Mondiali di Nuoto, Palumbo-Corbucci: “si rischia far west urbanistico”

«Il provvedimento di dissequestro del circolo sportivo Aquaniene è stato reso possibile dalla mistificazione della realtà da parte del Comune di Roma e dal dipartimento di pianificazione ed attuazione urbanistica che nella sua relazione, sulla quale il Gip non ha potere di effettuare valutazioni di merito, ha considerato privi di impatto urbanistico e pienamente sostenibili gli oltre 6mila metri quadrati realizzati senza permesso per costruire». Lo dichiarano in una nota Marco Palumbo, consigliere provinciale del XXI collegio e Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV municipio, entrambi del Pd.

«Si adombra dunque il rischio di un far west in materia urbanistica, vanificando il Piano Regolatore di Roma – aggiunge Corbucci – e non vorremmo che queste modalità da parte del Comune siano le prove generali di quello che potrà fare questa amministrazione in materia urbanistica con i nuovi poteri di Roma Capitale. Ne è esempio eclatante quanto da noi denunciato sul prolungamento della Metro B1 a Bufalotta – sottolinea Palumbo. »Permane nel Gip la consapevolezza che il riconoscimento da parte del Comune della struttura dell’Aquaniene come pubblica non costituisca valido titolo per l’edificazione in assenza di permesso di costruire – continuano gli esponenti del Pd – il rischio, però, è che queste relazioni e delibere prodotte dal Comune di Roma cerchino di legare le mani alla magistratura che per contrastare queste relazioni dovrebbe utilizzare periti di parte«. »Per questa ragione – annunciano Palumbo e Corbucci – sosterremo il ricorso al Tar promosso dai cittadini e da alcuni comitati di quartiere che chiederanno l’annullamento delle relazioni e delle nuove delibere salva-abusi. Anche perchè temiamo che la prassi inaugurata con l’Aquaniene possa essere allargata anche ad altre strutture quali il Salaria Sport Village di Settebagni«.

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