Alla fine la Lega è come Forza Italia e Matteo Salvini nient’altro che il clone più giovane e povero di Silvio Berlusconi. L’attuale capo della Lega è uno di quelli che nei giorni dell’epopea del Cavaliere si aggirava intorno ai tavoli del potere alla ricerca delle briciole. Se ne stava acquattato al Parlamento Europeo, mentre i governi di centrodestra firmavano i trattati di Dublino sull’immigrazione. Allora non vedeva i pericoli dell’immigrazione incontrollata, perchè per la verità era un assenteista conclamato. Sarà forse per questo che non ricorda, spesso omette e sembra sempre essere sceso dalla montagna del sapone. Salvini cerca di fare lo stesso con il caso dei 49 milioni di euro che la Lega dovrà rimborsare, perchè frutto di una maxi truffa ai danni dello Stato. Il caso in verità è ormai diventato una sentenza della Cassazione e le sentenze in democrazia non si commentano, bensì si applicano. A meno che non ci si senta un cittadino diverso dagli altri, di quelli sopra le leggi. In quel caso le sentenze si contestano, si usa il vecchio adagio Berlusconiano contro la magistratura, si inventano pseudo conflitti fra poteri dello Stato. Quando Salvini prova a difendersi su questa vicenda si sente il rumore fastidioso del suo arrampicarsi sugli specchi. Dice che quei soldi non ci sono più, eppure la Lega esiste ancora ed ha 183 parlamentari fra Camera e Senato. Se a questi venissero sequestrati 4.462 euro mensili ciascuno per l’intera durata della legislatura, il risarcimento sarebbe assicurato. Se a queste somme, poi, si aggiungessero i consiglieri regionali e i parlamentari europei della Lega, l’importo pro capite scenderebbe ancora. Insomma i denari trafugati alla collettività dalla Lega potrebbero tornare nelle casse dello Stato a disposizione dei cittadini. Basterebbe volerlo fare. Bisognerebbe essere persone serie ed oneste per farlo.
Al contrario Salvini è un leone da tastiera, bravissimo nel sintetizzare il proprio social pensiero in pochi caratteri, ma incapace di qualsiasi azione concreta. Intendiamoci la sua pericolosità rimane enorme, perchè le sue idee razziste, discriminatorie e su alcuni argomenti persino oscurantiste viaggiano sulla rete alla velocità di un tweet l’ora e rimbalzano sui mezzi di comunicazione, senza che siano adeguatamente approfondite e confutate. Il limite della politica e della comunicazione moderna è l’assenza assoluta del contraddittorio. I giornalisti non possono più fare le domande, se i leader si esprimono soltanto attraverso dirette social in cui parlano da soli. Non esistono più confronti fra politici, semplicemente perchè i protagonisti della classe politica attuale, soprattutto quelli grillini, non sanno sostenere alcuna discussione faccia a faccia. Vogliono sempre intervenire in collegamento dall’iperuranio, senza essere contraddetti, neppure quando sparano evidenti sciocchezze.
La prima emergenza da affrontare di conseguenza è quella sull’informazione, che espone ormai milioni di persone a notizie false, bufale e fake news di ogni genere, dalle quali è difficile difendersi. Sono rimasto molto colpito dai commenti di alcune persone sul mio ultimo articolo, in relazione alla drammatica fotografia dei bambini morti al largo delle coste libiche. Alcune di queste persone, non tutte purtroppo con profili finti, erano fermamente convinte che la foto fosse un fotomontaggio, usato per strumentalizzare i bambini e sostenere l’immigrazione. Altri avevano letto soltanto il titolo dell’articolo di Repubblica (clicca qui), che in realtà spiegava proprio come fosse falsa la fake news che millantava che i bambini morti fossero in realtà dei bambolotti. Nell’epoca della post-verità la realtà fattuale non conta più e ci sono persone ignoranti e senza strumenti socio culturali che cadono facilmente nella trappola dei falsificatori di notizie. Per questo bisogna ribadire come la notizia dei bambini morti in mare fosse assolutamente vera, così come lo erano le foto dell’agenzia francese France Presse, confermate anche dall’Unhcr. Tuttavia queste evidenze non bastano agli amanti del complotto. Per quelli che non sanno a cosa serva un vaccino, ma ripetono ossessivamente parole come “Soros” e “Ong“, di cui a mala pena comprendono il significato, c’è sempre qualcosa sotto. La prima emergenza mondiale deve essere la difesa della verità e della libera informazione, che deve essere rigorosamente soggetta a verifica per garantirne la veridicità. Invece di discutere di leggi sul copyright e il diritto d’autore, l’Unione Europea dovrebbe occuparsi di una legge seria sull’informazione, che colpisca duramente i produttori di notizie false. Dovrebbe essere approvata prima che i danni alla società democratica diventino irreversibili.
Sono mesi che a Roma si respira un clima di rigurgito fascista. L’ultimo gravissimo episodio è accaduto in VII Municipio, dove un manipolo di fascisti di Forza Nuova ha cercato di fare irruzione nella sede del circolo PD Subaugusta, mentre alcuni ragazzi dei Giovani Democratici stavano studiando. Nonostante le provocazioni verbali e le minacce, i nostri giovani hanno mantenuto la calma e denunciato i fatti alle Autorità competenti. I fascisti hanno vandalizzato la sede con svastiche, celtiche e altre scritte lasciando anche la firma della formazione politica Forza Nuova. Tutto il Partito Democratico di Roma si è stretto attorno ai ragazzi aggrediti e ai militanti della sezione e, per rispondere alla deriva fascista, razzista e xenofoba che investe Roma, ha lanciato la bella iniziativa della “Notte Bianca dell’Antifascismo“, che si è svolta sabato 7 luglio. Una mobilitazione che non si fermerà, anche grazie al lavoro quotidiano del delegato del Pd Roma Antonio Senneca.
Roma è amministrata in maniera inumana come dimostra lo sgombero del camping River, condotto senza alcun rispetto per le famiglie e i minori che vivevano nel campo ed arrecando un danno economico autolesionista alle casse del Comune di Roma. La Sindaca Raggi nel tentativo di scimmiottare Trump ha creato ancora più caos, con le famiglie dei rom che non avendo accettato la separazione forzata di madri e figli dai padri, adesso si ritrovano tutte in strada. La ditta scelta dal Comune ha inoltre provveduto alla demolizione di 50 container, costati circa 20 mila euro l’uno, privando le famiglie persino dell’acqua. Adesso il campo non c’è più, mentre al suo posto c’è una latrina a cielo aperto, dove mancano le più elementari condizioni igienico sanitarie. Il Comune di Roma non può permettersi di gestire questa emergenza con indifferenza, pensando di poter dividere le famiglie o peggio lasciarle in mezzo alla strada. Il piano nomadi approvato dall’amministrazione è sempre più un piano di carta, che non si concretizza in azioni reali. Per questa ragione, insieme con la delegata alle azioni sociali del Pd Roma Carla Fermariello abbiamo chiesto alla Sindaca di aprire immediatamente un tavolo con le associazioni, gli operatori e i rappresentanti delle Comunità, per discutere delle azioni concrete da intraprendere per risolvere l’emergenza.
Nei giorni scorsi Beppe Grillo ha girato un video per dire, ridendo, che a Roma non ci sono buche. La mamma di Elena Aubry, una delle 88 vittime della cattiva manutenzione delle strade di Roma ha reagito chiedendo a Grillo di non scherzare sulle buche per colpa delle quali, a soli 25 anni, è morta sua figlia. In una lettera pubblicata sui social, Graziella ha anche lanciato l’appello di segnalare con una bomboletta spray le buche, nell’attesa che vengano tappate. Tantissimi romani hanno risposto immediatamente, iniziando a cerchiarle di giallo. Noi lo abbiamo fatto sulla via Palmiro Togliatti con il nostro vicesegretario romano Mariano Angelucci e con la responsabile comunicazione Claudia Daconto. L’iniziativa però non ha trovato la sponda della polizia municipale di Roma capitale, che ha ricordato che imbrattare l’asfalto è pur sempre una violazione del Codice della strada che prevede una multa da 41 a 168 euro, più il pagamento delle spese per il ripristino dei luoghi. Dunque una piccola azione civica, che può salvare vite potrebbe costare caro a chi decide di compierla. E’ ovvio che non sarà la paura di una multa a fermare un’azione a favore della sicurezza, soprattutto perchè al contrario l’inadempienza dell’amministrazione nel coprire le buche non prevede penali e sanzioni.
Concludo con due notizie che riguardano il Partito Democratico. La prima è l’elezione a segretario di Maurizio Martina di cui sono particolarmente contento. Maurizio è una persona seria, che ho conosciuto personalmente dieci anni fa all’assemblea fondativa del Partito Democratico. Sono convinto saprà dare un contributo importante nel preparare le migliori condizioni per un congresso basato sui contenuti e non soltanto sulla conta fra nomi. La seconda notizia riguarda l’VIII municipio. Nel fare gli auguri a tutti gli eletti, sono particolarmente felice per l’elezione di Antonella Melito a Presidente del Consiglio. Antonella è stata la prima degli eletti e per adesso è l’unica donna democratica eletta Presidente del Consiglio in questa consiliatura. Sono sicuro saprà interpretare al meglio, con serietà ed efficienza, il suo ruolo di punto di riferimento istituzionale per tutta la nostra comunità e per tutti i cittadini del territorio.
p.s. voglio ringraziare di cuore le persone che hanno partecipato la scorsa settimana alla presentazione del bellissimo libro di Elena Improta “Ordinaria Diversità”. Un grazie che va sopratutto agli amici Elena, Claudio e Carla, con i quali ho avuto il piacere di poter parlare di argomenti così intensi e personali. Il libro di Elena è di quelli che vale la pena di acquistare e soprattutto di leggere (clicca qui).