Oddio è lunedì #123 – sempre dalla parte del mio capitano

È un lunedì particolarmente faticoso, soprattutto per chi come me vive la passione civile per la politica con il Partito Democratico e quella sportiva con la Roma. Pochi minuti fa, infatti, il capitano della squadra della capitale ha rassegnato le proprie dimissioni da dirigente ed ha lasciato dopo trent’anni l’unica squadra nella quale ha sempre giocato. Totti è e sarà sempre una bandiera per la Roma e la nostra città. Il suo addio al calcio ci ha tenuto incollati davanti al televisore ed ha emozionato anche quelle persone che non avevano mai visto una partita della Roma o che sono tifosi di altre squadre. Credo perché Francesco è sempre stata una persona vera, semplice nel suo ostinato amore per il suo popolo. Oggi dalla sala stampa del Coni Francesco Totti ha davvero lasciato la Roma del Presidente Pallotta. Nella nostra città se ne parlerà per mesi, forse per anni. Per quanto mi riguarda non c’è e non ci sarà mai storia. Starò sempre dalla parte del mio capitano.

Tuttavia il fallimento del progetto sportivo della Roma è diretta conseguenza del fallimento politico del M5S a Roma. Il disastroso epilogo della costruzione dello Stadio incarna la palude nella quale un’amministrazione incapace ha affossato una società che per i romani travalica i confini sportivi. Quando imprenditori e politici sono incapaci succede quello che è accaduto a Roma e alla Roma. Ha fatto bene Totti a raccontare la sua verità e ad andarsene, nell’attesa che arrivi qualcuno che possa risollevare la sua Roma. Quello che sta accadendo nella nostra città è terribile. Nessuno la sta amministrando, siamo vittime del tempo, ovvero della lunga attesa che ancora ci separa dalla fine dell’era Raggi. Il M5S a Roma è già minoranza da tempo, come hanno dimostrato le ultime elezioni, ma i grillini rimangono attaccati alle poltrone. Non gli interessa nulla della qualità della vita dei romani.

Faccio uno dei tanti esempi incredibili che accadono ogni giorno, questo succede in III municipio. Qui da alcune settimane si stanno raccogliendo le firme per perorare il prolungamento con fondi pubblici della metro B1 fino a Porta di Roma. Lo prevede il Piano regolatore generale e pure il buon senso. Come rispondono i grillini? Per difendere la pazza idea del filobus proposta dalla Raggi e già rigettata dai cittadini, scrivono sui social di voler promuovere una raccolta di firme contro la metro. Ma si può? Non volere la metro, quando tutte le capitali d’Europa hanno metropolitane migliori della nostra? Sono disonesti intellettualmente e pagheranno questo atteggiamento anche alle prossime elezioni. C’è però un problema serio che mi preoccupa moltissimo. Alle ultime elezioni il Pd a Roma è andato bene. Abbiamo ottenuto oltre il 30%, siamo tornati primo partito, ma non è sufficiente ad eleggere il Sindaco che la città merita. Tuttavia invece di lavorare per continuare a costruire consenso, in queste ore esponenti di rilievo nazionale del Pd sono impegnati a litigare. Non è più tollerabile continuare a cercare visibilità personale a danno della casa comune che tutti dovremmo costruire per battere le destre e il populismo. Questi comportamenti li giudicherà la Storia e sono convinto che tanti di quelli che oggi antepongono se stessi al collettivo rimpiangeranno l’incontinenza da tastiera di cui sono protagonisti. Il consiglio non richiesto a tutti noi è di farla finita. Si esca dai social e si parli con le persone vere. Sono più avanti di molti di noi.

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