Oddio è lunedì #217 – un 9 maggio che assomiglia a quello tragico del 1978

Il 9 maggio è una data importante da ricordare. L’alba dei funerali di uno Stato, in cui Aldo Moro e Peppino Impastato vennero sacrificati nello stesso giorno perché testimoni dei valori di libertà, giustizia e democrazia. Valori sempre messi a rischio da chi aggredisce, sfrutta e lucra sulle debolezze delle donne e degli uomini. Le mafie, il terrorismo e le dittature hanno in comune l’uso cinico della violenza per raggiungere i propri obiettivi e l’assoluta mancanza di rispetto per la vita umana. Ancora di più soffrono spaventosamente gli esempi positivi di chi non si rassegna ad abbassare la testa contro i soprusi e mette a repentaglio la propria vita pur di difendere la libertà e la dignità di quella degli altri. A pensarci bene, di conseguenza, è davvero semplice riconoscere il bene del male. O meglio chi agisce per il bene e chi seguendo il male. Chi aggredisce ha sempre torto, anche quando viene spinto da una presunta paura. Si vedano le giustificazioni della Russia per l’invasione dell’Ucraina. Chi nega la libertà altrui agisce sempre per il male, soprattutto quando si nasconde dietro l’interpretazione distorta delle scritture sacre. Si veda il ripristino dell’obbligo del burka per le donne in Afghanistan da parte dei “nuovi” Talebani, così identici ai vecchi. Chi minaccia di uccidere un magistrato che svolge il proprio dovere è sempre un nemico dello Stato e di ognuno di noi. Si leggano le minacce dell‘ndrangheta che secondo le intelligence straniere starebbe pianificando un attentato contro il magistrato Nicola Gratteri.

Questo 9 maggio è assai diverso da quelli di pace che abbiamo vissuto negli ultimi anni. È un 9 maggio che assomiglia di più a quello tragico del 1978. Con le mafie che sembrano tornare ancora più forti. Con i rapporti fra Occidente e Russia tornati ai tempi della guerra fredda se non peggio e con gli estremismi liberi di agire in tutto il mondo. Spaventano le parole di Papa Francesco che vede un macabro regresso di umanità collettiva. La pazzia della guerra sembra contagiare più del Covid e cosa ancora più grave non si scorgono all’orizzonte esempi positivi in grado di portare l’umanità fuori da questo caos. Ci rimane la memoria delle tragedie già vissute affinchè si lavori perché non si ripetano in futuro. Ma serve anche una presa di coscienza collettiva concreta per impedire che si superi il punto di non ritorno.ù

Vi ricordo che giovedì 12 maggio alle ore 18 nel cortile del circolo di Piazza Bortolo Belotti 37 torniamo a vederci in presenza per incontrare Eleonora Mattia, presidente della commissione lavori e pari opportunità per presentare il suo ultimo libro: “I giorni del coraggio. La forza delle donne oltre la pandemia”. Ci vediamo li!

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