La caduta del governo Conte mi ha lasciato una profonda amarezza. Al di là dei limiti e degli errori che ogni governa porta con se, il Governo è caduto per la volontà del leader di Italia Viva Matteo Renzi di eliminare politicamente l’ex premier Giuseppe Conte e tentare di minare l’alleanza politica fra il Partito Democratico, il M5S e Leu. In poche ore Renzi è passato dal volere garanzie sul programma di governo per avallare un Conte ter, all’accettare a scatola chiusa un nuovo governo presieduto da Mario Draghi e di cui probabilmente farà parte anche la Lega di Matteo Salvini. Renzi è passato da decine di richieste a nessuna richiesta in un giorno solo. Molti commentatori hanno sintetizzato quanto avvenuto assegnando a Renzi la vittoria e a Conte la sconfitta. Come se si trattasse di una partita di tennis. Soltanto il futuro potrà dirci se il cambio di governo e di maggioranza si rivelerà un bene per l’Italia. Rimane la certezza che si sia combattuta una battaglia di potere sulla pelle degli italiani nel mezzo di una pandemia e di una crisi economica e sociale
Dinnanzi a tanta irresponsabilità il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rotto gli indugi e per evitare di indire nuove elezioni, durante l’avvio della campagna vaccinale e nei mesi in cui si dovrà presentare all’Europa il recovery plan, ha deciso di affidare il governo all’ex presidente della banca centrale europea Mario Draghi. Una mossa con la quale Mattarella ha messo spalle al muro tutte le forze politiche, che in queste ore stanno convergendo sulla necessità di dare al Paese un governo che si occupi appunto della campagna vaccinale, del Recovery plan e delle urgenze sociali ed economiche, quali la proroga della cassa integrazione e gli ulteriori ristori per le categorie maggiormente in difficoltà. Dove la politica ha fallito, è arrivata la saggezza del Capo dello Stato, che ancora una volta ha dimostrato come la nostra Costituzione sia in grado di resistere a qualsiasi scenario possibile, anche a quello più drammatico.
Mario Draghi ha il curriculum, la personalità, le capacità, l’esperienza e le giuste relazioni internazionali per poter essere un formidabile Presidente del Consiglio. Su questo non ci sono dubbi. Mi spingo oltre, Draghi è probabilmente il più politico dei politici in circolazione. La sua politica economica e le sue idee sono scritte ovunque. Il 25 marzo del 2020 Mario Draghi aveva già delineato il proprio pensiero politico in una lettera al Financial Times (clicca qui), dove aveva esortato gli Stati ad agire come in guerra per sconfiggere il Covid ed evitare la depressione economica. Con lui l’Italia tornerà ad essere un Paese convintamente europeista e con molta probabilità i sovranisti nazionali torneranno alle percentuali di irrilevanza che gli competono. Tuttavia Draghi dovrà essere in grado di armonizzare il sostegno del 90% di un Parlamento composto da forze fra loro alternative e antagoniste, lacerato da divisioni, rivalità e personalismi sopra le righe. In questi due decenni abbiamo conosciuto il Mario Draghi, direttore generale del Tesoro prima, governatore della Banca d’Italia poi e infine presidente della Banca centrale europea. Il Draghi del “whatever it takes”, per salvare l’euro e di conseguenza il nostro Paese. In questi anni è stato lui a dare le carte a tutti gli altri giocatori. Nei prossimi mesi anche lui diventerà un giocatore e per il bene dell’Italia dobbiamo augurarci davvero che sia quel campione che tutti ci aspettiamo.
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