C’è qualcosa di profetico nella caduta di Beppe Grillo in una delle tante buche di Roma, durante il corteo per il no al referendum. Sulla strada che dalla Basilica di San Paolo arriva alla Bocca della Verità, il leader del M5S cade e dopo un attimo di imbarazzo ironizza: “Chi è stato? C’è un infiltrato?“. Passa qualche secondo e per un momento la testa prende il sopravvento sulla pancia e persino al comico genovese scappa un sincero: “i buchi nelle strade li vogliamo mettere a posto?“. Una domanda che scocca come una freccia in direzione della Sindaca Virginia Raggi, che ha appena appreso che Roma è sprofondata all’88 posto nella classifica sulla qualità della vita delle città italiane. La ricerca, targata Italia Oggi-Università La Sapienza, certifica quello che i romani vivono e sono costretti a subire ogni giorno. Traffico, smog, incapacità di restituire decoro alla città e di far funzionare la raccolta dei rifiuti, insicurezza, carenza di fondi e disorganizzazione amministrativa. Dalla caduta di Ignazio Marino, passando per il commissariamento, fino ai cinque mesi dell’amministrazione cinques stelle, la qualità della vita della città è peggiorata, perdendo ben 19 posizioni. Su alcuni parametri specifici la posizione della città mette paura.
Sulla sicurezza, ad esempio, Roma precipita al 106° posto su 110 città esaminate. Male anche il tenore di vita, che relega i romani al 103° posto. Chi fosse interessato all’intera ricerca può leggerla qui (clicca qui). Certamente lo stato in cui versa la capitale non è una responsabilità soltanto della Sindaca, ci mancherebbe altro. Tuttavia non c’è alcun segnale di ripresa o di cambiamento. Virginia Raggi, dopo cinque mesi, sembra al contrario già isolata e rinchiusa nel palazzo. E’ isolata dalla città, che non riesce ad avere rapporti con l’amministrazione comunale e con i municipi. E’ isolata dalla stampa, dopo il coprifuoco imposto da Grillo sulla comunicazione. Sembra essere isolata persino dalla sua maggioranza. Non bastavano, infatti, le divisioni evidenti nei municipi, con assessori defenestrati ed altri messi sulla graticola dagli attivisti. Al corteo di sabato la Raggi riceve uno schiaffo persino dalla maggioranza dei suoi consiglieri comunali. Alla manifestazione, che voleva oscurare la presenza di Renzi in città, si presentano solo 10 consiglieri su 29. Della giunta partecipa soltanto l’assessore all’ambiente Paola Muraro, il cui destino sembra ormai legato a doppio filo con la Sindaca. Non un bel segnalae sullo stato di salute dell’amministrazione comunale, che doveva cambiare tutto e che non riesce nemmeno a tappare le buche.
SULLA NUVOLA DI FUKSAS
Sempre sabato, dall’altra parte della città, Matteo Renzi manda in overbooking la Nuvola di Fuksas per parlare del referendum costituzionale. Ci sono molte ragioni per sostenere la riforma (clicca qui), come ci sono molti motivi per apprezzare l’azione del governo (clicca qui), tuttavia la questione principale si riduce ad una domanda che ognuno di noi dovrebbe porsi in tutta onestà. E’ possibile che in questo Paese i politici di ogni colore e la politica nel suo insieme abbiano così spesso fallito, soltanto per l’incapacità e la disonestà della classi dirigenti? A mio avviso la ragione di quei fallimenti sta anche nella qualità del nostro assetto costituzionale. La preoccupazione per l’eventuale ritorno di una nuova dittatura, ha reso le nostre Isituzioni troppo complicate e farraginose. Siamo l’unico Paese ad avere due camere, elette con sistemi diversi, che fanno la stessa cosa. Abbiamo troppi parlamentari, alcuni non proprio di caratura eccezionale, rispetto agli altri paesi democratici. La riforma costituzionale del 2001 ha complicato notevolmente i rapporti fra lo Stato e le Regioni, perchè dietro l’idea del federalismo leghista si celava la speranza di limitare l’azione dello Stato. Questa riforma non è la migliore in assoluta, ma rappresenta il superamento di alcune questioni di cui si parla ormai da trent’anni.
Se sarà respinta, non troveremo più alcun politico disposto a ridurre i costi della politica e gli stipendi dei politici. Tutti potranno nascondersi dietro la volontà popolare, che in un giorno di dicembre del 2016 ha preferito far cadere l’ennesimo governo della Repubblica, invece di cambiare il sistema che tutti abbiamo almeno una volta criticato. Il 4 dicembre si va a votare su questo. Non si vota per le elezioni politiche, ma per poter dire alle future generazioni che ci abbiamo provato a cambiare la politica, a ridurre il numero dei parlamentari, a sforbiciare gli stipendi troppo alti dei consiglieri regionali, ad abolire organismi assurdi come il Cnel e a ristabilire le corrette competenze fra lo Stato e le Regioni. Francamente per respingere questi argomenti, non può bastare l’antipatia per un politico o un governo.
I RAGAZZI DI OSTIA SCONFIGGERANNO LE MAFIE
La settimana scorsa sono stato ad Ostia alla conferenza stampa della consulta provinciale degli studenti, che d’intesa con l’Osservatorio per la legalità e la sicurezza della Regione Lazio, ha presentato il progetto destinato a tutti gli studenti del X municipio, per dotarli degli strumenti per diventare cittadini più consapevoli e attenti al tema della legalità. Ci sono andato perchè amo quel territorio e perchè sono convinto che proprio da Ostia debba ripartire il rilancio della nostra città. Ci sono stato anche perchè proprio il giorno prima dell’evento, era andato a fuoco il magazzino utilizzato dal teatro Fara Nume, che ospitava l’iniziativa e che si trova in via della Carlinga. Gli investigatori stanno lavorando per comprendere cosa sia accaduto, tuttavia proprio gli studenti hanno ricordato come non fosse assolutamente necessario un episodio del genere per confermare la presenza delle mafie ad Ostia e come non si debba mai comunque minimizzare accadimenti di questo tipo. Sono proprio questi giovani coraggiosi la migliore risposta alle mafie. Dalle scuole possono arrivare quelle energie positive che sono indispensabili per costruire quella cultura della legalità, che è strumento indispensabile per saldare la responsabilità individuale alla giustizia sociale.
IN III MUNICIPIO UN BILANCIO POCO PARTECIPATO
Il 9 marzo scorso, dopo l’approvazione del bilancio, ci eravamo lasciati con un augurio che Romatoday (clicca qui) aveva sintetizato così: “momenti di dibattito e discussione definiti da amministratori e cittadini “franchi e costruttivi”, che saranno forse propedeutici all’introduzione, magari nella prossima consiliatura, di un vero e proprio bilancio “partecipativo” con vincoli, regole e impegni chiari per istituzioni e cittadinanza”. L’articolo raccontava il percorso che quel bilancio “commissariale” aveva fatto. Incontro pubblico con le realtà del territorio, commissioni bilancio aperte a tutti per il parere, emendamento condiviso con i comitati di quartiere ed infine approvato dalla giunta municipale e dall’aula consiliare. Quanto di più vicino eravamo riusciti a realizzare in pieno commissariamento, insieme all’allora presidente della commissione bilancio Anna Punzo, per avviare il percorso del bilancio partecipato con la cittadinanza. Per questa ragione, la scorsa settimana, ho voluto partecipare alla riunione che la presidente del III municipio Roberta Capoccioni ha promosso per illustrare il bilancio 2017. Pur avendo apprezzato lo sforzo della Presidente pentestellata nel voler illustrare il documento, non ho potuto che constatare che quell’auspicio di marzo è bel lontano dall’essere stato raggiunto. Anzi probabilmente si è fatto un passo indietro. La riunione è stata poco partecipata, complice lo scarso preavviso dato alla convocazione e la scelta di utilizzare i social come unico canale di comunicazione con la cittadinanza. Il bilancio siamo riusciti a pubblicarlo prima noi (clicca qui) del sito istituzionale del III municipio.
La cosa peggiore, tuttavia, è successa durante il dibattito in aula. Non sono bastati tre giorni per approvare il bilancio, che ancora oggi sarà in discussione in Piazza Sempione (clicca qui). Il M5S è riuscito a far cadere il numero legale per ben 5 volte. Durante questa discussione la presidente del municipio è rimasta per molte ore fuori dall’aula, avulsa dal dibattito sugli emendamenti delle opposizioni. Emendamenti tutti rigorosamente bocciati, sia che si trattasse di fondi per strade, scuole, parchi e servizi sociali. “Una chiusura alla cittadinanza, che ad un certo punto è diventata persino fisica, quando giovedì notte il portone di Piazza Sempione è stato chiuso. Chi avesse voluto partecipare al consiglio pubblico, avrebbe dovuto chiamare un numero di cellulare, che invece è rimasto tristemente silenzioso” scrive il blog municipio3 in un articolo. In tanti anni non mi era mai capitato di vedere un presidente di municipio umiliare così la cittadinanza e la sua maggioranza, prendendosi gioco della partecipazione. Ci sarà un momento nel futuro, diverso per ognuno dei protagonisti di oggi, in cui tutti comprenderemo meglio il torto che abbiamo subito. Un momento in cui capiremo cosa abbia significato per il municipio l’assenza di chi avrebbe dovuto esserci per dovere verso i cittadini, mettendo la faccia sul suo primo bilancio e difendendo la propria maggioranza. Alle opposizioni, in particolare al Partito Democratico, va il merito di aver provato a migliorare questo bilancio con proposte serie e concrete, che sono state respinte senza alcuna motivazione. Chi oggi ha calpestato la partecipazione, sono gli stessi che giustamente in passato, pretendevano trasparenza e partecipazione. Ora che questa responsabilità grava sulle loro spalle, invece, si sono dimenticati di mettere in pratica quelle parole che scrivevano quotidianamente sui social. Dalla parannanza alla giacca e cravatta il passo è stato breve. Ma la rete e molte persone perbene, fortunatamente, non dimenticano. E soprattutto non si arrendono al declino.
Questa settimana vi segnalo due appuntamenti. Mercoledì 30 novembre alle ore 19.00 al circolo Pd Giovanna Marturano (Piazza Belotti 37) parleremo del referendum con l’onorevole Lorenza Bonaccorsi e il consigliere Mario Ciarla. A seguire ci sarà la cena di sottoscrizione del circolo. Il giorno dopo allo Scout Center di Largo dello Scautismo 1 ne discuteremo insieme con il ministro Graziano Del Rio e il deputato Gianni Cuperlo.
Se vuoi leggere gli altri post della rubrica:
Oddio è lunedì #3 (21 novembre 2016)