Oddio è lunedì #139 – il limite delle piazze piene

È un lunedì piovoso a Roma. Sarà forse per questo che non mi sento di buon umore. In queste ore il governo sta chiudendo una Finanziaria delicatissima per evitare l’aumento dell’Iva e lo scatto automatico delle clausole di salvaguardia. Ci sono anche altri provvedimenti seri, ma se ne parla poco. Come al solito l’attenzione mediatica è sulle piazze e l’eterna campagna elettorale. Ci sono le piazze della destra Salviniana, che vuole un Paese chiuso, poco includente, nel quale gli “italiani” vengano prima. Di cosa? Degli stranieri per esempio. E quando non ci saranno più gli stranieri? Gli italiani prima di altri italiani? Un film già visto e che peraltro ha prodotto solo macerie. Dall’altra parte ci sono le piazze del popolo delle sardine. Piazze piene in tutta Italia con tanti giovani e non solo. Piazze colme di persone che si ritrovano insieme per contrastare l’avanzata della Lega, ma che per ora mostrano lo stesso limite di tutti i movimenti passati della sinistra (girotondi, popolo viola), ovvero l’assenza di una identità collettiva costruttiva che vada aldilà del nemico da fermare. Il limite del centrosinistra in Italia appare sempre lo stesso, scambiare le piazze piene per una forma di consenso sulle cose da fare. Nei giorni in cui si governa il Paese, c’è la necessità di stare in piazza per ritrovarsi uniti contro qualcuno. Quasi come se la politica non fosse banalmente costruire un programma di cose concrete da poter realizzare una volta arrivati al governo. Non voglio essere frainteso. Ben vengano le piazze piene, siano benvenuti quei giovani che vogliono metterci la faccia e cimentarsi con la fatica quotidiana del fate politica, siano benedetti tutti coloro che vogliono contrastare in qualche modo l’avanzata populista della destra leghista. Tuttavia questo purtroppo non basta per governare l’Italia. Dalle piazze, prima o poi, è necessario uscire per entrare in un qualche palazzo delle Istituzioni per portare avanti un programma serio, fatto di proposte in grado di rilanciare l’Italia. Altrimenti tutto diventa show mediatico e su quel campo la destra vince, ha sempre vinto e vincerà ancora. L’avevo detto che oggi ero di cattivo umore. Sarà la pioggia o perché siamo a lunedì. O magari perche vedo ancora una volta con preoccupazione la poca maturità con la quale sappiamo stare al governo del Paese.

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