Oddio è lunedì 222 – Damiano Tommasi scrive la storia, è il nuovo Sindaco di Verona

Nella settimana che ha segnato l’incredibile ritorno al passato degli Stati Uniti sul diritto all’aborto, il centrosinistra guidato dal Partito Democratico chiude i ballottaggi delle elezioni amministrative con una vittoria schiacciante. Una vittoria storica a Verona con Damiano Tommasi che scrive la storia e diventa Sindaco dopo 15 anni di destra al potere. Si vince a Catanzaro dopo 11 anni. Perfino a Monza non è bastato l’exploit calcistico di Silvio Berlusconi ed Adriano Galliani per arginare la sconfitta delle destre. Finisce anche la stagione grillina in Emilia Romagna con Parma e Piacenza che tornano democratiche. L’onda lunga amministrativa cominciata con le vittorie di Roma e delle altre grandi città metropolitane continua e puntella l’azione del governo, messo a dura prova dalla scissione maturata all’interno del M5S e guidata dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. È un risultato importante e non scontato di cui bisogna dare atto al segretario Enrico Letta, tessitore silenzioso di quel campo largo di alleanze che dovrà essere riproposto anche per la guida del Paese.

Non è andata benissimo nel Lazio, dove la destra conferma Frosinone e il centrosinistra non conquista Viterbo, che sceglie la candidata civica Chiara Frontini. Un campanello d’allarme per le prossime elezioni regionali. È necessario accelerare sulle primarie per scegliere un candidato o una candidata forte ed autorevole che sappia valorizzare l’amministrazione guidata da Nicola Zingaretti. La vittoria del centrosinistra è un segnale positivo, ma non sufficiente per guardare con ottimismo al futuro. Il centrodestra si è presentato spesso diviso e litigioso con una classe locale inadeguata e priva di ricambio. Dobbiamo essere consapevoli che le elezioni politiche del prossimo anno saranno una battaglia molto più difficile. L’avversario da battere si chiama Giorgia Meloni, a capo di una destra che assomiglia terribilmente a quella di Le Pen in Francia e che strizza l’occhio al populismo trumpiano.

Stiamo uscendo da due anni terribili di pandemia e recessione economica. Viviamo il tempo della guerra con la Russia e della ricomparsa di un mondo diviso nel quale si innalzano confini e si arretra sui diritti. Persino in Occidente, persino negli Stati Uniti. Serve un centrosinistra radicale sulle politiche di contrasto al cambiamento climatico, sulla riduzione della settimana lavorativa, sui nuovi modelli organizzativi del lavoro e sull’aumento dei salari. È necessaria una nuova stagione di lotta sui diritti che sappia ampliarli e difenderli. Abbiamo bisogno di una visione per i prossimi 50 anni. L’Italia deve investire davvero sull’autonomia energetica, sull’innovazione tecnologica, sul capitale umano trattenendo i propri cervelli e puntando su quelle startup innovative capaci di rivoluzionare il mondo. Dobbiamo sostituire alle politiche assistenziali quelle sulla crescita, lo sviluppo e il lavoro. Dal voto amministrativo è arrivata una richiesta di serietà. Disperderla sarebbe un delitto.

Questa settimana vi segnalo una bella iniziativa che si terrà sulla terrazza dell’associazione Demolab in via dì Portonaccio 23. Il professore de La Bicocca Luigi Corvo terrà uno speech sull’impatto sociale e la finanza sostenibile. A seguire una serata musicale per cercare refrigerio al caldo torrido di questi giorni. Dal 14 al 31 luglio tornerà la Festa de L’Unità di Roma nella bellissima cornice delle Terme di Caracalla. Ci si vede lì!

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