Sabato Roma si è tinta dei colori del Pride, tornato a sfilare per le strade della capitale dopo due anni di sospensione forzata a causa del Covid. Una giornata di gioia dedicata ai diritti e all’amore per tornare a fare rumore, come recitava lo slogan della manifestazione. Tuttavia il giorno prima di questa bella giornata di festa alla quale ha partecipato con la fascia tricolore il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri era accaduto un fatto grave, che deve farci riflettere su quanto poco ci sia da festeggiare e molto ancora da lottare nel campo dei diritti.
La storia è quella di Giada, una giovane di 21 anni che vive a Palermo. Stava andando in tram a un colloquio di lavoro in un centro commerciale quando un branco di ragazzini, tutti intorno ai 15 anni si è avvicinato e ha cominciato a insultarla. Per il taglio di capelli. Per come era vestita. Per l’aspetto a loro dire troppo mascolino. Perché ama persone del suo stesso sesso. Il branco prima la deride. Poi una volta scesi dal mezzo pubblico la insultano, la spingono e dopo averla buttata a terra la prendono a calci e pugni su tutto il corpo. In cinque contro una. La scena di violenza avviene nell’indifferenza generale delle persone che continuano a fare shopping. Giada finisce in ospedale con cinque giorni di prognosi e poi trova il coraggio e la forza di denunciare i suoi aggressori. Decide giustamente di fare rumore. Perché con il silenzio e l’indifferenza vincono loro.
Ci sono anche delle buone notizie, anche se ancora non definitive. In una tornata elettorale non certo entusiasmante per il centrosinistra sta emergendo la figura di Damiano Tommasi, candidato Sindaco a Verona. In un feudo storicamente in mano al centrodestra i primi exit poll stanno premiando la campagna elettorale dell’ex centrocampista giallorosso ed ex presidente dell’associazione nazionale calciatori. Sfruttando anche le divisioni del centrodestra, arrivati alle elezioni con due candidati, Tommasi sarebbe in testa al primo turno. Vincere sarà difficilissimo, ma questo primo dato fotografa l’ascesa di una persona educata e perbene. Tommasi è stato il primo giocatore professionista ad aver scelto l’obiezione di coscienza dalla leva militare e il primo ad aver accettato il minimo sindacale a 1500 euro al mese pur di continuare a giocare nella sua Roma. La sua campagna elettorale non è stata urlata. Nessuna polemica strumentale, ma tante ore di porta a porta e mercati. Per vincere servirà un’impresa, più difficile forse di quella di vincere lo scudetto con la Roma. Tuttavia se dovesse succedere, dopo tanto tempo, Verona smetterebbe di essere una città associata all’estrema destra. Comunque andrà a finire Tommasi ha dimostrato a tutto il centrosinistra italiano che esiste un’alternativa alla destra peggiore che ha avuto questo Paese. Un’alternativa che passa attraverso i comportamenti, lo stile, l’umiltà, il coraggio di prendere posizione e la voglia di tornare in mezzo alle persone.