La settimana appena trascorsa è stata particolarmente difficile e gli eventi principali che l’hanno animata hanno destato in tutti noi molta preoccupazione ed angoscia. Mi riferisco allo sdegno globale provocato dalle politiche sull’immigrazione di Donald Trump, che lo hanno costretto ad annunciare la firma di un ordine esecutivo, che ferma la seperazione dei bambini dai propri genitori che varcano illegalmente la frontiera fra Messico e Stati Uniti. Sto pensando alle proposte del Ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha prima lanciato l’idea di un censimento su base etnica per i rom e qualche ora dopo ha persino avanzato l’ipotesi di togliere la scorta allo scrittore Roberto Saviano. L’idea del censimento dei rom assomiglia paurosamente al censimento degli ebrei, avviato da Benito Mussolini a partire dal 22 agosto del 1938, che rappresentò un passaggio fondamentale nella politica antisemita dal fascismo, una sorta di punto di non ritorno fra le prime concrete misure persecutorie, la montante campagna propagandistica razzista e l’emanazione di un più organico apparato legislativo. Che Salvini fosse un razzista c’erano pochi dubbi. Tuttavia che l’attuale Ministro degli Interni volesse trascinare il nostro Paese verso l’incubo del censimento etnico, peraltro vietato dalla legge, rappresenta l’ennesimo tassello della politica dell’odio portata avanti dalla Lega. A questa proposta, insieme con la responsabile sociale del Partito Democratico di Roma Carla Fermariello abbiamo opposto una ferma contrarietà.
Roberto Saviano lo ha spiegato meglio di tutti nel suo video di risposta a Matteo Salvini. Togliamo a Salvini la possibilità di continuare ad armare odio, disprezzo, di continuare a dire bugie perennemente. Chi non lo fa ora, chi non prende parte ora, sarà colpevole per sempre. Parole molto dure che rappresentano il manifesto politico contro il populismo e la peggiore destra, quella che vuole isolarci dal resto d’Europa e che nasconde i problemi del Paese, strumentalizzando la paura verso l’altro. Un altro che oggi viene incarnato dallo straniero, ma che domani tornerà ad essere chi la pensa diversamente da chi comanda.
Questa è stata anche la settimana della famigliola di cinghiali di Monte Mario. I rifiuti lasciati in strada a marcire fuori dai cassonetti attraggono gli animali, che vengono a ravanare tra l’immondizia in cerca di cibo. La Sindaca Virginia Raggi avrebbe voluto le pecore per brucare l’erba al posto dei giardinieri, nell’attesa abbiamo gabbiani, cinghiali e ratti che sostituiscono gli spazzini. Siamo nel cuore di Roma, vicino a due scuole ancora aperte per i campi estivi. La Roma del M5S è un fallimento totale, ormai certificato dai romani che dopo aver votato Amedeo Ciaccheri e il Partito Democratico in VIII municipio, ieri hanno dato fiducia anche alla coalizione a sostegno di Giovanni Caudo.
Giovanni Caudo, candidato del centrosinistra alla presidenza del III Municipio di Roma, ha vinto il ballottaggio nella sfida contro il candidato del centrodestra, il leghista Francesco Bova. Caudo ha ottenuto al ballottaggio il 56,71% dei consensi, confermando l’ampio successo del primo turno. C’è un risultato nel risultato nella bella vittoria del centrosinistra in III municipio. Non soltanto il Partito Democratico si è attestato quale primo partito, dimostrando il grande lavoro svolto in opposizione dal gruppo consiliare, dalla segretaria Paola Ilari e dall’intero gruppo dirigente, fondamentale per la caduta dei grillini, ma ha anche contribuito a rinnovare la compagine dei consiglieri eletti, costituendo per la prima volta un gruppo democratico in cui la maggioranza sono donne. Sono infatti cinque su nove le donne elette in consiglio municipale. A Francesca, Maria Teresa, Nastassja, Sara e Simona voglio mandare un grande in bocca al lupo.
Giovanni è Presidente grazie ai tanti cittadini che oggi e il 10 giugno scorso hanno sostenuto le proposte del Partito Democratico e della coalizione di centrosinistra. Lo è grazie alla generosa battaglia dell’opposizione in consiglio municipale per far cadere i grillini, combattuta dai consiglieri democratici e dalla segretaria Paola Ilari. Lo è per il grande risultato dei nostri eletti, fra i quali ci sono gli amici e i compagni di tante battaglie Francesca Leoncini, Filippo Maria Laguzzi, Yuri Bugli, Sara Alonzi, Maria Teresa Ellul, Italo Della Bella e giovani che rappresentano il rinnovamento come Nastassja Hadbank e Cristian Giorgio. Lo è soprattutto grazie ai tanti militanti, iscritti e simpatizzanti democratici che hanno sostenuto con convinzione e per mesi questa campagna elettorale solitaria. Lo è perché Giovanni ci ha creduto ed ha girato senza sosta tutti i nostri quartieri. Il modello Montesacro altro non è che quello di privilegiare il noi all’io, lavorando uniti e senza polemiche, perché amiamo questo muncipio e volevamo tornasse ad essere governato bene. Giovanni e la sua squadra, il Partito Democratico e le altre forze della coalizione dovranno essere all’altezza delle speranze che tanti hanno risposto in questa vittoria, circondata da tante sconfitte in giro per il Paese. Bisognerà governare bene per riuscire a convincere in futuro anche i tanti che non hanno votato. Per ricucire le ferite e ridare la speranza nella buona politica.