(dalla Repubblica – Laura Serloni)
L’avviso è un adesivo sul quale campeggia un grosso maiale. Viene appiccicato di nascosto dai giovani di Castel Giubileo sulle automobili che si fermano per adescare le lucciole. «Sgamato mentre andavo a prostitute nella zona della Salaria. La tua donna ringrazia i ragazzi di Castello». L´avviso, in forma di adesivo sul quale campeggia un grosso maiale, viene appiccicato di nascosto dai giovani di Castel Giubileo sulle automobili che si fermano per adescare le lucciole. Il messaggio è piuttosto chiaro: più che togliere le prostitute dalla strada, i ragazzi con questa iniziativa tentano di disincentivare i clienti. E l´effetto sorpresa, per chi si ritrova lo stickers attaccato sul cofano, è garantito.
«Viviamo il caldo e il freddo della borgata – racconta Nicola di Castello dell´associazione Vivi Castello – Non è facile crescere in queste zone, ma non ci arrendiamo. La prostituzione qui c´è sempre stata, anche se negli ultimi tempi passa più polizia». Già, i ragazzi di Castello non sono nuovi a certe iniziative che a volte hanno anche oltrepassato il limite della legalità. «Scendevamo in strada di sera e gridavamo “andatevene, andatevene”, succedeva diversi anni fa ed eravamo esasperati perché ormai non si poteva più uscire di casa – continua Nicola, poco più che maggiorenne – e quando non funzionava tiravamo i sassi alle macchine che facevano salire le lucciole. Abbiamo rischiato grosso perché c´era gente anche molto violenta». Ora invece hanno scelto una diversa forma di comunicazione ma il messaggio è sempre lo stesso: dire basta alla prostituzione. «È un adesivo schietto e diretto, così tutti sanno che non li vogliamo nel quartiere».
Il fenomeno è diventato un problema anche per le ragazze. «Molte sono ormai vestite come giovani normali – dice Laura, 16 anni che è nata e cresciuta a Castel Giubileo – e così quando noi aspettiamo l´autobus alla fermata del 135, sono molte le macchine che si accostano per farci cenno di salire e ci chiedono se vogliamo un passaggio». Dal Municipio IV, che è sempre stato in prima linea nella lotta alla prostituzione, non ne sanno nulla. «Non posso di certo avallare questo tipo di iniziative – ammette il minisindaco Cristiano Bonelli – ma nonostante negli ultimi due anni siano state fatte delle ordinanze, siamo di fronte ad un problema di caratura nazionale e credo che oltre al municipio e al comune che hanno comunque poteri limitati, serve una legge del governo».
“Cristiano Bonelli è incapace ed irresponsabile” commenta Riccardo Corbucci (Pd), vicepresidente del consiglio del IV Municipio “invece di mettere a repentaglio giovani e cittadini, avrebbe l’obbligo di farsi sentire dal Governo e dall’amministrazione capitolina che sono del suo stesso colore politico. Oggi Bonelli dice che serve una legge nazionale contro la prostituzione, ci spieghi allora perchè ha bocciato in municipio un ordine del giorno, presentato dal PD, che chiedeva al Parlamento questa legge. I fatti dicono che Bonelli e la sua amministrazione non hanno fatto assolutamente nulla contro la prostituzione”.