Undici strutture inerenti a circoli sportivi natatori sono state sequestrate nell’ambito dell’inchiesta su presunti abusi edilizi che sarebbero stati commessi nella realizzazione di strutture da usare in vista degli ormai conclusi mondiali di nuoto. Trenta le persone indagate nell’ambito di questa inchiesta, tra queste figurano anche il commissario delegato per i mondiali di nuoto, Claudio Rinaldi, e Giovanni Malagò, presidente del comitato organizzatore dei mondiali e presidente del Circolo Canottieri Aniene (la sua iscrizione nel registro degli indagati è relativa a questa seconda qualifica).
In particolare il gip Donatella Pavone ha disposto il sequestro preventivo, come chiesto dal pm Sergio Colaiocco ed eseguito dalla polizia municipale, delle strutture di undici circoli, piscine, foresterie, parcheggi, spogliatoi e palestre, che sarebbero state edificate in violazione delle norme paesaggistiche, urbanistiche e in genere ritenute abusive. I circoli destinatari del provvedimento sono: Cristo Re, Acqua Aniene, Tiro a Volo Polisportiva Parioli, villa Flaminia, città Futura, Agepi, Axa, Real Sporting Village, Roma Team Sport, Sport 2000, Roma 70. Lo stesso gip aveva già disposto nei mesi scorsi il sequestro di strutture di quattro circoli di Roma: Salaria Sport Village, Tevere Remo, Gav New city, Flaminio sporting club. Per quanto concerne questi circoli dal 15 settembre scorso il sequestro è diventato definitivo dopo che il giudice ne aveva dato la facoltà d’uso per i mondiali di nuoto. Secondo l’accusa, tra l’altro, i lavori non solo sarebbero stati realizzati in violazione di norme urbanistiche e paesaggistiche, ma anche senza l’intesa con il Comune di Roma che non ha riscosso oneri concessori per circa cinque milioni di euro. Per quanto riguarda la posizione di Malagò, questi, stando a quanto si è appreso, è indagato quale presidente del Circolo Canottieri Aniene che è amministrativamente responsabile del circolo “Acqua Aniene”, ossia uno di quelli sequestrati oggi dal gip. Il circolo in questione è in via della Moschea ai Parioli, ad oltre un chilometro dall’Aniene che sorge vicino al Tevere all’Acqua Acetosa. Proseguono intanto gli accertamenti della procura anche per quanto riguarda l’attività svolta in vista delle competizioni sportive prima della nomina di Rinaldi. Indagini che riguardano anche la ‘storia’ dei lavori svolti presso il circolo Salaria Sport Village di Settebagni che fu realizzato anche dall’acquisizione di terreni agricoli in una zona ritenuta a rischio esondazione del Tevere.
A difesa dei Mondiali di Nuoto si schiera il Sindaco Gianni Alemanno. “Adesso con la magistratura capiremo esattamente come uscire da questa impasse. Abbiamo ereditato una serie di storture nella conduzione amministrativa di questi mondiali di nuoto. Dobbiamo risolvere la situazione in termini positivi perché si tratta di impianti che stanno sul territorio e possono dare servizi ai cittadini“. In realtà fu proprio il Sindaco, insieme al Governo e al Commissario Staordinario a provare a “sanare” gli abusi emettendo a luglio delle nuove ordinanze ex post. Atti che sono stati contestati e sui quali pendono due ricorsi al Tar del Lazio presentati da Italia Nostra e da numerosi comitati di quartiere.
“Sono senza parole per l’ennesimo passaggio sconcertante di questa vicenda. Siamo delle vittime al 100%“. Malagò è indagato in qualità di presidente del Circolo Canottieri Aniene amministrativamente responsabile del circolo «Aquaniene», uno degli impianti sottoposti a sequestro. “Non riesco a capire cosa sia successo, abbiamo rispettato tutte le procedure, l’impianto è pubblico – aggiunge Malagò – e finanziato solo con fondi privati ed è conforme alle autorizzazioni riconosciute. Se a monte ci sono delle altre motivazioni non so. Abbiamo rispettato tutte le norme, le autorizzazioni e l’utilizzo dell’impianto“.
Duri i commenti del Partito Democratico. Per il consigliere comunale Dario Nanni e per quello del IV Municipio Riccardo Corbucci, da sempre in prima linea su questa battaglia “Quelli che dovevano essere ricordati come i mondiali di nuoto, verranno probabilmente ricordati come i campionati degli abusi edilizi“. “Come ripetiamo da quasi un anno – proseguono – qualcuno in nome di questo grande evento ha pensato di costruire piscine, spogliatoi, palestre, foresterie e parcheggi in violazione delle norme paesaggistiche ed urbanistiche. Ci saremmo aspettati da questa amministrazione un rigoroso controllo della conformità dei progetti e dei successivi lavori effettuati all’interno degli impianti, ed invece, in accordo con il governo nazionale hanno prodotto una sorta di scudo mondiale. Infatti, l’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri e la successiva memoria della Giunta Alemanno hanno l’obiettivo di risanare tutti questi abusi“. “Abbiamo sempre affermato – continuano Nanni e Corbucci – che l’ordinanza del Consiglio dei ministri ed il conseguente atto di Giunta comunale fossero viziati da illegittimità perché contrari alle norme in vigore, determinando, tra l’altro, un vantaggio incolmabile di questi centri rispetto agli altri impianti sportivi, sia perché creava un precedente per la nostra città, sia perché ha determinato una legalizzazione dell’illegalità. Ora, visti anche gli ultimi sviluppi sulla vicenda, ci aspettiamo che al più presto il Tar si esprima sul ricorso che abbiamo promosso nei mesi scorsi contro l’ordinanza di Berlusconi e la memoria di Alemanno“.