Questa mattina è morto Silvio Berlusconi. Certamente la figura più amata, odiata e controversa del nostro Paese. Senza dubbio un pezzo di storia dell’Italia Repubblicana. Per chi come me lo ha sempre combattuto politicamente, ma mai umanamente, questa giornata segna la fine di un’epoca. Che la terra ti sia lieve.
Nella giornata di sabato si è svolto il Pride Roma 2023 al quale fra gli altri ha partecipato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri. L’evento si tiene ormai ogni anno nella nostra città, e come già accaduto in passato quest’anno è stato preceduto dalla decisione oscurantista della Regione Lazio di revocare il patrocinio all’evento. Una decisione che richiama quelle dell’ex Presidente della Regione Lazio Francesco Storace e dell’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno. Il nuovo Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha dunque voluto far capire chiaramente a chi vorrà ispirarsi nella sua azione di governo della nostra Regione. Siamo al ritorno di quella destra che ha mal governato la città in passato fra scandali e fallimenti di ogni genere. Altro che figura civica, Rocca discende direttamente da quella destra romana che sui diritti non accenna ad evolvere. La questione in verità è davvero fastidiosa. Una manifestazione come il Pride non ha certo bisogno di patrocini istituzionali. In effetti le rivoluzioni e il progresso non hanno mai avuto bisogno di patrocini ed anzi spesso sono ostacolate da chi governa per il mantenimento dello status quo. Il tema non è quindi concedere o meno il logo della Regione, ma voler strumentalmente usare il campo dei diritti per dividere la comunità della nostra regione. Non tutta la destra è così sia chiaro. Basti pensare alla ex presidente della Regione Renata Polverini che accolse un milione di persone per l’Europride di Roma nel 2011. Tuttavia chi oggi pensa di eliminare o limitare i diritti civili, parte già sconfitto. Non vede arrivare all’orizzonte una generazione nuova che sui diritti è già molto avanti e non a caso non si fa fregare incalzando i governi di tutto il mondo su temi come il lavoro, il cambiamento climatico e la redistribuzione della ricchezza.
Questa settimana è stata particolarmente impegnativa in assemblea capitolina. Su impulso dell’assessore Maurizio Veloccia abbiamo finalmente approvato due delibere attese da tempo. Giovedì abbiamo dato il via libera a quella che definisce i criteri e le metodologie per il calcolo necessario alla definizione del valore venale per le trasformazioni delle aree ricadenti nei piani di zona. Una delibera molto complessa e che impatta economicamente su migliaia di persone, che insieme a quella che autorizza la trasformazione del diritto di superficie in diritto di piena proprietà di 17 piani di zona approvata martedì scorso, fornisce delle risposte concrete che i cittadini attendevano da anni e certezze sul costo da pagare all’Amministrazione, restituendo a migliaia di famiglie romane la libertà di fare le proprie scelte per il futuro. La delibera arriva al termine di un lungo e articolato percorso iniziato all’interno del gruppo di lavoro del dipartimento Urbanistica e proseguito per mesi nelle commissioni Urbanistica e Bilancio. Al gruppo di lavoro tecnico, che ha avuto il compito di individuare i criteri e le metodologie di calcolo, abbiamo richiesto il massimo rigore nel rispetto dei criteri di legge vigenti, ma al tempo stesso la massima attenzione alle singole variabili utilizzate per ridurre al minimo i rischi di aleatorietà e discrezionalità. Anche per questa ragione abbiamo presentato insieme alla vicepresidente della commissione urbanistica Antonella Melito un emendamento approvato dall’aula, che prevede l’aggiornamento annuale al 31 dicembre di ogni anno, dei valori venali, che sono variati a vantaggio dei cittadini anche dalla prima alla seconda delibera presentata dalla giunta comunale. Nelle commissioni Urbanistica e Bilancio abbiamo lavorato per mesi con i comitati dei cittadini per analizzare variabile per variabile, affinché si bilanciassero sempre di più le criticità di alcuni piani di zona più penalizzati. È stato dunque un lavoro molto lungo e complesso, perché un minimo scostamento di una singola variabile produceva una spesa in più o in meno per i cittadini. Ci auguriamo di essere riusciti a rendere il più equo possibile questo costo. Sul tema resta, tuttavia, un giudizio negativo sull’attuale normativa nazionale, modificata dal precedente governo e che è molto penalizzante per i cittadini. Per questo continueremo ad incalzare il Governo in carica affinché possa essere di nuovo modificata e proprio per questo abbiamo sottoscritto ed approvato un ordine del giorno in tal senso. È possibile vedere il mio intervento in assemblea capitolina su questo argomento cliccando qui.
Mercoledì ho partecipato insieme ad altri colleghi dell’Assemblea Capitolina di Roma all’incontro pubblico promosso dall’associazione Consumatori Solidali Lazio nella sede del comitato di quartiere Vigne Nuove in III Municipio per parlare delle modifiche al provvedimento sulla fascia verde che nei prossimi giorni il Sindaco Roberto Gualtieri presenterà alla città e sulle quali si confronterà con la Regione Lazio. Per prima cosa su questo provvedimento ho chiesto scusa ai cittadini, perché ritengo non siamo stati incapaci di coinvolgere la cittadinanza preventivamente su un tema così importante, non siamo stati in grado di spiegarne le ragioni di salute pubblica che ne sono all’origine e cosa ancora più importante non siamo stati capaci di proporre soluzioni che mitrassero l’impatto sociale sui cittadini e in particolare sulle persone che già sono maggiormente in difficoltà. Quando si amministra si fanno cose buone e si commettono anche errori. Bisogna avere la responsabilità, l’onestà intellettuale e il coraggio di modificare le proprie scelte quando ci si rende conto che è giusto farlo. Come già fatto dal primo momento, nei prossimi giorni continuerò a dare il mio contributo affinché un provvedimento di salute pubblica non impatti soltanto su alcuni cittadini. Se è assolutamente necessario per il futuro modificare molte delle nostre abitudini a causa dei cambiamenti climatici e della riduzione del nostro consumo energetico, è altrettanto importanti che questi sacrifici vengano ripartiti su tutti e non soltanto su alcuni. Questo ci consentirà di rendere più equo e più sopportabile qualsiasi provvedimento che dovrà essere assunto nella nostra città. Per vedere il mio intervento alla trasmissione televisiva la Voce di Roma su questo tema clicca qui. La buona notizia, intanto, è la riapertura della stazione ferroviaria di via Val D’Ala in III Municipio, che consentirà di raggiungere la stazione Tiburtina in soli 6 minuti.
Domenica 18 giugno si terranno le primarie per eleggere il segretario del Partito Democratico del Lazio. In queste ultime settimane si è molto discusso di questo congresso che arriva subito dopo quello nazionale. Qualche settimana fa avevo proposto pubblicamente ai due candidati Daniele Leodori e Mariano Angelucci di evitare la conta nei circoli, visto che non avrebbe avuto alcun valore. Il passaggio nelle sezioni serve infatti soltanto a ridurre a due il numero dei candidati che poi dovranno confrontarsi alle primarie aperte a tutti. Dopo qualche discussione, l’assemblea del Partito del Lazio ha giustamente deciso di saltare questo passaggio. Sono ovviamente rimasti momenti di discussione fra gli iscritti. La mia sezione al Nuovo Salario lo ha celebrato sabato mattina. In quell’assemblea sono intervenuto per ragionare sul futuro del Partito Democratico. Alle primarie di domenica sosterrò la lista “Rete Democratica” che si presenta a sostegno di Daniele Leodori, vicepresidente del consiglio della Regione Lazio. Voglio però anche mandare un abbraccio al mio amico Mariano Angelucci, con cui condivido l’impegno in assemblea capitolina e la responsabilità nell’aver guidato assieme ad Andrea Casu per cinque anni il Partito Democratico di Roma, che ha riconquistato con Roberto Gualtieri Sindaco il governo della città. Sono sicuro che entrambi sapranno ricostruire quell’unità del partito di cui abbiamo bisogno per sostenere la spinta di cambiamento rappresentata dall’elezione a segretaria nazionale di Elly Schlein. Sul Partito Democratico che vorrei è in arrivo una sorpresa subito dopo l’Estate. Stay tuned.