Oddio è lunedì #234 – un Partito Democratico aperto, unito e dalla parte dei più deboli

Domenica si è tenuta l’assemblea nazionale del Partito Democratico che ha proclamato segretaria Elly Schlein. È la prima volta che questa carica viene assunta da una donna. Nella stessa giornata l’assemblea, su indicazione della stessa segretaria, ha anche votato presidente del partito Stefano Bonaccini. La buona notizia è che il Partito Democratico è in salute, unito e pronto a rigenerarsi e ad aprirsi a chi vorrà contribuire alla nascita di un’opposizione dura e propositiva, capace di proporre alternative alla soluzione dei problemi che la destra cerca di evitare ed in alcuni casi acuire. Nel suo discorso di insediamento Schlein è stata netta ed ha già tracciato l’orizzonte della sfida nelle europee del 2024 che vedranno contrapposta l’idea di un’Europa unita contro il ritorno delle nazioni separate da muri ed egoismi. Come primo atto la segretaria ha riaperto il tesseramento al partito ed il nostro auspicio è che il voto delle primarie si trasformi in una partecipazione attiva alla vita delle nostre sezioni territoriali. È di fondamentale importanza tenere aperte le porte ed accogliere chi vuole contribuire alla battaglia politica contro il governo. 

Se ieri tanto parte dell’Emilia Romagna era a Roma, questa mattina sono andato io a Bologna, dove ho avuto l’opportunità di visitare “Leonardo”, il quarto supercomputer più potente al mondo per capacità di calcolo. La nuova macchina, la seconda per potenza in Europa, è già operativa al Tecnopolo di Bologna, dove nei prossimi anni sorgerà la Data Valley, che costituirà uno dei nodi che formeranno la rete di calcolo europeo ad alte prestazioni EuroHPC. Un’eccellenza del nostro Paese che deve spingere anche Roma ad incentivare sempre di più l’uso dei big data per promuovere scelte politiche e amministrative consapevoli per migliorare la qualità della vita dei cittadini e trasformare la capitale in una moderna Smart City. 

La scorsa settimana nella commissione congiunta Patrimonio e Roma Capitale, l’Assessore alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione, Servizi al Territorio per la città dei 15 minuti, Andrea Catarci ha presentato i risultati dei monitoraggi che l’Amministrazione effettua mensilmente sull’applicazione della direttiva 1/2022 del Sindaco Gualtieri sulla deroga alla residenza per chi pur in stato di occupazione di un alloggio versa in particolari condizioni di difficoltà. La residenza ovviamente non è in alcun modo una sanatoria, ma un diritto per poter ottenere servizi minimi come gli allacci di acqua e luce e la scelta del medico di base.  

Tra il 15 dicembre e il 15 febbraio:

➡️ 1081 sono state le domande di residenza presentate 

➡️ 817 le domande che sono state accolte

➡️ 264 le domande che sono state rigettate 

➡️ oltre il 50% delle domande accolte (pari a 411 istanze) è stato registrato sul Sistema Informativo della Popolazione (alcuni Municipi, come VIII e X, hanno registrato il 100% delle domande accolte.)

Nel primo mese di attività ovvero dal 15 dicembre 2022 al 15 gennaio 2023, sono pervenute 226 domande, mentre dal 15 gennaio al 15 febbraio si è registrato un incremento di circa il 400%, con 855 domande presentate: il dato medio delle domande presentate per Municipio nel bimestre è di 72, in media 15 a dicembre-gennaio e 57 a gennaio-febbraio. 

Questi numeri evidenziano, dunque, una graduale e crescente applicazione della direttiva n. 1/2022 da parte dei Municipi con i quali l’Assessore si è impegnato ad avviare un percorso di confronto per risolvere le ultime criticità. La direttiva n. 1 del 2022, firmata a novembre dal Sindaco Roberto Gualtieri, rappresenta un aiuto immediato che permetterà ai più fragili non solo di iscrivere la residenza nel luogo in cui hanno la dimora abituale, ma anche di tutelare i diritti essenziali derivanti dal suo riconoscimento come per esempio la scuola per i figli, il medico di base, le utenze di acqua, energia e gas.

Infine voglio dedicare un ultimo pensiero al senatore del Partito Democratico Bruno Astorre, che ci ha lasciato in circostanze drammatiche il 3 marzo scorso. Chi conosce la mia storia può immaginare quanto mi abbia toccato la sua morte. Ho conosciuto Bruno ormai tanti anni fa. L’ho visto ricoprire tanti incarichi pubblici e di partito. Lo ha fatto con decisione e senza ipocrisia, quasi sempre con il sorriso e con quella responsabilità di chi è seriamente consapevole di quanto le proprie scelte incidano sul destino di tante altre persone. Chi come me ha partecipato ai suoi funerali nel campo sportivo di Colonna, il suo paese natale e dove viveva, si porterà dietro quel senso di comunità che in pochi ormai sanno costruire intorno a se. In molti hanno chiesto  perdono per non aver capito il dolore che si portava dentro. Tuttavia quando una persona come Bruno lascia negli altri, anche in chi lo conosceva meno, un vuoto così profondo, significa che è stato in grado di riempire la sua vita e quella di chi ha incontrato di un grande significato. E non possiamo cher ringraziarlo e ricordarlo

Altri articoli