“Sono i soliti imbecilli del PD” queste le parole con cui la deputata Alessandra Mussolini ha commentato le dichiarazioni mie e della collega della Sinistra e Libertà Michela Pace sull’incredibile proposta di dedicare un’aula pubblica di Piazza Sempione a Romano Mussolini, quarto figlio del Duce e papà della parlamentare. Per spiegare la proposta presentata dal Presidente del consiglio municipale Roberto Borgheresi (quello per il quale “la dittatura è meglio della democrazia”*), Alessandra Mussolini ha spiegato: “mio padre ha vissuto in via Zuccoli, che si trova fra Talenti e la Bufalotta. Io ho vissuto li fino a vent’anni. Prima di dire sciocchezze si sciacquino la bocca!”. Ora è evidente che Alessandra Mussolini ci tenga a difendere il nome di famiglia. Probabilmente senza quel nome avrebbe faticato a trovare la sua strada attuale di parlamentare, persa nei meandri dello show system nel quale ha indossato i vesti di attrice, modella e cantante. Nel 1992 la sua entrata in politica nel Movimento Sociale Italiano dove il suo nome deve aver avuto qualche influenza sulla decisione di candidarla alla Camera dei Deputati, prima della sua decisione di rompere con Gianfranco Fini alla vigilia della svolta di Fiuggi quella della nascita di Alleanza Nazionale.
Come è ovvio le colpe dei padri non devono ricadere sui figli e nemmeno sui nipoti. Ma sono inaccettabile le prese in giro soprattutto quando coinvolgono la memoria delle migliaia di vittime del nazi-fascismo e della Resistenza. Non sarò mai daccordo a dedicare un luogo pubblico alla memoria di un membro della famiglia Mussolini. Troppi errori politici, troppi morti sulla coscienza per poter dimenticare. Ed anche le azioni degli eredi dei responsabili di quegli anni sanguinosi non sembrano privi di macchie. Di Alessandra si potrebbe ancora dire molto, ma per non rischiare di andare fuori tema, preferisco mettere un dubbio sull’opportunità di dedicare alcunchè a Romano Mussolini.
Anche perché Romano Mussolini, dopo decenni di silenzio sulla figura di suo padre, a fine anni’90 iniziò un’opera di recupero della sua memoria. Esordì nel 1997 ricostituendo “l’Ordine cavalleresco dell’Aquila romana“. Questo non era altro, nelle stesse intenzioni di Romano Mussolini, una riedizione dell’Ordine civile e militare dell’Aquila romana della Repubblica sociale italiana di Salò, fondato dal padre Benito Mussolini. Chiaramente gli appartenenti alla riedizione dell’ordine cavalleresco sono convinti sostenitori del fatto che la Rsi non sia morta con Benito Mussolini, ma che continui a vivere per asse ereditario, prima con Vittorio e poi con Romano. Oggi questa continuerebbe a vivere con Guido Mussolini, IV capo e gran cancelliere dell’ordine che ha recentemente celebrato una cena a Milano con gli aderenti al gruppo.
Per intanto lunedì sosterrò in aula ldi ritirare questa proposta irresponsabile. E vi segnalo il comunicato stampa dell’ANPI di oggi. «La sola azione accettabile, per quanto riguarda la sezione Anpi Orlandi Posti, è il ritiro immediato della delibera che vuole intitolare un’aula delle nuova sede municipale di piazza Sempione a Romano Mussolini». Così in una nota Roberto Villani, presidente della sezione ANPI del IV Municipio e Marina D’Ortenzio, membro del direttivo, che proseguono: «Avremmo preferito un gesto più onesto da parte di Borgheresi, e non la maschera che ha indossato utilizzando il nome di un figlio di Mussolini, che potrebbe non apparire nell’intitolazione, per simulare la sua chiara intenzione di omaggiare una figura che evoca momenti storici costati la vita a molti giovani, anche nel nostro quartiere. Non possiamo accettare che, nel IV Municipio, una sala istituzionale evochi momenti drammatici della storia. Ci auguriamo che il buon senso e il concetto di democrazia, per quanto poco rispettato da Borgheresi, prevalgano sulla sua nostalgia per forme di governo che speriamo di non vedere mai più. La sezione Orlando Orlandi Posti parteciperà lunedì alla seduta consiliare alla sala Agnini per assistere all’unico gesto possibile: il ritiro della delibera».
Sono intervenuti anche i coordinatori dei circoli del PD del IV Municipio. “Troviamo inaccettabile la presentazione della delibera che vorrebbe intitolare un sala della nuova sede di Piazza Sempione a Romano Mussolini, uno dei figli del Duce. Se è vero che le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, è altrettanto vero che deve permanere il rispetto per i tanti che hanno dato la propria vita in nome della libertà e della lotta di liberazione dal nazi-fascismo. Chiamare un ufficio pubblico ‘aula Mussolini’ a Montesacro, un quartiere che si è distinto per la resistenza ed i cui consigli municipali si svolgono presso la sala dedicata al martire Ferdinando Agnini, ci sembra una smaccata provocazione di cui il Presidente del Consiglio Roberto Borgheresi deve assumersi ogni responsabilità comprendendo che la firma su quella delibera è incompatibile con il ruolo super partes che avrebbe dovuto svolgere quale presidente dell’aula” lo dichiarano in una nota i coordinatori dei circoli del PD Luisa Palumbo (Montesacro), Silvia Di Stefano (Castel Giubileo-Settebagni), Maria Teresa Ellul (Nuovo Salario), Romolo Moriconi (Fidene), Yuri Bugli (Colle Salario).
“Per questa ragione il Partito Democratico del IV Municipio sarà presente lunedì alla discussione della delibera poichè considera il ritiro della proposta l’unica soluzione possibile” continuano i coordinatori dei circoli PD “consapevoli che tutti i consiglieri di opposizioni sapranno dare battaglia e ricordare a tutta l’aula municipale l’inopportunità di una simile proposta”.
* Intervista su La Voce del Municipio