[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=4JNWBdq9LOc&feature=player_embedded#at=39]”Nel quartiere di Settebagni sono ormai settimane che i vigili urbani elevano multe nei confronti di tanti cittadini colpevoli di non avere richiesto il passo carrabile per la propria abitazione. Le multe sono state comminate anche a chi possiede passi carrabili a raso, nonostante numerose sentenze abbiano acclarato non siano soggetti a pagamento alcuno. Per questa ragione sosterremo, insieme con il circolo del Partito Democratico Castel Giubileo-Settebagni, i ricorsi che i cittadini vorrano promuovere contro questa ingiusta imposta e che verranno presentati dopo la riunione di mercoledì prossimo con il locale comitato di quartiere” lo dichiara in una nota Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio.
“E’ importante notare come tale canone, sicuramente, non sia dovuto laddove si tratti di passi carrabili a raso, ossia di passi che, in particolare, non comportino “interruzioni sul marciapiede o modifiche del piano stradale”. Oltre che dalla interpretazione del nuovo codice della strada, esiste una famosa sentenza della Cassazione, la n. 16733/2007 che ha affermato come i passi carrabili a raso non siano soggetti a tassa (Tosap) o tariffa (Cosap)” spiega Corbucci che ha già incontrato i cittadini del quartiere Settebagni “in parole semplici, lo ribadiamo, ove non siano presenti interruzioni sul marciapiede o modifiche del piano stradale per facilitare un accesso di un veicolo, tale canone non è dovuto. Si ha l’impressione, quindi, che si voglia giocare sull’ignoranza dei cittadini chiedendo pagamenti anche quando questi non sono dovuti”.
“Per entrare più nel dettaglio, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 16733/2007 ha ribadito che non sono soggetti a tassa o tariffa i “passi a raso”. La Suprema Corte ha stabilito che il passo a raso, cioè senza taglio di marciapiede, listoni delimitativi o altre opere, “non determina un’occupazione visibile del suolo pubblico”, dato che “manca qualsiasi opera o manufatto realizzato su suolo pubblico”, e che “non presenta interruzioni sul marciapiede o modifiche del piano stradale che permettano, al proprietario dell’accesso, una posizione ed un uso diverso del marciapiede da quello di cui può fruire tutta la collettività”. L’articolo 44 del Decreto Legislativo n.507/1993 definisce i passi carrabili “quei manufatti costituiti generalmente da listoni di pietra o altro materiale o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi o, comunque, da una modifica del piano stradale intesa a facilitare l’accesso dei veicoli alla proprietà privata”. Se non c’è alcuna di queste opere, la tassazione degli accessi a raso comporterebbe l’assoggettamento ad un onere tributario del diritto di accesso alla proprietà privata” continua Corbucci “Alcuni Comuni e municipi della capitale hanno pensato di aggirare l’ostacolo grazie a quanto sancito dall’articolo 22 del Codice della strada, il quale ha stabilito che “i passi carrabili devono essere individuati con l’apposito segnale, previa autorizzazione dell’ente proprietario della strada”. Nel caso di Settebagni, molte delle strade sono addirittura di proprietà dei privati e non del Comune di Roma”.
“L’articolo 46 del regolamento del Codice della strada (D.P.R. n. 495/1992) aveva pure ribadito che il “passo carrabile deve essere segnalato mediante l’apposito segnale”, cioè il cartello di divieto di sosta, per il quale si deve pagare un canone annuo. Tali norme sono apparentemente in contrasto con la non tassabilità dei passi a raso, ma non dimentichiamoci che per passo carrabile si intende sempre quello definito dal Decreto Legislativo n. 507/1993, ovvero con manufatti o interruzione del marciapiede. Pertanto i passi a raso continuano ad essere esclusi sia dalla tassa che dal segnale a pagamento, tanto è vero che l’articolo 36 del D.P.R. n. 610/1996 ha successivamente modificato il regolamento del Codice della Strada, stabilendo che nei passi a raso il divieto di sosta e il relativo cartello sono subordinati alla richiesta del proprietario”.
“Il deputato del Partito Democratico Roberto Morassut ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno per chiedere un’interpretazione genuina e definitiva della normativa sui passi carrabili” continua ancora Corbucci “poichè in un’assemblea svoltasi in un bar del quartiere Settebagni, abbiamo addirittura dovuto sentire il Presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli minacciare velatamente i cittadini intervenuti alla riunione su possibili controlli da parte degli uffici tecnici municipali, qualora non avessero regolarizzato i passi carrabili. Una bella faccia di bronzo da parte di chi ha consentito, con il proprio silenzio, l’edificazione dell’abusivo ampliamento del Salaria Sport Village proprio sulle rive del Tevere, in terreno agro romano vincolato, proprio davanti alle abitazioni dei cittadini di Settebagni”.