Dopo dieci anni si è conclusa la vicenda del Salaria Sport Village di Settebagni, che finalmente è stato definitivamente confiscato dalla Guardia di Finanza di Roma. La battaglia che avevo iniziato tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, insieme con tanti cittadini e imprenditori seri di Settebagni, ha contributo a portare alla luce la verità su come venne costruito quell’impianto e di conseguenza a restituirlo alla collettività. Fummo i primi nel lontano 2010 a chiedere con una raccolta firme che il Salaria Sport Village venisse confiscato e acquisito al patrimonio pubblico. Per chi volesse approfondire o ricordare questa vicenda segnalo due video con sottofondo musicale che raccontano la storia (clicca qui) e mostrano la sera in cui insieme al giornalista di Report Paolo Mondani lanciammo la petizione popolare per confiscare la struttura (clicca qui). Questa battaglia politica mi ha segnato profondamente, poiché come ho raccontato in questa intervista (clicca qui), spesso nell’ambiente politico dell’epoca mi sono sentito solo. Come quando venni pedinato in strada (clicca qui) per le vie di Settebagni, da chi non voleva che portassimo avanti la battaglia di legalità sui Mondiali di nuoto. Tuttavia ci sono tante persone che voglio ringraziare perché in tutti questi anni non mi hanno mai abbandonato. I giornalisti Fabrizio Gatti, Paolo Mondani, Corrado Zunino ed Enrico Pazzi, Sabina Guzzanti con il suo film Draquila (clicca qui), le tante persone che hanno scritto e studiato la difficile vicenda dei Mondiali di Nuoto 2009, l’avvocato Carlo Corbucci e Mirella Belvisi con tutta l’associazione Italia Nostra (clicca qui), per i tanti ricorsi presentati in quegli anni. E poi le persone che sul territorio hanno dovuto subire angherie e insulti, su tutti Silvia e Giuliana Di Stefano, Bruno Di Francesco, Luciana Miocchi. Ognuno di loro ha combattuto con me un pezzo di una battaglia di legalità e giustizia, avendo sempre in mente l’interesse dei cittadini di Roma e Settebagni.
Oggi comincia un’altra fase importante di quella vicenda, assicurarsi che l’impianto sportivo più grande di Roma possa essere utilizzato anche dai cittadini e dai residenti di Settebagni e Castel Giubileo, che in questi anni hanno anche dovuto subire, senza averne alcuna colpa, la fama negativa dovuta alle inchieste giudiziarie. Virginia Raggi che non ha mai mosso un dito in vita sua per il Salaria Sport Village quando era all’opposizione, da Sindaco sotto sfratto si trova a sponsorizzare il progetto della “Casa delle Nazionali”, promosso dalla FGCI. Voglio dirlo chiaramente: il progetto della Casa delle Nazionali è una bellissima notizia, perché renderà più solido il futuro che attende il Salaria Sport Village pubblico. Tuttavia è di fondamentale importanza che il più grande impianto sportivo della capitale, difeso in questi anni dalla battaglia storica di legalità portata avanti dai residenti del III municipio, rimanga anche uno spazio aperto per la cittadinanza, che dopo aver atteso dieci anni perché giustizia fosse fatta, adesso merita di poter usufruire degli spazi restituiti dalla magistratura al patrimonio pubblico. Ben venga la presenza strutturale e istituzionale della FGCI, ma è assolutamente necessario che anche i cittadini e i residenti possano utilizzare con tariffe pubbliche parte delle strutture confiscate.
Non è soltanto giusto, ma doveroso ed eticamente irrinunciabile. Settebagni è un quartiere della periferia di Roma, come lo è Vigne Nuove. Qui proprio questa settimana si è celebrata un’iniziativa molto popolare, promossa dal Municipio, per apporre una targa al “palo della morte” in onore del del film “Un sacco bello” di Carlo Verdone. Un’iniziativa nata dalla richiesta di un consigliere storico del municipio, oggi approdato alla Lega. L’evento è stata un successo di partecipazione e Verdone ovviamente è stato giustamente omaggiato per il suo film cult. Fin qui le note positive. Tuttavia non posso fare a meno di notare come oggi Vigne Nuove sia uno di quei quartieri abbandonati dal Comune di Roma, dove magari per un giorno si celebra il “palo della morte” e dove quotidianamente si transita per raggiungere il centro commerciale Porta di Roma. Ho grande nostalgia di quando a Vigne Nuove l’allora Sindaco di Roma Walter Veltroni finanziava il cinema d’autore di Ken Loach, promosso dal combattivo comitato di quartiere guidato da Luciano Gagliardi. In quella scelta politica c’era la visione di una città che cercava di mettere al centro le periferie. Una visione che non considerava quartieri come Vigne Nuove e Settebagni luoghi dove passare saltuariamente. Per questa ragione auspico che il futuro Sindaco di Roma si batta affinché le nostre periferie tornino ad avere un ruolo centrale nello sviluppo urbanistico, sociale, culturale e sportivo della città. Per questa ragione il Salaria Sport Village di Settebagni deve poter essere utilizzato anche dai residenti del quartiere che non possono limitarsi ad essere contenti perché ci andranno le nazionali di calcio. Per questa ragione è importante che la cultura e l’indotto economico che ne deriva torni ad illuminare le piazze e le strade dei nostri quartieri più periferici. Lo abbiamo già fatto come centrosinistra, possiamo tornare a farlo anche meglio.