di Claudio Bellumori su romapost
Entro settembre ci sarà il faccia a faccia tra Ignazio Marino e i romani ‘vittime’ della puzza emanata dall’impianto Tmb di via Salaria. Il presidente del III Municipio, Paolo Marchionne, ha dichiarato oggi in Consiglio che si impegnerà per organizzare l’incontro. E il concetto della maggioranza è uno: bene questo evento, purché non diventi una manifestazione di tipo politico. Insomma, niente divisione tra guelfi e ghibellini ma una riunione in cui si possa discutere senza indossare casacche di una squadra piuttosto che di un’altra. Il minsindaco ha così preso atto della richiesta di una cittadina, che ha parlato a nome di diversi comitati (Villa Spada, Serpentara, Colle Salario, Valmelania) e dell’associazione Agorà.
Le parole. Maria Teresa, la portavoce dei comitati, si è avvicinata al Presidente del Consiglio, Riccardo Corbucci e ha chiesto di parlare. Da parte dell’aula non c’è stata opposizione. Un fatto, questo, che ha consentito all’ex minisindaco Cristiano Bonelli di sbottare “in altre occasioni non l’avete consentito”.
Maria Teresa ha sintetizzato la situazione che da anni è costretta vivere. E come lei molti altri. “Non ci interessano i comunicati stampa, ma un incontro diretto con Ignazio Marino e Daniele Fortini (ad di Ama). Ogni giorno dobbiamo fare i conti con la puzza che proviene dall’impianto di via Salaria. Noi cittadini vogliamo sapere quali passaggi sono stati fatti, o verranno intrapresi, per risolvere il problema. E che cosa si sta facendo per la chiusura o delocalizzazione del Tmb”.
Botta e risposta. In aula è stata presentata dalla minoranza una mozione sull’impianto, dove si chiedeva un tavolo tecnico (“per fare un tavolo non c’è bisogno del falegname”, ha chiosato Bonelli) che comprendesse Regione, Comune e Municipio a cui aggiungere la partecipazione di comitati e cittadini. Un modo, questo, per avere una via preferenziale attraverso la quale mantenere costante il flusso di informazioni e aggiornamenti sull’impianto che, entro il 2015, sarà chiuso o delocalizzato (anche se questo termine non piace molto a Marchionne, il quale ha precisato “fare un altro impianto costerebbe tra i 15 e i 20 milioni di euro. E i tempi sono lunghi. Il Tmb di via Salaria non è nato in un giorno”). La minoranza ha insistito nel ribadire che un tavolo istituzionale non c’è, la maggioranza ha risposto il contrario. E il braccio di ferro è continuato senza esclusioni di colpi. Il consigliere Francesco Filini (Fdi-An) ha ribadito che la vicenda dell’impianto Tmb è “un episodio emblematico che manifesta l’inadeguatezza della maggioranza. Non siete credibili”. E poi ha anticipato che, se il problema non si dovesse risolvere, verrà presentata una mozione di sfiducia contro Gianna Le Donne, assessore all’Ambiente. Riccardo Corbucci (Pd) ha dichiarato: “Non facciamo la gara a chi è più bravo. Sennò dovrei mettermi a dire noi stiamo amministrando solo da un anno, voi invece avete governato cinque anni e potevate fare qualcosa in materia di rifiuti. Qui c’è la possibilità di una speranza. I secchioni pieni di immondizia c’erano anche prima, fotografati dalla Procura che ha aperto un’inchiesta”.
Alla fine l’atto per chiedere il tavolo partecipativo con i cittadini è stato bocciato e modificato con la richiesta di incontrare Marino sul tema Tmb. Ai residenti di Villa Spada e dintorni non resta che aspettare. Loro avrebbero preferito parlare con il sindaco e Fortini a stretto giro di posta (entro il mese). Ma a questo punto è stato fissato un limite: l’appuntamento avrà luogo non oltre settembre. Nel frattempo il caldo avanza e la puzza continua a fare compagnia.