sinistra. Matteo Renzi lo ha giustamente scritto, per rivendicare il Pd delle unoni civili, della lotta allo spreco alimentare, delle misure contro la povertà, delle leggi sul dopo di noi e sull’autismo.
Chi non voterà la legge sullo Ius soli lo farà per non perdere il proprio consenso elettorale fondato sulla paura, ma lo farà soprattutto per ignoranza. E’ il caso di Forza Nuova che la settimana scorsa a Milano, presso la sede dell’Anpi e del circolo Pd all’Ortica, ha affisso uno striscione di protesta che recita: “Italiani si nasce non si diventa“. Secondo i militanti di destra la legge “contribuirà a dotare della cittadinanza italiana migliaia di potenziali terroristi islamici“. Il disegno di legge, nel dettaglio, prevede l’introduzione in Italia dello Ius Soli e dello Ius Culturae. Mentre con il secondo potrebbero fare richiesta per la cittadinanza persone che, con certi parametri, hanno frequentato la scuola in Italia, lo ius soli (temperato) prevede, invece, che chi nasce sul territorio italiano ottenga automaticamente la cittadinanza, se almeno uno dei due genitori rispetta determinate condizioni. In sostanza, quindi, chi nasce in Italia, seppur in certe condizioni, con questa legge ha più possibilità di essere considerato italiano. Ricapitolando: Ius soli uguale cittadinanza di un dato paese come conseguenza di essere nati sul territorio. Forza Nuova uguale “italiani si nasce”. Se vi sembra che i militanti di destra abbiano le idee abbastanza confuse siete nel giusto.
A Roma la Sindaca Virginia Raggi si è subito allineata alla nuova linea politica del Movimento. Nel dicembre del 2016 scriveva “i rifugiati sono nostri fratelli e sorelle. Roma città accogliente farà la sua parte“. Adesso, invece, twitta: “Roma è sottoposta ad una forte pressione migratoria. Così non si può andare avanti“. In realtà Roma è sepolta dai rifiuti e sporca come non lo è mai stata. Le strade sono piene di buche e la Sindaca non soltanto non è in grado di tapparle, ma per fare cassa sui cittadini istituisce assurdi limiti di velocità sulle consolorari più importanti. La settimana scorsa sul folle limite dei 30 km all’ora su via Salaria avevo girato un video (clicca qui) per spiegare perchè la Raggi menta ai romani, tuttavia Dado è stato molto più efficace di me:
Questa settimana è cominciato il congresso del Partito Democratico di Roma. La prima iniziativa nel nostro municipio ci sarà stasera alle ore 18.00 al circolo Pd Giovanna Marturano (Piazza Bortolo Belotti 37), dove interverrà il Presidente del partito Matteo Orfini. Alla segreteria romana si sono candidati in quattro: Valeria Baglio, Andrea Casu, Andrea Santoro e Livio Ricciardelli. Sono quattro proposte valide, tuttavia la politica ci obbliga a dover scegliere quella che più delle altre possa rappresentare il cambiamento per il Pd e per la città. Per questa ragione sosterrò Andrea Casu, con il quale abbiamo collaborato attivamente per il referendum costituzionale e durante il commissariamento del partito.
Il periodo di commissariamento è stato lungo e spesso difficile, tuttavia non si possono dimenticare le ragioni che l’hanno provocato. Non rimpiango nulla del partito che c’era prima, quello che accumulava debiti perchè non era in grado di far contribuire gli eletti alle spese dei circoli e che moltiplicava gli incarichi da affidare sempre alle stesse persone. Un partito il cui gruppo dirigente romano si era autopromosso spiccando il volo verso il Parlamento, proprio quando la neo amministrazione Marino avrebbe avuto più bisogno di aiuto ed esperienza. Il nuovo Pd di Roma dovrà lavorare per costruire l’alternativa politica di cui la città ha bisogno. Andrea Casu ha già dichiarato ufficialmente che non si candiderà in Parlamento o alla Regione e che si occuperà a tempo pieno di rigenerare il Pd romano. Potrà farlo affiancato da una squadra capace, che avrà la responsabilità di tenere unito il partito e di ricostruire il rapporto fra iscritti, circoli e federazione.
Il primo congresso sarà proprio quello del III municipio. La discussione è prevista per mercoledì 21 giugno dalle ore 16.00 al circolo Montesacro (Piazza Monte Baldo 8). Le votazioni si terranno il giorno seguente, giovedì 22 giugno dalle ore 16 alle ore 22. Potranno votare soltanto gli iscritti al Pd e potranno farlo nel loro circolo (Piazza Bortolo Belotti 37, Via Giovanni Verga 54 e Piazza Monte Baldo 8). Qui saranno consegnate loro due schede. La prima per il segretario e l’assemblea romana. Su questa scheda per votare Casu basterà fare una X sul simbolo della lista “Eccoci”. Sulla seconda scheda, invece, si dovrà scrivere un numero che corrisponderà alla lista di persone che si candideranno a formare l’assemblea municipale degli iscritti. In un secondo momento, questa assemblea eleggerà al proprio interno il segretario municipale. Durante la prossima settimana si svolgeranno tutti i congressi dei municipi della capitale e poi finalmente dall’8 luglio avremo un nuovo partito romano, guidato da una segreteria giovane e capace, che contribuirà all’azione di opposizione del gruppo capitolino e costruirà il programma da offrire ai romani per far rinascere la città.