Finalmente sgomberato il campo nomadi abusivo in via Val D’Ala, nel quartiere Valli. Ad operare i Pics, il III gruppo della polizia locale di Roma Capitale, i servizi sociali e il personale delle ferrovie in quanto l’insediamento si trovava a ridosso di una linea di trasporto su rotaia. Nel campo sono state trovate circa trenta persone, uomini e donne tutte maggiorenni, anche se risultavano come abitanti nell’insediamento anche minori che però questa mattina non sono stati trovati. Tutti hanno rifiutato l’aiuto dei servizi sociali. Rimosse circa 15 tra tende e baracche, nonchè alcune tonnellate di immondizia cui spesso veniva dato fuoco per recuperare rame verosimilmente trafugato. Plauso da parte del Presidente del consiglio del III Municipio Riccardo Corbucci: “nel ringraziare il Sindaco di Roma Ignazio Marino per l’intervento di sgombero dell’insediamento abusivo di nomadi in via Val d’Ala nel quartiere Valli, non possiamo che essere soddisfatti per aver finalmente regalato una boccata d’ossigeno per i residenti del quartiere, costretti a vivere circondati dall’illegalità, ostaggio di insediamenti abusivi, roghi continui, prostituzione su strada e rifiuti maloedoranti. Invitiamo il Sindaco a contimuare sulla strada intrapresa, segnalando anche gli insediamenti abusivi nei quartieri di Sacco Pastore, Nuovo Salario e Cinquina”. Plauso anche dal capogruppo di Fdi Francesco Filini: “non bisogna più permettere che sorgano baraccopoli. Per questo rinnoviamo l’invito al Presidente Marchionne – ormai platealmente pentito di non aver fatto sgomberi per un anno intero – a continuare con la nuova linea della tolleranza zero verso le baraccopoli, intervenendo nei numerosi campi spontanei che sono sorti in ogni dove durante l’amministrazione sua e di Marino. Nel frattempo continueremo a vigilare sul Parco delle Valli affinché non sorgano nuove baraccopoli”.
Molto critiche sull’intervento le associazioni Amnesty International e 21 luglio. «Ci sono anche 11 minori, di cui alcuni di pochi mesi, e persone affette da gravi patologie tra i 39 rom che sono stati sgomberati questa mattina da un insediamento informale nei pressi della stazione ferroviaria Val d’Ala. Le famiglie, rese senza tetto dallo sgombero forzato, hanno appena raggiunto l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune per chiedere un’alternativa adeguata». Secondo le associazioni «lo sgombero viola i diritti umani delle persone coinvolte in quanto realizzato senza le garanzie previste dagli standard internazionali. Le operazioni di sgombero sono cominciate questa mattina intorno alle ore 7.30 alla presenza degli ufficiali della Polizia di Roma Capitale. Le abitazioni dei 15 nuclei familiari sono state abbattute e i 39 rom, tutti originari della Romania, sono stati allontanati dall’insediamento nel quale vivevano”. Secondo le associazioni “lo sgombero di stamane non è stato accompagnato da una genuina consultazione con gli interessati nè da una notifica formale e nessuna alternativa abitativa adeguata è stata offerta loro – se non la divisione familiare che le persone hanno comprensibilmente rifiutato – rendendo così i 39 rom, in particolare i bambini, vulnerabili a ulteriori violazioni di diritti umani. Con quello di oggi, sale a 30 il numero di sgomberi forzati di insediamenti informali rom realizzati nella Capitale dall’attuale Giunta guidata dal sindaco Ignazio Marino.
Gli sgomberati si sono poi recati in protesta alla sede dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma, in viale Manzoni 16, per chiedere una soluzione abitativa adeguata. Sul posto si trovano anche gli attivisti dell’Associazione 21 luglio e di Amnesty International, oltre all’Assessore alle Politiche Sociali del Municipio Roma III di Sel Eleonora Di Maggio, che ha assistito allo sgombero. Caustica la risposta del Sindaco Ignazio Marino alle critiche: «è evidente che ci siano sensibilità e posizioni diverse. Io mi sento di essere garantista con i Rom, Sinti e Camminanti, se rispettano la legge, altrimenti non possiamo garantire i diritti perchè questa è una città che deve in ogni luogo tornare alla legalità».
articolo di www.municipio3.it; foto dell’Associazione 21 luglio.