di Giuseppe Cucinotta del Corriere della Sera
Un intero piano costruito in pochi mesi. Operai all’opera anche il 14 agosto e di sabato. Lavori che continuano nonostante il sequestro dei cantieri. Sembrerebbe una delle tante storie di abusi edilizi nella Capitale, stavolta a finire nel mirino di cittadini indignati, del Municipio e della Procura di Roma non è un privato, ma l’Istituto Suore Ancelle Missionarie di Cristo Re in via Monte Pramaggiore a Montesacro.
IL NULLAOSTA MANCANTE – I lavori nell’Istituto sono cominciati a luglio, ma già dai primi giorni è stata costruita un’impalcatura imponente che sopraelevava l’ultimo piano dell’edificio. «Quello che è oggi diventato l’ultimo piano cresceva a vista d’occhio di giorno in giorno – spiega Sabina Bruschi, una residente storica del quartiere -. Così abbiamo sollecitato un intervento del Presidente del Municipio». Intervento che arriva il 19 luglio, quando i dirigenti dell’ufficio tecnico del III Municipio diffidano l’Istituto dall’esecuzione delle opere. «Avevamo rilevato che per i lavori mancava il nullaosta della Sovrintendenza, visto che si tratta di un palazzo di valore storico con più di 70 anni», spiega il presidente del Municipio, Paolo Marchionne.
IN CANTIERE IL 14 AGOSTO – Nonostante questo primo stop, i lavori sono proseguiti. E a velocità raddoppiata. «Ogni giorno l’ultimo piano aveva un pezzo in più – prosegue Sabina Bruschi -. Gli operai non si sono fermati neanche il 14 agosto. Anzi è stata anche cambiata la struttura del tetto, che è diventato a spiovente. Il cartello esposto nel cantiere parla di “lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria”, ma una sopraelevazione non è un intervento di manutenzione, si tratta a tutti gli effetti di una nuova costruzione».
SEQUESTRO E DENUNCIA A PROCURA – Anche il Municipio, dopo alcuni sopralluoghi, rileva come, nonostante la diffida, i lavori siano andati avanti per tutto il mese di agosto. Così il 28 agosto viene disposto il sequestro del cantiere. Ma neanche questo provvedimento serve a bloccare gli interventi edilizi. «Dal sequestro a oggi il tetto è stato quasi completato – continua la residente – e in questi giorni abbiamo visto che gli operai continuano a scaricare le coperture». Anche Riccardo Corbucci, Presidente del Consiglio del III Municipio, ha rilevato come niente si sia fermato. «I sigilli che i vigili hanno apposto durante il sequestro non sono stati toccati, ma vedo con i miei occhi che i lavori sono proseguiti. Abbiamo trasmesso tutti gli atti e i rilievi tecnici alla Procura, ma il nostro iter finisce qui. Possiamo solo continuare a vigilare. Mi auguro, però, che venga disposta la demolizione della sopraelevazione».
SUORE MAL CONSIGLIATE – Anche Marchionne crede che il Municipio a questo punto possa fare ben poco. «Continueremo a monitorare la situazione e a trasmettere altri rapporti ai fini dell’indagine della Procura – spiega -. Abbiamo sentito le suore. Credo che siano state consigliate male nella realizzazione dei lavori e anche che vogliano apparire come sprovvedute e ingenue, ma per la legge quest’ingenuità non deve essere ammissibile».
COMITATO CONTRO GLI ABUSI – I residenti, però, non intendono più aspettare e hanno deciso di costituire un Comitato contro gli abusi edilizi. «Perché il sequestro è avvenuto così in ritardo? – si chiede Sabina Bruschi -. In questa vicenda non abbiamo sentito le istituzioni vicine, non si sono fatte portavoce della nostra indignazione. Nella stessa zona, negli anni scorsi sono stati bloccati molti cantieri e in nessun caso durante il sequestro i lavori sono continuati». Gli abitanti dellòa zona hanno così deciso di formare un Comitato «per denunciare violazioni come quella delle Suore Ancelle Missionarie di Cristo Re. Se il Municipio non ci ascolta, faremo sentire la nostra voce da soli».