da www.roma2013.org
Su Piazza Corazzini si é consumato l’ultimo strappo fra il Presidente del IV municipio Cristiano Bonelli e gran parte della propria maggioranza di centrodestra. Contemporaneamente, però, si é spaccata anche l’opposizione che non ha condiviso la scelta del capogruppo Pd Paolo Marchionne, lasciandolo insieme alla collega Federica Rampini a votare la delibera (clicca qui) del minisindaco Pdl, che riconosce l’utilità pubblica dell’abuso edilizio di Villa Tiberia a Piazza Corazzini. Un atto contestato da larga parte della maggioranza, da metà del Partito Democratico e dalle altre opposizioni, assenti dall’aula al momento del voto. Soltanto in otto quindi hanno detto si alla proposta di Bonelli (oltre al presidente del IV, i consiglieri Pdl Fabrizio Clavenzani, Jessica De Napoli, Stefano Ripanucci, Emiliano Bono e Giordana Petrella oltre ai voti Pd del capogruppo Paolo Marchionne e Federica Rampini). Otto era il numero minimo per far passare la delibera in seconda convocazione.
Fuori dall’aula tutti gli altri, ad eccezione del presidente del consiglio Roberto Borgheresi (Pdl) che non ha voluto partecipare al voto, ma che ha dovuto comunque presiedere il consiglio. “Nel consiglio di ieri il capogruppo é andato in confusione, non votando un atto e un emendamento dei consiglieri del Pd e dando invece il proprio voto favorevole su un atto del presidente Bonelli, che aveva spaccato la sua maggioranza, presente soltanto con cinque elementi” il commento dei consiglieri Pd Riccardo Corbucci e Fabio Dionisi.
Dionisi aveva anche presentato un emendamento bocciato dal Pdl e non sostenuto dai colleghi Pd, per chiedere la subordinazione del riconoscimento della pubblica utilità dell’abuso edilizio, all’esito dell’ultimo ricorso ancora pendente al Consiglio di Stato avverso alla sentenza del TAR del Lazio n. 1447.
Più duro Corbucci che ha detto di non aver preso parte al Consiglio perché “ritiene che l’atto di Bonelli possa essere l’ennesimo regalo a qualcuno. Infatti come é possibile dichiarare l’abuso edilizio di utilità pubblica, se ancora il Comune di Roma non ha preso in carico l’area e non ha deciso cosa ci farà sopra? A cosa serviranno quei pali che sprofondano nel terreno, se i cittadini ci chiederanno un parco pubblico?”. Dubbi che sono stati riproposti anche dai coordinatori di circolo del Pd Maria Teresa Ellul, Francesca Leoncini e Silvia Di Stefano: “l’atto del presidente Bonelli era da rigettare. Il circolo di Talenti da settimane é impegnato in una campagna d’ascolto per chiedere ai cittadini la destinazione d’uso dell’area verde di Piazza Corazzini. Questo atto ci fa capire che qualcuno ha già deciso cosa vuol farci, senza aver ascoltato i cittadini”.
La questione appare molto seria perché senza l’atto di Bonelli, il Municipio, una volta presa in carico l’area, avrebbe dovuto demolire l’abuso e ripristinare il parco pubblico. Parco, che é bene ricordarlo, un tempo era un vero polmone verde con decine di alberi, abbattuti senza permesso una mattina di otto anni fa.
La vicenda di Piazza Corazzini, tenuta viva grazie all’impegno incessante dell’omonimo comitato guidato da Adriana Restante, impegnato in una lunga battaglia giudiziaria davanti al tribunale amministrativo, non sembra essere ancora conclusa. I cittadini stiano attenti alle delibere approvate con otto consiglieri in pieno agosto. Non portano mai nulla di buono.