“Sono molto rattristato per quanto sta avvenendo in questi giorni nel nostro municipio. Da sempre ritengo che i comitati di quartiere, le associazioni, la cooperazione sociale e il volontariato, di cui è ricco il nostro municipio, siano il sale del territorio. Senza queste centinaia di persone che stimolano, criticano, incitano e qualche volta plaudono anche alle iniziative dell’amministrazione, saremo soli e abbandonati a noi stessi. Anzi di più, non ci sarebbero più nemmeno i municipi, che rimangono il vero e unico front office della politica” lo dichiara in una nota Riccardo Corbucci, presidente del consiglio del III municipio. “La politica deve rispettare i suoi cittadini, anche e soprattutto quando questi criticano le scelte fatte, senza ostentare fastidio” spiega Corbucci “d’altro canto deve esserci rispetto reciproco ed anche chi critica non deve mai trascendere sul piano personale od offendere consiglieri o assessori, poiché tutti i cittadini avranno modo di valutare l’operato degli amministratori locali con il voto”. “Fin dall’avvio di questa consiliatura abbiamo puntato molto sulla partecipazione” continua Corbucci “il registro della partecipazione, l’apertura al pubblico delle commissioni, la pubblicazione dei verbali, il nuovo regolamento municipale e con l’ultimo bilancio finalmente i fondi per lo streaming delle sedute consiliari. Siamo ancora in ritardo sulla tabella di marcia, ma non abbiamo paura di confrontarci quotidianamente con le critiche e i suggerimenti dei cittadini”. “Poi dopo l’ascolto e la discussione, la responsabilità delle scelte spetta alla maggioranza che amministra il municipio” conclude Corbucci “si possono commettere errori, ma è necessario ritrovare un rispetto comune per il bene del territorio. Mi auguro che questo 2015 possa essere un anno in cui l’amministrazione, i comitati di quartiere e il civismo locale possano collaborare insieme per rilanciare il III municipio”.
Oddio è lunedì #93 – quel popolo democratico che da sempre urla “unità”
Il giorno dopo la manifestrazione nazionale del Partito Democratico in Piazza del Popolo a Roma, l’Italia riscopre di avere ancora un’opposizione e soprattutto un’alternativa al