Il borsino della settimana – 3 ottobre

raggi-sul-tettoNel fine settimana sono arrivati due colpi ad effetto per la giunta capitolina. La Sindaca Virginia Raggi ha tirato fuori dal cilindro due nomi davvero imprevedibili, che era difficilissimo prevedere. Quanti, infatti, si sarebbero aspettati che il nuovo assessore al bilancio avrebbe avuto nel proprio curriculum le parole “Equitalia”, “Partito Democratico”, “Veltroni”, “Zingaretti” e “Ostia”. Andrea Mazzillo, infatti, è una vecchia conoscenza del Partito Democratico, con il quale si candidò alle primarie del Pd per la segreteria regionale a sostegno di Nicola Zingaretti. Nel 2006 si è persino candidato nella Lista Civica di Veltroni ad Ostia, senza tuttavia essere eletto. Deve essere bastata la sua breve militanza nel M5S, quale mandatario elettorale della stessa Raggi, per lavare i “suoi peccati” da democratico. Non l’ho quotato come assessore, ma entra di diritto fra quelli che potrebbero essere defenestrati a breve. In queste ore, infatti, si addensano fosche nubi sul suo curriculum. E’ davvero commmercialista? A Tor Vergata è docente o un semplice dottore di ricerca? Domande che rimbalzano sulle chat whatsApp dei grillini e che mi convincono a quotarvi a 3.50 la caduta di questo “bello, bellissmo” neo assessore.

Difficile prevedere anche la nomina dell’assessore alle neo partecipate Massimo Colomban, imprenditore vicino alla Casaleggio, che si era candidato alle regionali in Veneto per “Alleanza di Centro-Democrazia Cristiana”, che sosteneva Luca Zaia presidente. In questo caso il miracolo deve averlo fatto il conto in banca del neo assessore, che si è presentato con onestà, affermando di “non sapere quante sono le metro a Roma“. Avrà bisogno di un corso accellerato, anche se la sua fede rossonera non lo renderà particolarmente simpatico ai romani.

Chi rischia: (se hai difficoltà a capire come funzionano le quotazioni, leggi alla fine)

Federico Pizzarotti – 1.20 – Oggi dovrebbe comunicare il suo addio ufficiale al M5S. Tuttavia la solidarietà espressa sui social ha messo in allarme Grillo e Casaleggio. Nel movimento c’è chi vorrebbe salvare in extremis il Sindaco di Parma, che fuori dal movimento potrebbe provare a guidare il gruppo degli anti-direttorio.

Claudio Parisi Presicce – 1.50 – Il sovrintendente ai beni culturali è in bilico e dovrebbe rientrare nello spoil system dei dirigenti voluto dal M5S e che molto probabilmente coinvolgerà anche il capo dei vigili urbani Diego Porta, come ho più volte preannunciato in queste settimane.

Paola Muraro – 1.70 – Siamo ormai al punto di non ritorno. Indiscrezioni giornalistiche riferiscono che l’assessore all’ambiente sarebbe plurindagata. Inoltre è emersa pubblicamente anche la sua liaison amorosa con Giovanni Fiscon, l’ex manager coinvolto in Mafia Capitale. Adesso si capisce anche per quale ragione, la settimana scorsa, l’avvocato Sciullo abbia abbandonato per incompatibilità la difesa dell’assessore. Ora che i Ros hanno avuto mandato di trascrivere le conversazioni fra la Muraro e Fiscon, la posizione dell’assessore della giunta Raggi potrebbe ulteriormente aggravarsi.

Salvatore Romeo – 2.50 – Risalgono le quotazioni di Salvatore Romeo, che è l’uomo “misterioso” della settimana. Quello che è stato immortalato, dallo scatto del giornalista portoghese Frederico De Carvalho, insieme con la Sindaca Virginia Raggi sui tetti del Campidoglio. Lo scambio di documenti fra la Sindaca e il suo capo della segreteria è finito al centro delle illazioni dei social. Quel che è certo, è che in quelle carte non c’è l’ormai atteso taglio di stipendio di Romeo, che si dimostra ancora una volta “er mejo del Colosseo“.

Andrea Mazzillo – 3.50 – E’ stato appena nominato assessore al bilancio e già questo basterebbe per farlo entrare di diritto fra quelli che rischiano di essere defenestrati… Tuttavia le maggiori insidie, per lui, arrivano dagli oppositori della Raggi all’interno del M5S. Sarà in grado di preparare in poco tempo il bilancio di cui Roma Capitale ha bisogno? O finirà per essere il capro espiatorio del M5S?

Paolo Berdini – 4.50 – L’assessore all’urbanistica è sempre più isolato e infastidito. Non si contano più le minacce delle sue dimissioni. Un imbarazzo che sarebbe aumentano dopo l’ingresso in giunta dell’imprenditore Colomban. La sua uscita, peraltro, potrebbe facilitare il compito alla Raggi, impegnata nel rispetto delle quote rose in giunta. Pericolosamente sul filo.

La giunta Raggi – 5.10 – Sembra incredibile, ma oltre ai singoli assessori, è a rischio persino l’intera giunta di Virgina Raggi. Lo Statuto di Roma Capitale è chiaro. All’articolo 5 si parla del Principio della Pari Opportunità in tema di nomine e si fissa un tetto minimo di un terzo. L’articolo 25 dello Statuto, poi, è esplicitamente riferito alla Giunta capitolina. Il terzo comma in particolare recita: «Fra i nominati è garantita la presenza, di norma in pari numero, di entrambi i sessi, motivando le scelte difformemente operate con specifico riferimento al principio di Pari Opportunità». Numeri alla mano, dunque, la giunta Raggi conta undici assessori, di cui 5 donne, compresa la Sindaca. Una in meno rispetto a quanto stabilito dallo Statuto di Roma Capitale. Il precedente di Gianni Alemanno, che dovette rifare la propria giunta, non depone a favore della sorte di quella attuale.

Stefano Vignaroli – 7.50 – Il vicepresidente della commissione Ecomafie rischia di finire coinvolto nella vicenda Muraro. Indiscrezioni giornalistiche de la “Stampa” riferiscono come l’ex presidente di Ama Daniele Fortini avrebbe confermato come l’ex direttore generale dell’azienda Alessandro Filippi non sarebbe stato riconfermato “per le pressioni esercitate sul commissario straordinario Francesco Paolo Tronca da parte di Stefano Vignaroli“. C’è ne è abbastanza per disporre un audizione della commissione Ecomafie per ascoltare Vignaroli. Tuttavia il presidente della commissione Alessandro Bratti non ha ricevuto “alcuna disponibilità all’audizione da parte del M5S“. In ogni caso, poi, Vignaroli potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere. A quel punto potrebbe intervenire direttamente la Procura.

Luciano Spalletti – 10.00 – Risalgono le quotazioni del tecnico giallorosso, dopo la roccambolesca vittoria contro l’Inter. Nonostante la partita sia sembrata, più un match fra le nazionali cantanti e giornalisti, per i  numerosi errori tattici e tecnici delle due compagini in campo, si sa come i risultati positivi orientino i giudizi in maniera determinante. Una boccata d’ossigeno, in attesa della ripresa di campionato con il Napoli.

Virginia Raggi – 20.00 – La Sindaca scende ancora. Sono troppi i problemi che sta riscontrando nella formazione della sua squadra di governo. Ora ha anche annunciato la rotazione (giusta) degli incarichi amministrativi, che porterà però un ulteriore rallentamento della macchina amministrativa. E’ già corsa contro il tempo per preparare l’assestamento di bilancio entro fine anno. Ha contro i fucili spianati del proprio movimento, pronti a cecchinarla al prossimo errore clamoroso.

Chi spera:

Roberta Lombardi – 2.50 – Questa settimana scelgo soltanto lei, per l’importanza delle sue dichiarazioni. E’ la vera macchina organizzativa del M5S. E’ l’alter ego della Raggi, ma anche dei vari Di Battista e Di Maio. Ha spiegato in una sua lucida intervista la faida interna al M5S. Ci sono quelli della prima ora, arrivati prima del 2012 (la vittoria di Parma) e quelli che sono saliti sul carro dopo. Sta tutta qui la lotta che sta immobilizzando Roma. Alla Lombardi dobbiamo la gratitudine per aver raccontato la verità ai romani e agli italiani, appena prima del silenzio stampa imposto da Beppe Grillo. E’ lei il cervello e il futuro del movimento.

 

Guida alla lettura del borsino:

Per quelli che non sono avvezzi alle scommesse sportive legalizzate, le quotazioni del borsino funzionano così. Per la sezione “Chi rischia”, più è basso il numero vicino al nome, più elevata è la probabilità che quella persona perda la propria posizione politica o il proprio posto di lavoro. Viceversa, per la sezione “Chi spera”, più basso è il numero vicino al nome, più elevata è la probabilità che quella persona possa acquisire una posizione politica o di lavoro.

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