Scuola, in IV Municipio il Comune accoglie la delibera delle polemiche di Bonelli e fa finta di non vedere le proposte dell’Osservatorio Provinciale

Le modifiche dell'Osservatorio Provinciale disattese dal Comune di Roma
Pubblico la nuova delibera del consiglio comunale (clicca qui per leggerla) sul dimensionamento scolastico che seppur nelle premesse afferma di recepire le osservazioni e le valutazioni dell’osservatorio provinciale (clicca qui per leggerle) riunitosi il 21 e il 24 novembre, in realtà per il IV Municipio acquisisce pedissequamente la seconda delibera approvata dalla giunta del IV Municipio, molto contestata da genitori e dirigenti scolastici. Quindi la nuova delibera approvata che come dal regolamento regionale è solo una “proposta” di riorganizzazione della rete scolastico di Roma Capitale, verrà inoltrata ai competenti uffici della Provincia di Roma. E’ davvero grave e vergognoso che la giunta comunale non abbia tenuto in alcun conto le indicazioni dell’osservatorio provinciale e le richieste dei dirigenti scolastici e dei genitori, contiunando nel proprio errore accorpando strutture senza alcuna ragione logica. Vengono così mantenuti soltanto 11 plessi scolastici. Confermati gli smembramenti dell’Istituto Simone Renoglio (Castel Giubileo) e della Giovanni Paolo I (Settebagni) che viene accorpata con l’Uruguay e le nuove scuole di Bufalotta. Mantenuto anche l’accorpamento forzato fra la Angelo Mauri e la scuola Perazzi e fra l’Istituto Fucini e la Caterina Usai con la costituzione di un mega plesso di oltre 1600 alunni. Appare evidente, inoltre, come il IV Municipio non abbia tenuto in alcun conto il lavoro dell’osservatorio provinciale confermando la seconda deliberà già approvata in passato. La decisione passa ora alla Provincia di Roma poichè la delibera comunale è soltanto una proposta. Una proposta che il IV Municipio ha portato avanti nonostante la contrarietà di genitori e dirigenti. Ricordatevi quindi i nomi di questi signori: il Presidente del IV Municipio Cristiano Bonelli, l’Assessore alle Politiche scolastiche Francesco Filini e il Presidente della Commissione Scuola Emiliano Bono. Loro hanno deciso senza alcuna motivazione e senza ascoltare il parere dei genitori.

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