Oddio è lunedì #244 – Alle Olimpiadi la Francia rivendica gli ideali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza

Ieri si sono concluse le Olimpiadi di Parigi del 2024, un evento che ci ricorda un altro momento storico di grande importanza: le Olimpiadi naziste di Berlino del 1936, esattamente 88 anni fa. Molti forse non sanno quanto accadde quell’estate in Europa, quando lo sport divenne uno dei principali campi di battaglia ideologica tra fascisti e forze antifasciste. Le Olimpiadi di Berlino furono un evento di propaganda senza precedenti, utilizzato da Hitler per legittimare il regime nazista agli occhi del mondo. Nell’estate del 1936, non era più possibile ignorare ciò che stava accadendo in Germania: dalla rimilitarizzazione della Renania, in aperta violazione del Trattato di Versailles, alle persecuzioni sistematiche di ebrei, rom, dissidenti politici, omosessuali e persone con disabilità, molte delle quali furono deportate nei campi di concentramento. Nonostante i tentativi di boicottaggio internazionale, le Olimpiadi di Berlino si svolsero regolarmente. Tuttavia, nell’aprile del 1936, a Parigi, si tenne una conferenza internazionale per il rispetto dell’ideale olimpico, durante la quale fu progettata l’Olimpiade Popolare, un evento alternativo destinato a contrastare l’influenza del regime nazista. L’Olimpiade Popolare sarebbe stata un’occasione per dare visibilità al Fronte Popolare, una vasta alleanza che univa socialisti, comunisti, liberali e altre forze di sinistra nel tentativo di contrastare la diffusione del fascismo. 

Il governo catalano di Barcellona si offrì di ospitare l’evento, al quale aderirono più di 20.000 tra atleti e spettatori antifascisti. La data di inizio era fissata per il 19 luglio 1936, due settimane prima dell’apertura dei giochi a Berlino. Se le Olimpiadi di Berlino sono ricordate per le straordinarie vittorie di Jesse Owens, che con le sue medaglie d’oro sconfessò l’ideologia razzista nazista, gli atleti e i partecipanti dell’Olimpiade Popolare speravano di dimostrare al mondo la forza e l’unità del movimento antifascista. L’Olimpiade Popolare avrebbe visto la partecipazione di atleti neri, ebrei e donne provenienti da 21 nazioni. La cerimonia di apertura doveva essere guidata da una delegazione di ebrei esiliati dall’Europa e dai popoli colonizzati del Nordafrica, un contrasto simbolico rispetto alla colossale macchina organizzativa nazista. Le delegazioni che giunsero a Barcellona furono ospitate in abitazioni private e ostelli messi a disposizione dai cittadini. Tuttavia, la notte prima dell’inizio dei giochi, gli atleti furono svegliati dal rombo dei cannoni e dal crepitio delle mitragliatrici: era l’inizio della Guerra Civile Spagnola e della successiva dittatura di Francisco Franco. Una parte dell’esercito aveva lanciato un attacco contro il governo catalano.

La resistenza della città di Barcellona fu eroica, con i cittadini che si organizzarono dietro barricate improvvisate, mentre le donne del club sportivo femminista guidavano la difesa. Molti atleti, impressionati dalla determinazione dei locali, decisero di unirsi alla lotta, trasformando quello che doveva essere un evento sportivo simbolico in una battaglia reale contro il fascismo. Sebbene il tentativo di colpo di Stato fosse stato respinto, la guerra civile spagnola era solo all’inizio, e l’Olimpiade Popolare fu annullata. Tuttavia, il Fronte Popolare ne uscì rafforzato, e alla fine della battaglia i partecipanti intonarono l’Internazionale in diverse lingue, uniti nella loro lotta comune.

George Orwell, che prese parte al conflitto, scrisse che lo sport è “la guerra senza gli spari”. Tuttavia, nel luglio del 1936, a Barcellona, si giocò una partita in cui la posta in gioco era la vita o la morte, la prima battaglia di un conflitto che avrebbe insanguinato il mondo.

Per questo motivo, sento il dovere di ringraziare la Francia per la cerimonia di inaugurazione dei Giochi Olimpici del 2024, che ha giustamente celebrato gli ideali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, sui quali si fondano la democrazia e lo Stato di diritto. Questi ideali devono essere esaltati, difesi e mostrati con orgoglio e gratitudine, poiché sono stati conquistati con il sacrificio di milioni di donne e uomini. Grazie alla Francia per averci ricordato come le Olimpiadi possano essere un’occasione per riflettere sul nostro passato, comprendere chi siamo oggi e decidere chi vogliamo essere in futuro. La lotta contro il fascismo, con le sue ricorrenti manifestazioni culturali e ideologiche, deve trovarci sempre pronti e vigili, soprattutto in un momento in cui la pace mondiale è minacciata da regimi e ideologie che somigliano pericolosamente a quelle del passato.

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