Quella trascorsa è stata la settimana dei “Francesco”. Ha cominciato Papa Francesco con il suo manifesto sul diritto al lavoro pronunciato all’Ilva di Genova. “L’obiettivo vero da raggiungere non è il reddito per tutti, ma il lavoro per tutti. Perchè senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti“. Queste alcune delle parole più significative pronunciate dal Papa davanti a lavoratori, precari e disoccupati. Tanti gli argomenti toccati da Francesco, dai giovani che non devono essere turisti della vita, al coraggio di farsi un proprio giudizio sulle questioni importanti dell’esistenza. Francesco dispensa filosofia, spesso parla di politica con più forza e sincerità di molti leader dei nostri partiti e soprattutto non teme la forza della verità. Spiega la differenza fra l’imprenditore onesto che crea ricchezza ed opportunità di lavoro e lo speculatore, che usa e strumentalizza le persone per fare profitto. Dice che qualche volta il sistema politico “sembra incoraggiare chi specula sul lavoro e non chi crede nel lavoro“. Bisogna temere gli speculatori, non gli imprenditori, perchè “quando non si lavora, la democrazia entra in crisi“.
Domenica è stata la giornata di un altro Francesco, quel capitan Totti che ha avuto il potere di unire una città che di solito è disunita su tutto. Per chi come me ha avuto la fortuna di essergli coetaneo e di vivere tutta la sua storia, le lacrime piante ieri rappresentano un tributo doveroso per la conclusione di una carriera sportiva, che ha scandito un ciclo importante della nostra vita. Venticinque anni insieme hanno rappresentato una costante, spesso l’unica per le nostre fragili esistenze, troppo spesso costrette ad essere testimoni dell’orrore del mondo. C’è tanta verità nelle parole semplici di Francesco. C’è il valore assoluto dell’amore per la sua famiglia e per il suo popolo. C’è il sacrificio della rinuncia alle tante offerte di altre squadre con le quali avrebbe potuto vincere tutto e guadagnato molto di più.
C’è la paura per il futuro, quando si capisce d’improvviso di non essere più ragazzi che corrono dietro ad un pallone e si diventa di colpo grandi. C’è la sofferenza di chi si rende conto che quando cala il sipario, si rischia di rimanere soli e magari un giorno persino dimenticati. In queste ore ho parlato con tanti amici, anche non tifosi della Roma, che dinanzi all’onda emozionale che ha travolto la città, si sono lasciati trascinare dentro questo straordinario evento collettivo. Francesco Totti è stato uno dei più grandi calciatori del mondo, probabilmente il miglior calciatore italiano, indiscutibilmente in assoluto il campione più forte della sua Roma. Questo succede quando le grandi storie d’amore durano per sempre. Accade quando, aldilà dei trofei conquistati sul campo, un singolo individuo è riuscito per anni a regalare a milioni di persone tante gioie ed emozioni. Per questo Totti non ha nulla da temere, perchè Roma non dimentica le sue leggende.
Roma è nelle mani di un giovane Sindaco donna che vuole mettere in discussione il moderno Statuto della città, che prevede la parità di genere nella giunta comunale. Vuole farlo per coprire la sua incapacità di completare la sua squadra di governo, garantendo uguale presenza a uomini e donne. Sarebbe uno schiaffo intollerabile, perchè ci riportebbe indietro nel tempo. Per questa ragione il gruppo comunale del Pd e i forum democratici stanno dando battaglia per difendere lo Statuto, che incarna la base comune di regole che tutti dovremmo condividere. A questo proposito, giovedì sono stato ad una bellissima iniziativa sulla Costituzione e la legalità, promossa dagli insegnanti della scuola di via Serassi a Cinquina. Protagonisti sono stati i ragazzi, che hanno raccontato la Costituzione con brani e video, mostrando di aver compreso la profondità del messaggio costituzionale e mettendo in mostra i contenuti di quegli articoli ancora disattesi nella realtà. Sono stato onorato di poter partecipare e di poter contribuire in piccola parte alla crescita di questi ragazzi. Un evento che mi ha fatto tornare alla mente le parole ancora molto attuali di Piero Calamandrei, eletto all’assemblea costituente e fra i fondatori del Partito D’Azione. Per chi volesse ascoltarle (clicca qui).
Sabato mattina siamo tornati con le #magliettegialle democratiche ed insieme ai volontari del quartiere di Settebagni abbiamo sfalciato e pulito il Parco dei Frutti, che era in condizioni pietose da mesi. Qui è possibile vedere il video che ho girato in diretta sui social al termine dell’intervento (clicca qui), che ha coinvolto più di venti persone. Abbiamo documentato tutto l’intervento, facendo foto e video del prima e del dopo. Per fortuna lo abbiamo fatto. Infatti questa mattina, l’assessore all’ambiente del III municipio ha provato ad intestare l’intervento all’ufficio giardini e di conseguenza all’amministrazione a cinque stelle di cui fa parte. Una menzogna ignobile ed intollerabile, da parte di chi quotidianamente fa fotografie agli interventi dei parchi, intestandosi il lavoro dell’ufficio giardini e dell’Ama. Per chi vuole c’è un articolo molto puntuale di Sara Mechelli su romatoday (clicca qui).
In pratica funziona così. Quando bisogna rispondere ai cittadini arrabbiati per i rifiuti e l’erba alta, l’ufficio giardini diventa un covo di farabutti e l’Ama una combriccola di fannulloni. Quando invece i dipendenti dell’ufficio giardini e dell’Ama fanno il loro lavoro, il merito diventa del M5S. E’ una cosa che mi fa tornare alla mente le parole di Papa Francesco sugli speculatori. Quelli che usano e strumentalizzano le persone per fare profitto. In questo caso per guardagnare consenso elettorale. E’ arrivato il momento di ribellarsi a chi fa della menzogna seriale uno strumento di lotta politica. Bisogna ripristinare la verità e avere il coraggio di additare pubblicamente chi mente per un proprio interesse personale. Per chi avesse il dubbio che queste siano “solo” diatribe politiche, è giusto ricordare come il compito dell’opposizione sia quello di pungolare la maggioranza e di smascherarne, quando serve, le bugie. Personalmente non mi stancherò mai di farlo, perchè amo la mia città e il municipio in cui vivo da sempre.
p.s. non lo faccio quasi mai, ma rimanendo in tema calcistico, non posso non associarmi a quanto scritto dal Ministro per lo sport Luca Lotti riguardo al video del senatore Giovanni Endrizzi del M5S. Il senatore complottista aveva adombrato con un video sui social, come fanno i grillini nostrani, dubbi sulla regolarità della sfida di campionato fra Palermo ed Empoli, decisiva per la salvezza del Crotone. Per la cronaca il Palermo ha battuto 2 a 1 l’Empoli, condannandolo alla retrocessione. Questa vittoria sportiva, in futuro potrebbe costare al Palermo alcuni milioni di euro, in conseguenza delle attuali norme sugli indennizzi economici in caso di retrocessione. Regole che vanno certamente modificate e migliorate. Tuttavia alla luce di quanto avvenuto, come scrive giustamente Lotti, il video si è dimostrato essere una inutile, squallida e vergognosa bugia. L’ennesima fake news grillina smentita dalla realtà dei fatti.