Prostituzione, Corbucci (PD): “faccia tosta centrodestra non ha limiti”

“La faccia tosta con cui il centrodestra del IV Municipio vorrebbe provare a scaricare sull’attuale governo le mancate azioni di quattro anni di governo Berlusconi su sicurezza e prostituzione non conosce limiti” lo dichiara in una nota Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio. “Durante la scorsa campagna elettorale gli attuali presidente del municipio Cristiano Bonelli e assessore ai servizi sociali Francesco Filini hanno tappezzato il municipio con manifesti contro le lucciole che attaccavano l’amministrazione comunale di allora, garantendo ai cittadini che avrebbero risolto il problema” spiega Corbucci “a quattro anni di distanza la prostituzione su via Salaria e via dei Prati Fiscali è addirittura in aumento tanto da costringere l’assessore Filini alle ronde in strada che non sono riuscite minimamente a scalfire il fenomeno ed anzi hanno dimostrato l’inadeguatezza di questa amministrazione incapace di far votare al proprio governo un provvedimento serio che vietasse la prostituzione in strada”. “Come abbiamo sempre detto le promesse di questa amministrazione sono state completamente disattese e la via Salaria è diventata terra di nessuno. Sporca, puzzolente a causa dell’impianto Ama, pericolosa ed in balia della microcriminalità e del racket della prostituzione. Stiano tranquilli Bonelli e Filini, l’amministrazione che verrà dopo di loro saprà affrontare con serietà questi problemi senza trattarli con populismo vuoto di contenuti”. Di seguito il comunicato del centrodestra.

«Con l’avvicinarsi della bella stagione assisteremo nuovamente al proliferare del fenomeno della prostituzione su strada che tornerà a minare il decoro e la sicurezza dei quartieri Conca d’Oro, Prati Fiscali, Settebagni e Castel Giubileo, dove le lucciole sono solite stazionare nei pressi delle abitazioni dei residenti». È quanto dichiarano in una nota il Presidente del Municipio IV Cristiano Bonelli e l’Assessore alle politiche sociali Francesco Filini. «Per porre fine una volta per tutte alla questione – proseguono i due esponenti del Municipio – il Governo deve necessariamente affrontare la questione e regolamentare un fenomeno, uscendo dallo sterile e inutile dibattito dal tema ‘case chiuse si, case chiuse nò, essendo questo un falso problema. Infatti le case d’appuntamento non sono mai state chiuse, da una prima indagine abbiamo appurato come in IV Municipio siano presenti numerose ‘belle di giornò, facilmente raggiungibili tramite siti internet dedicati. Via Graf, via Monte Meta, via Monte Rosa, via Lipari, via Val Seriana e via Nomentana sono solo alcune delle vie che ospitano appartamenti, piccoli caseggiati o scantinati dove è facilmente possibile ottenere incontri a pagamento concordando orari, prezzi e tipo di prestazione. Il tutto accade ogni giorno, senza alcuna regolamentazione, con un volume d’affari impressionante, con il racket che gestisce il sistema e soprattutto senza controlli sanitari che eviterebbero il conseguente aggravio sul sistema sanitario nazionale. Giova ricordare l’esperienza di paesi come la Germania che regolamentando il fenomeno riesce ad ottenere circa 15 miliardi di gettito, quasi quanto la manovra ‘salva Italià di Monti.» «È sciocco (e probabilmente anche sbagliato) – concludono Bonelli e Filini – pensare di reprimere e basta il mestiere più antico del mondo, ma oggi ci accontenteremmo che almeno la prostituzione su strada venga proibita per legge. Nel frattempo continueremo con l’ausilio della polizia municipale, che ne solo trimestre ottobre-dicembre 2011 ha effettuato controlli inerenti l’O.S. 242/08 ‘antiprostituzionè accertando N. 1198 violazione di persone dedite al meretricio e N. 494 violazioni elevate a clienti, l’azione di contrasto al fenomeno, supportando anche il prezioso lavoro svolto da polizia di stato e arma dei carabinieri che monitorano costantemente il territorio. Sarà nostra cura concertare insieme ad altri municipi di Roma Capitale che soffrono la stessa problematica, azioni e iniziative coordinate per sollevare il dibattito e indurre il Governo Monti a dare una definitiva risposta alla cittadinanza.»

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