Oddio è lunedì #115 – l’Italia non è un Paese per vecchi

L’Italia grillo-leghista non è un paese per vecchi. Il titolo del film dei fratelli Coen, tratto dall’omonimo libro di Cormac McCarthy, è utile per ragionare sul valore dell’esperienza in una società dove ormai non sembra più contare nulla. Abbiamo smesso di tramandarci i saperi, così come di condividere le storie e la memoria. Al contrario viviamo di attimi spesso inutili, persi dietro messaggi banali da social network, ridendo per qualche video assurdo ed emozionandoci per una citazione. Stiamo abbandonando i valori fondanti della nostra Repubblica, non perché siano sbagliati, ma semplicemente perché li reputiamo vecchi, senza accorgerci che in assenza di valori saldi è impossibile immaginare un futuro di progresso. Prendiamo ad esempio le ultime settimane di politica italiana. Il governo guidato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio ha approvato la legge sull’uso delle armi per la difesa personale, ma si è diviso sulla difesa dello Stato di diritto (Revenge Porn), qualora si venga ricattati per una foto o un video osé. Il ministro dell’Interno Salvini si è espresso a favore della castrazione chimica per gli stupratori, proprio mentre venivano scarcerati i giovani violentatori della Circumvesuviana, ma allo stesso tempo si è opposto alla cittadinanza in favore del giovane egiziano Rami, che con il suo coraggio ha contribuito a salvare i propri compagni sul bus preso in ostaggio da un terrorista. Queste scelte non sono il frutto di principi o valori, ma di un freddo calcolo elettorale.

Leghisti e grillini sono molto più simili di quanto non sembri. A Roma la Sindaca Virginia Raggi sta cercando di fischiettare facendo finta di nulla, nonostante siano stati arrestati per corruzione numerose figure di sua diretta fiducia ed emanazione. L’arresto del Presidente del Consiglio Comunale Marcello De Vito è solo l’ultimo dei gravissimi episodi di cui si è resa protagonista l’amministrazione grillina. Secondo Virginia sarebbe in corso un sabotaggio della rivoluzione pentastellata. Avrebbe dannatamente ragione, se non fosse che l’unica responsabile di questo sabotaggio sia proprio lei. Nel consiglio comunale di venerdì, dove De Vito è stato sospeso dal proprio incarico, abbiamo ascoltato parole assurde da parte dei consiglieri comunali grillini, ormai completamente scollati dai problemi della città, ma ben incollati alle poltrone dell’Aula Giulio Cesare. Queste persone sanno bene che non saranno mai rielette in Campidoglio e di conseguenza torneranno davvero a fare i cittadini. Per questo rimangono incollati alle poltrone. Quello che è davvero insopportabile è la loro doppia morale, che li ha portati a dimenticare quanto fatto nel recente passato, quando dai banchi delle opposizioni urlavano dimissioni contro chiunque venisse raggiunto da un avviso di garanzia, mentre tra il pubblico dell’Aula Giulio Cesare l’allora deputato Alessandro Di Battista leggeva stralci delle intercettazioni dell’inchiesta Mondo di Mezzo. Oggi invece fanno spallucce, anche quando i loro amministratori vengono arrestati. Sono diversi dagli altri, è vero, perchè la realtà sta dimostrando come siano molto peggio.

Il problema più grave, tuttavia, non sono le questioni giudiziarie, ma il mal governo della città. La metro A è ormai diventata involontariamente una TAV veloce, a causa di alcune fermate cruciali ormai chiuse ed altre sospese ad intermittenza. L’Ama è un’azienda portata sull’orlo del fallimento, con impianti che finiscono in fiamme e mucchi di rifiuti che rimangono in strada per giorni. Per non parlare dei danni perpetrati da questa amministrazione ad Atac e di quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi ai servizi sociali, in conseguenza del maxi appalto centrale. Roma è ormai nel degrado, con strade che sembrano state bombardate ed aree verdi ormai pericolose. Trovare un romano disposto a difendere l’amministrazione Raggi è ormai un’impresa e lei, forse assalita dalla saudade per l’ex Sindaco Gianni Alemanno, ha deciso che un rimedio potrebbe essere quello di chiamare l’esercito. Ci sarebbe da ridere, se la situazione non fosse davvero disastrosa.

Il prossimo martedì 9 aprile dalle ore 9.30 le opposizioni proveranno a dare un altro colpo alla cattiva amministrazione grillina. Dopo l’VIII e il III Muncipio, è possibile che cada anche l’XI municipio, amministrato dall’incapace presidente grillino Mario Torelli. Anche in questo caso, nonostante la perdita della maggioranza, il presidente dei cinque stelle ha deciso di barricarsi nel palazzo, abbarbicandosi alla propria poltrona e soprattutto al proprio stipendio. Toccherà alle opposizioni sfiduciarlo per far tornare la parola ai cittadini. I grillini  sono diversi dagli altri. Non conoscono il significato della democrazia e di cosa voglia dire avere o meno una maggioranza. Sono diversi dagli altri anche perché profondamente disonesti intellettualmente e forse, aspetteremo l’esito dei processi per sentenziarlo, disonesti e basta.

La scorsa settimana ho avuto il piacere di moderare un incontro con i deputati Maria Elena Boschi e Luigi Marattin sull’economia e le non rosee prospettive per il nostro Paese, a causa delle politiche dell’attuale governo. Insieme con me hanno promosso l’incontro molto partecipato presso la sezione Nuovo Salario il Presidente della commissione commercio del III Municipio Filippo Maria Laguzzi e la dirigente romana Anna Punzo. Questo fine settimana (5-6-7 aprile), invece, saremo impegnati con volantinaggi ed aperture della sezione per dare avvio al tesseramento 2019 al Partito Democratico. Iscriversi al Partito Democratico di Roma è molto importante per dare il proprio contributo al programma politico che presenteremo alla città e nei nostri municipi.

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