Oddio è lunedì #48 – dalla Polonia ad Ostia, il Re è nudo

Uno spettro si aggira per il mondo e per l’Europa: è lo spettro dell’ultra nazionalismo xenofobo. In Polonia, così come in Cechia, Ungheria e Slovacchia, migliaia di nazionalisti hanno sfilato per le strade di Varsavia, nell’anniversario dell’indipendenza, inneggiando slogan xenofobi e intolleranti. Al grido di “Polonia pura, Polonia bianca” e “Rifugiati al diavolo“, i manifestanti hanno rinnegato i valori democratici, liberali ed europeisti che segnarono la rivoluzione non violenta del 1989 di Solidarnosc. Nella polonia vittima del nazifascismo, i giovani usano gli slogan della destra radicale. Slogan che sentiamo anche nel nostro Paese, quando a Genova scendono in piazza i fascisti di Casapound. Idee e pregiudizi di cui non ci si vergogna più e che sdoganano comportamenti inqualificabili, come quello di un sessantenne di Torino, che su un autobus insulta e prende a calci una quindicenne per il colore della sua pelle.

Giulia ovviamente è italiana, anzi italianissima. Ha 15 anni, la sua mamma è italiana, mentre il papà è di origine africana. Studia alle superiori e gioca bene a basket. Lei un giorno pagherà con il suo lavoro, le pensioni di quelli dell’età del suo aggressore. La destra si deve respingere combattendo l’ignoranza e difendendo i diritti. Quello che hanno fatto i residenti di un quartiere di Genova, scendendo per la strada e intonando le note di “Bella Ciao“, per sottrarre ai fascisti una Piazza dedicata alla memoria di un partigiano. Una scena incredibile, resa ancora più commovente dal pianto sconsolato di un’anziana signora, che ripeteva: “si è dimenticato tutto della Resistenza“. Quei giovani di Casapound vogliono cacciare gli stranieri. Tutti, anche quelli regolari, che aprono le attività commerciali, presso le quali le loro nonne vanno a fare la spesa per il pranzo della domenica.

Siamo al corto circuito della globalizzazione. La destra populista inneggia al tutti contro tutti e ognuno a casa sua, cavalcando la paura e la sofferenza delle persone. Proprio ieri Matteo Orfini ha ribadito come il Pd debba essere il principale argine culturale e politico al razzismo, mentre Walter Veltroni ha nuovamente richiamato il rischio di un effetto anni ’30. In realtà oggi il rischio è molto più elevato che in passato, poichè i mezzi di comunicazione di massa e i social network moltiplicano gli effetti contagio e consentono alle idee, soprattutto a quelle più estremiste, di avere un’elevata cassa di risonanza. Per questo la battaglia deve essere combattuta sia sul piano legislativo, con l’approvazione di provvedimenti come lo Ius Soli, sia su quello dell’azione politica, attraverso le iniziative antifasciste organizzate, come quella promossa sabato scorso in Piazza Re di Roma dal coordinamento antifascista ed antirazzista del VII municipio.

Nella settimana della testata di Roberto Spada al giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi, vista e rivista in tutti i telegiornali e le trasmissioni televisive, mi ha sconcertato di più il gesto di un ragazzino della Totti Soccer School, il centro di formazione sportiva di cui è presidente onorario Francesco Totti. Il baby-bullo ha colpito con una testata un pulcino diversamente abile di otto anni, provocandogli un trauma nausale e rimediando, giustamente, l’espulsione dalla prestigiosa scuola di Ostia Antica. Questo secondo episodio è capitato lunedì scorso, due giorni prima della testata di Spada e fotografa un clima, che ad Ostia e in molte periferie di Roma, in molti hanno cercato di minimizzare. Come ha giustamente scritto su romatoday il giornalista Enrico Pazzi (clicca qui), alla fine bisognerà ringaziare chi, con un gesto magnificamente plastico, ha immortalato davanti alle telecamere, l’arroganza della criminalità organizzata. Un gesto che ha evidenziato come il Re sia nudo, facendo comprendere come il metodo mafioso ad Ostia sia realtà di tutti i giorni e come la criminalità abbia il controllo delle periferie romane.

Intendiamoci, ad Ostia la stragrande maggioranza dei cittadini sono persone oneste, costrette a convivere, come in molte periferie di Roma, con chi delinque per professione. Il problema è che a Ostia le brave persone non ne possono più della banalizzazione mediatica, che infanga tutti per le azioni di pochi ben indentificati. Chi pensa al destino dei cittadini onesti, quando le telecamere si spengono e tutti tornano alla normalità? Per aiutare la comunità di Ostia non sono più sufficienti le dichiarazioni di intenti. Per tutelare i cittadini perbene non serve, di conseguenza, l’ennesimo commissariamento, ma più Stato, più forze dell’ordine e più buona politica. Proprio per questa ragione al ballottaggio, il Partito Democratico non sosterrà nessuna delle due destre in campo, ma sarà all’opposizione di entrambe, per costruire con il tempo necessario, l’alternativa e il futuro di cui il municipio ha enormemente bisogno. Al primo turno agli “Spada” avevamo opposto il “moschetto” di Athos De Luca, che ha interpretato questa visione e che rimarrà a guidare il giovane partito del territorio, cui spetta la grande responsabilità di interpretare il cambiamento. Lo dobbiamo alle migliaia di persone silenziose che ad Ostia hanno scelto i democratici e si aspettano da noi l’opposizione dura alle destre.

Per la stessa ragione non abbiamo partecipato alla manifestazione di sabato, indegnamente strumentalizzata dal M5S e dalla Sindaca Virginia Raggi. Nel corteo convocato per difendere la libertà di stampa e combattere la criminalità organizzata, alcuni giornalisti sono stati insultati. Le parole d’offesa dei grillini sono come le testate degli Spada, perchè non c’è differenza fra la violenza verbale e quella fisica. Il Partito Democratico sarà, invece, in piazza giovedì 16 novembre alla manifestazione, promossa dalla Federazione nazionale della Stampa e da Libera, e alla quale parteciperanno associazioni antimafia, sindacati e forze politiche. Dopo quanto accaduto, forse anche il consigliere comunale Stefano Fassina avrà capito la posizione politica del Pd e di tutti coloro che ogni giorno e per davvero, difendono la libertà di stampa e combattono la criminalità organizzata (clicca qui).

Mentre la Sindaca di Roma è impegnata nel ballottaggio di Ostia, la città è sommersa dal degrado e nei municipi è scoppiata la sindrome da accerchiamento. In III municipio, ad esempio, i grillini sono arrivati ad ipotizzare che dietro il furto di alcune attrezzature dell’ufficio giardini del municipio, si celi un non meglio identificato attacco all’amministrazione. La Presidente del municipio l’ha definita una dichiarazione di guerra all’amministrazione pentastellata. E’ un pò come se le passate amministrazioni avessero denunciato, dietro ai reiterati furti di alimenti nei nidi comunali, l’esistenza di una strategia di qualche tipo per colpire l’amministrazione municipale. In realtà, purtroppo, i furti e i danneggiamenti contro i beni pubblici ci sono sempre stati negli ultimi anni, tanto che in passato si sono dovuti installare allarmi e grate persino nei nidi del municipio. Nessuno prima dei grillini, tuttavia, aveva mai pensato che si trattasse di una strategia per screditare il lavoro di un’amministrazione. Una sindrome complottista, che di solito assale chi ha scarsa fiducia in se stesso e nelle proprie capacità di poter cambiare veramente le cose. L’interpretazione sospettosa, in un certo senso, assolve i grillini dalle loro responsabilità, perché fa pensare loro che dietro a ciò che li preoccupa si celi un segreto, e che l’occultamento di questo segreto costituisca un complotto ai loro danni. Non stanno bene, vanno aiutati, per il bene della città.

Finalmente è partito il tesseramento al Partito Democratico. Nelle prossime settimane ci saranno numerose iniziative in tutti i municipi, per consentire l’adesione al Pd di Roma. In III municipio mercoledì 15 novembre saremo al circolo Nuovo Salario con il segretario romano Andrea Casu, la segretaria municipale Paola Ilari e il capogruppo democratico Paolo Emilio Marchionne. Nei giorni seguenti ci saranno altre iniziative in tutta la città, come quella molto bella organizzata domenica mattina dal I municipio, presso la Città dell’Altra Economia. Tanti tavoli di discussione per parlare dei problemi di Roma e suggerire idee e proposte. Un plauso al segretario Andrea Cappa e a tutte le persone che hanno animato le discussioni e i gruppi di lavoro.

p.s. La settimana scorsa è stata pubblicata la relazione sull’attività svolta dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni, presieduta dall’On. Paolo Coppola, che in III Municipio ha svolto il ruolo di commissario. Si tratta di un documento molto interessante, per chi fosse interessato può leggerlo qui (clicca qui).

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