Oddio è lunedì #29 – combattere l’odio per difendere la libertà

Katy Perry con le mani al cielo, Chris Martin che si inginocchia davanti al pubblico e poi le lacrime di Ariana Grande. Per tre ore l’occidente si è fermato ad ascoltare la risposta della nostra civiltà alle barbarie del terrorismo. Siamo un popolo che si comprende con il linguaggio globale della musica e che combatte l’odio per difendere il proprio diritto alla libertà. Il #OneLoveManchester non basterà a farci sentire più al sicuro, ma di certo rappresenta bene quello che siamo. Più di mille parole, forse più di cento eserciti. Per vincere la guerra contro un esercito invisibile e senza patria, che vede alleati pazzi, petrolieri senza scrupoli e speculatori, servono leader politici capaci di unire e non di dividere. Per questo le elezioni nel Regno Unito e in Germania ci diranno moltissimo di quello che ci aspetta nei prossimi anni.

Nel frattempo Donald Trump ha ritirato gli Usa dal trattato sul clima di Parigi. Una decisione che ha diviso prima di tutto gli Stati Uniti, con gli stati ribelli di Washington, New York e della California pronti ad andare avanti da soli. Il commento più duro è arrivato dal Vaticano, che ha ricordato come nessuno possa imporre la propria visione del mondo agli altri. Tuttavia Trump prova a fare proprio questo. Per il tycon statunitense, infatti, il trattato per contrastare il riscaldamento globale, riducendo sensibilmente le emissioni di anidride carbonica, è semplicemente un pezzo di carta che danneggia l’economia del proprio Paese. E’ una decisione molto simile a quella assunta dalla Gran Bretagna con l’uscita dall’Unione Europea. Entrambe sono il frutto di una visione particolaristica e settaria del futuro del mondo. Rompere la politica delle alleanze, stracciare i trattati sugli impegni condivisi a salvaguardia del pianeta e dividere popoli e paesi che ormai condividono stili e modelli di vita simili, rischia di farci imboccare la strada già battuta che conduce alle guerre fra gli Stati. Per questa ragione dobbiamo impegnarci tutti e in prima persona per difendere quello che abbiamo e che oggi diamo per scontato. Questo è il momento dell’impegno civico e politico. Non è il tempo dell’attesa o dello sguardo disinteressato. Le prossime elezioni, anche nel nostro Paese, ci diranno che ruolo potrà e dovrà giocare l’Italia sullo scacchiere internazionale.

Per questa ragione le principali forze politiche del nostro Paese stanno elaborando di concerto una legge elettorale che ci consenta di votare, garantendo un elevato livello di governabilità. Su questo punto, tuttavia, bisogna essere onesti e non ipocriti. Le leggi elettorali non devono piacere, devono funzionare. Le ultime hanno dato a questo Paese gli anni dei governi Berlusconi, le fragili coalizioni di centro sinistra, i governi tecnici e le larghe intese. La governabilità non dipende mai dalla legge elettorale, bensì dalla qualità della classe politica. Perchè i politici siano onesti, preparati e fortemente radicati sul territorio bisogna puntare molto sulla formazione. Questo dovrebbe essere uno dei compiti principali dei partiti politici, selezionare e preparare la classe politica che chiederà il voto dei cittadini. La legge elettorale in discussione in Parlamento non sarà certamente la migliore possibile. Tuttavia la reintroduzione dei collegi uninominali mi pare una buona notizia. Certo mi sarebbero piaciuti più piccoli, così da garantire un rapporto più diretto fra eletti ed elettori, ma rappresentano un passo avanti notevole rispetto al porcellum, dove erano soltanto i segretari di partito a conoscere i nomi dei parlamentari eletti.

Finalmente il 25 giugno prossimo si terrà il congresso del Partito Democratico di Roma. E’ un momento che stavamo aspettando da tempo e al quale spero di aver dato un contributo, coordinando le attività del forum legalità. Sabato 10 giugno al Roma Life di Via Palermo 10, si terrà l’assemblea conclusiva dei forum tematici del Partito Democratico. Sarà l’occasione per presentare il lavoro svolto in questo ultimo anno, così da lasciare al gruppo dirigente che verrà una testimonianza di come un partito possa funzionare, coinvolgendo attivamente la propria base. I forum del Pd Roma sono stati un modello organizzativo costruito dal basso, che ha consentito a centinaia di iscritti, simpatizzanti e cittadini di poter analizzare i problemi ed elaborare le proposte politiche per sostenere l’opposizione al Campidoglio e rilanciare Roma. E’ stato un lavoro costante di ascolto e proposta, che dovrà continuare e che potrà essere la cinghia di trasmissione fra eletti e iscritti.

La vita a Roma sta peggiorando sempre di più. Il Sindaco Virginia Raggi va avanti per la sua strada. E’ disinteressata al problema dei rifiuti in strada o degli odori nauseabondi provenienti dall’impianto Tmb Salario, che rende impossibile la vita dei residenti. Gli interessa poco del trasporto pubblico, il cui servizio durante l’estate peggiora sensibilmente. I suoi pensieri sono altrove. La scorsa settimana, infatti, il M5S doveva pensare ad approvare, con un consiglio in notturna, la delibera sul commercio su area pubblica. Una sorta di sanatoria per le bancarelle irregolari, che invadono le nostre strade. Il regolamento “salva-Tredicine” prevede che le cosiddette bancarelle anomale, ovvero in contrasto con le norme vigenti, possano essere trasformate in posteggi fissi e di conseguenza autorizzate. Basterà che il municipio, entro 90 giorni dalla richiesta dell’ambulante, accetti la domanda di sanatoria. Altro che bandi pubblici e trasparenti, il M5S in salsa romana governa per favorire gli uni sugli altri. E sia ben chiaro che gli uni sono quelli che li hanno votati alle elezioni.

Il M5S aveva promesso che avrebbe cambiato tutto a Roma, soprattutto in tema di trasparenza e legalità dei bandi pubblici. A distanza di un anno dall’insediamento della giunta comunale e di quelle municipali, al contrario, si vedono i primi risultati dell’incapacità politico-amministrativa, che in concreto si traduce nell’immobilismo e nel peggior conservatorismo burocratico. Insieme con Giovanni Zannola, coordinatore del forum sullo Sport del Pd Roma, abbiamo analizzato i punteggi anomali contenuti nel bando per i centri sportivi del XIV Municipio (clicca qui). Nel bando è possibile ravvisare la peggiore applicazione della Delibera 263, con criteri che inspiegabilmente aggiungono punteggi all’esperienza, sottraendoli alla qualità progettuale. Nell’avviso pubblico c’è persino un richiamo a discipline sportive improbabili e sconosciute persino al Coni, quali il wellback, proponibili di conseguenza soltanto come attività commerciali e non istituzionali. E c’è anche la vergogna di aver incredibilmente abbassato il punteggio attribuito per l’inserimento dei soggetti diversamenti abili. Sono scelte che rischiano di compromettere la qualità del servizio sportivo pubblico, limitando la possibilità di ingresso delle associazioni sportive più giovani e non garantendo al contempo nemmeno quelle associazioni che già possiedono competenze e capacità progettuali e non hanno di certo bisogno di tutele da bando, caratteristica della politiche delle marchette da sempre contestata dal M5S.

In III municipio andiamo di male in peggio. La scorsa settimana, grazie al lavoro della commissione trasparenza presieduta dalla consigliera Giordana Petrella (clicca qui), abbiamo avuto la conferma che l’Inps potrà costruire sui terreni di via Capuana, dove alcuni mesi fa erano comparse le recinzioni che avevano messo in allarme i cittadini. La mobilitazione di protesta si era fermata grazie alle parole tranquillizzanti dell’assessore all’urbanistica del III municipio Domenico D’Orazio, che aveva garantito pubblicamente che l’Ente non avrebbe potuto edificare e che l’area sarebbe rimasta libera da ogni mira speculativa di tipo urbanistico. Oggi sappiamo dall’Inps che quelle parole erano delle menzogne per prendere in giro i cittadini e che in realtà l’Ente ha pieno titolo a costruire.

La vicenda è davvero inquietante, poiché non si può nemmeno pensare che l’assessore all’urbanistica sia impreparato sulla questione, visto che lo stesso lavora proprio all’Inps, come tecnico presso il coordinamento generale tecnico edilizio (clicca qui). Insieme con la consigliera democratica Francesca Leoncini abbiamo chiesto alla presidente del III municipio Roberta Capoccioni l’immediata revoca dell’assessore, che sui social continua a dire che non si potrà costruire. Lo scrive sui social, non con atti ufficiali e protocollati. Siamo di fronte ad un assessore del M5S in pieno conflitto d’interessi e che usa la menzogna seriale come strumento di rapporto con la cittadinanza. Sulla vicenda vi segnalo anche questo mio video, che prova a spiegarla in un minuto.

L’assessore, in realtà, non è nuovo a questo genere di cose. La scorsa settimana aveva innescato una polemica assurda, nel vano tentativo di prendersi i meriti di un intervento di sfalcio e pulizia del Parco dei Frutti a Settebagni. Un’azione di volontariato delle #magliettegialle democratiche e dei volontari del quartiere. Il M5S a Roma è questo. Racconta le bugie ai cittadini per mascherare la propria incapacità e quando non è in grado di dare risposte, la colpa è sempre di qualcun altro.

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