Oddio è lunedì #77 – sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai

Il governo Conte ha giurato davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e questa settimana sarà alle Camere per ottenere la fiducia. Il potere in Italia è dunque passato nelle mani di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, vicepresidenti del nuovo governo e Ministro del Lavoro il primo e degli Interni il secondo. Il nostro Paese è così diventato inevitabilmente il nuovo fronte dell’avanzata populista mondiale, conseguenza ovviamente di quel 60% degli italiani, che il 4 marzo hanno scelto di votare per uno dei partiti politici anti sistema. Non è ben chiaro cosa vogliano davvero il M5S e la Lega, poichè la loro identità è definita piuttosto da ciò a cui si oppongono, ma è evidente come la maggioranza degli italiani volesse un cambiamento radicale. Non partire da questo assunto sarebbe un grave errore di valutazione. Nel giorno del passaggio della campanella fra Paolo Gentiloni e Giuseppe Conte, il Partito Democratico ha scelto di essere in piazza per difendere i valori della Costituzione Repubblicana.

A Roma in Piazza Santi Apostoli Maurizio Martina ha lanciato un appello all’unità per costruire una pagina nuova, forte delle nostre radici. Ha sfidato Salvini, chiedendogli da quale parte stesse, se con i dazi di Trump o gli operai di Terni. Ha schierato il Partito Democratico in difesa della Costituzione, archiviando definitivamente il referendum costituzionale e rimettendo al centro dell’azione politica il lavoro, la lotta alle disuguaglianze sociali e la difesa dei diritti civili. Su questi temi ci sarà da combattere nei prossimi anni. Sono convinto che il nostro Paese tornerà a riscoprire il significato autentico delle parole e della diversità fra l’essere di destra e di sinistra. Fra l’essere conservatori e democratici.

Sono d’accordo con quanto ha scritto Matteo Orfini. La sfida non è popolo contro élite. È destra radicale contro sinistra democratica, nazionalismo contro europeismo, fanatismo contro tolleranza. L’opposizione ad un governo che vuole togliere i diritti acquisiti, favorire i più ricchi, ampliando le disuguaglianze sociali, tagliare i ponti con l’Europa, guardando con simpatia alla Russia di Putin, deve essere praticata quotidianamente strada per strada, chat su chat, post dopo post. È una chiamata alla quale tutti quelli che non vogliono rinunciare alle proprie libertà e ai diritti conseguiti hanno il dovere di rispondere in prima persona. Ci vorrà del tempo e serviremo proprio tutti. Sarà però la sfida del nostro tempo.

Un’amica giornalista che stimo molto ha scritto in queste ore che in poco tempo il nuovo governo le ha fatto tornare la voglia di impegnarsi per i più deboli. Le ha ricordato la bellezza della diversità, la voglia di essere circondata da bambini con la pelle diversa dalla nostra, di impegnarsi per aiutare chi scappa da un mondo difficile quale il nostro. Di combattere, come non aveva fatto prima, per i diritti delle coppie dello stesso sesso. Un altro amico di sempre, consulente e giornalista pure lui, commenta le prime parole del ministro Lorenzo Fontana, convinto pare che vi siano poteri finanziari occulti globali in combutta per far abbassare il tasso di natalità dei paesi sviluppati e promuovere l’omosessualità e le famiglie arcobaleno, al fine di distruggere la comunità nazional-patriottica cattolico-cristiana e romana. Si domanda se il Ministro ci creda davvero, ma alla fine sentenzia giustamente come affermazioni di questo tipo ci riportino indietro di decenni.

Nessuno crede veramente al detto “si stava meglio quando si stava peggio“. Però molto spesso lo si utilizza, soprattutto per giustificare le proprie scelte in ambito politico. L’idea che le novità non sempre portino ad un miglioramento e che debba esserci rimpianto per i tempi passati, porta alla luce una paura inconscia verso il futuro e le sue conseguenze sulla nostra vita. La sfida che dobbiamo affrontare, al contrario, è proprio quella di immaginare il futuro e di renderlo un’ipotesi politica possibile. Si possono trattare le persone che pagano con la vita il viaggio verso un futuro migliore come strumenti per lucrare voti, oppure come uomini e donne da aiutare, affinchè ogni essere umano possa avere condizioni di vita migliori. Si può usare la riforma fiscale come un grimaldello per abbassare le tasse per i più ricchi, cosa che avverrà con la flat tax, oppure riformare un fisco che non funziona, per far pagare meno a chi guadagna meno e molto di più a chi possiede ingenti patrimoni. Un fisco più equo è alla base della redistribuzione della ricchezza e della riduzione delle disuguaglianze. Infine si può decidere di aumentare ancora il debito pubblico da far pagare ai nostri figli, magari per elargire un reddito che tenga a casa le persone senza lavoro, oppure si può scegliere di investire su chi il lavoro vuole crearlo, riducendo sensibilmente gli oneri per chi apre una nuova impresa, un’attività commerciale, una partita Iva. Nei prossimi anni ognuno di noi dovrà scegliere da che parte della barricata stare. Per quanto mi riguarda, come canta De Gregori, sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai.

Intanto a Roma Papa Francesco sceglie Ostia per il Corpus Domini. Un segnale chiaro, scrive sul suo blog Paolo Rodari, per un territorio che da tempo vive dei condizionamenti subiti dai clan mafiosi. Da Ostia viene anche il capogruppo grillino in Campidoglio Paolo Ferrara, che invece di risolvere i problemi dei romani e del suo municipio, trova ancora una volta il tempo di insultare il Partito Democratico. Gli errori-orrori di Ferrara sono stati ben descritti dall’articolo su Repubblica di Carlo Alberto Bucci. Ferrara straparla di Ku Klux Kan e di scrocconi. Proprio lui che ha il record dei rimborsi per gli spostamenti in taxi, pagati con i soldi pubblici dei romani. Proprio lui che utilizzava impropriamente l’auto blu. Proprio lui che negava la solidarietà ad una giornalista minacciata dai clan. Proprio lui che arrivò a diffamare l’associazione Libera. Proprio lui che ha sostenuto l’incarico poco trasparente, affidato dalla Sindaca Virginia Raggi alla candidata del M5S in III municipio Roberta Capoccioni.

Un incarico che viola palesemente la par condicio in campagna elettorale, come spiega una nota dal viceprefetto di Roma, in risposta ad un’interrogazione del deputato Michele Anzaldi. Su questa ultima vicenda che rischia di inquinare la campagna elettorale del 10 giugno in III municipio, il segretario romano Andrea Casu ha scritto al Prefetto di Roma, affinchè si verifichi immmediatamente la correttezza di quanto sta avvenendo in III municipio, dove la sezione democratica di Talenti e il centro di cultura popolare del Tufello sono stati oggetto negli ultimi giorni di due azioni vandaliche di matrice fascista, che hanno richiamato la solidarietà e il sostegno di moltissimi cittadini.

L’opposizione al governo e all’amministrazione capitolina grillo-leghista sarà ancora più difficile adesso. Per questa ragione le elezioni in III e VIII Municipio possono rappresentare un segnale di discontinuità di fondamentale importanza. Il 10 giugno bisogna sostenere convintamente i candidati civici alla Presidenza del III e dell’VIII Municipio Giovanni Caudo e Amedeo Ciaccheri. La possibilità di poter amministrare quattro municipi su quindici rappresenta un’occasione importante per cercare di migliorare la qualità della vita della città. C’è anche la necessità di respingere il tentativo della destra di eleggere a Roma il primo Presidente di municipio della Lega. Abbiamo ancora una settimana per raggiungere i cittadini per informarli dell’opportunità di scegliere, con il proprio voto, l’amministrazione per i prossimi tre anni. Usciamo dai social, dagli appelli autoreferenziali sui giornali e andiamo a parlare con le persone strada per strada.

p.s è uscito il terzo numero della rivista delle scuole cattoliche Scmag di cui sono direttore responsabile. Ogni volta rimango sorpreso da quanto i nostri ragazzi riescano ad insegnarmi con le loro riflessioni. Questo numero che conclude l’anno scolastico è davvero molto interessante per capire l’universo valoriale dei nostri ragazzi. Siamo sempre di più quello che ascoltiamo, leggiamo e vediamo. Per chi volesse leggerlo è possibile scaricarlo qui.

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