Comincia ad emergere il modus operandi dell’amministrazione di Virginia Raggi. Facciamo qualche esempio concreto. Se i cassonetti strabordano di rifiuti e per strada rimangono per giorni materassi e cianfrusaglie, la colpa non è più della cattiva organizzazione dell’Ama, che tutti paghiamo profumatamente, ma dei cittadini incivili. Allo stesso modo se l’avvocato Vincenzo Perticaro, rappresentante degli inquilini, incalza l’amministrazione che non ha ancora dato le risposte promesse, diventa normale che l’assessore all’urbanistica Paolo Berdini perda la pazienza e lo insulti pesantemente con un oxfordiano “‘a pezzo de…“. Se poi sei una mamma con un ragazzo disabile, che vuole avere certezza di come vengono spesi i fondi pubblici, il minimo che ti possa capitare è di ricevere una lettera di diffida dalla presidente del tuo municipio.
Insomma più i problemi sono di difficile risoluzione, più la colpa va addossata a qualcun altro. Quando poi cominciano ad emergere i conflitti d’interesse degli assessori pentestellati in alcuni municipi (III e XIV), si intona la cantilena di Berlusconiana memoria: “sono attacchi personali“. Cosa ci sia di personale, poi, in un assessore all’urbanistica che con la sua società ha 55 procedure istruite presso gli uffici tecnici dell’ente da lui governato, violando l’articolo 78 del Tuel che fa espresso divieto dall’esercitare la propria attività professionale in materia di ediliza pubblica e privata nel territorio che si amministra, è davvero difficile da capire. Così come desta stupore che un assessore ai servizi sociali non ritenga di essere in palese conflitto d’interesse se è amministratore di una realtà, direttamente collegata ad una cooperativa che gestisce servizi per conto del Comune di Roma. I grillini sono così, vedono la pagliuzza negli occhi degli altri, ma fanno fatica a scorgere le travi nei propri.
Quella trascorsa è stata anche la settimana del murales di Papa Francesco, apparsa sul muro di un palazzo di Borgo Pio, vicino a San Pietro. L’immagine del Papa in piedi su una scala mentre gioca al tris con il simbolo della pace, con la guardia svizzera che fa da “palo“, ha fatto il giro dei social ed è piaciuto praticamente a tutti. A tutti tranne che al Campidoglio, che a tempo di record ha fatto intervenire la squadra del decoro dei vigili urbani per farlo rimuovere. Fossero sempre così solerti, non vedremmo il degrado in cui versano le nostre periferie. Una cosa è certa, la rimozione dell’opera di Maupal, alias Mauro Pallotta, aveva convinto anche monsignor Amerigo Ciani, per il quale rimuoverlo è stato “un peccato“.
L’ultima new entry del nostro borsino è l’attrice italiana Paola Saulino, novella “Madonna” dei noantri, che ha promesso sesso orale a chi voterà no al referedum costituzionale. Una evidente mossa pubblicitaria, in cui sono caduti siti e giornali italiani. Riprendo la notizia, perchè questa trovata, come quella delle bufale sul referendum, dicono molto sul come vengono considerati i cittadini italiani. Alcuni di quelli che sostengono il “No” al referendum, stanno adottando tattiche strumentali ed ingannevoli, come quella che girà in questi giorni sulle chat di whatsapp relativa all’art. 117 che ci farebbe perdere la nostra sovranità nazionale. Una bufala per stupidi. La modifica dell’art. 117 su questo punto, infatti, prevede che alle parole ordinamento comunitario, siano sostituite ordinamento dell’Unione Europea. Si tratta della stessa identica cosa e la modifica si è resa necessaria per il cambio di definizione fra Comunità Europea e Unione Europea. Il problema è che ci sono persone che ci credono a queste bufale e le condividono. Sono le stesse, che magari un tempo venivano truffate con le catene di Sant’Antionio o con le truffe telefoniche. Sta a noi persone perbene, con capacità critica, difendere queste persone e sottrarle dagli inganni di cui i social network sono ormai pieni.
Chi rischia: (se hai difficoltà a capire come funzionano le quotazioni, leggi alla fine)
Paola Muraro – 1.80 – Risalgono un poco le quotazioni di Paola “Higlander” Muraro, che nonostante le questioni giudiziarie, rimane saldamente al proprio posto. L’Ama, da azienda incapace di pulire la città, si sta trasformando nell’azienda che interviene a chiamata, su segnalazione diretta di assessori e consiglieri tramite i social. La città, nel suo complesso, rimane sporca e degradata. Tuttavia le vie di parecchi attivisti del movimento sono pulite con solerzia e tempestività. Sta nascendo l’Ama a due velocità. Ma tutto questo sarà legale?
Salvatore Romeo – 2.40 – E’ rimasto nel cassetto a lungo il parere dell’Anac sulla nomina del fedelissimo della Raggi. Adesso si capisce anche il motivo. Romeo, già dipendente comunale, è ora a capo della segreteria della sindaca, una nomina che ha visto lievitare il suo stipendio fino a triplicare: da 39mila euro l’anno è passato a circa 110mila. Dopo il parere dell’Anticorruzione, la sua retribuzione è stata sforbiciata da 110 a 93mila euro, ma rispetto al passato, quando Romeo incassava poco meno di 40mila euro, ad oggi risulta comunque aumentata del 138%. Nel proprio parere l’Anac precisa: “c’è la possibilità e non l’obbligo” di parametrare lo stipendio per quell’incarico ad uno dirigenziale. In pratica, quindi, la Raggi ha deciso politicamente di aumentare lo stipendio del proprio collaboratore del 138%. Almeno uno dei suoi elettori sarà stato contento di questi primi mesi.
Michele Menna – 3.10 – Assessore ai Lavori Pubblici del XIV municipio. Sul suo conflitto d’interessi è stato richiesto un parere all’Anac. Il problema è che quanto il 19 settembre, il segretario generale ordina al direttore del municipio di avviare un’indagine interna, l’assessore si reca dal notaio e vende tutte le quote del suo studio. Peccato che amministratore unico e detentore dell’80% della società diventi sua moglie Anna Minutolo, mentre il restante 20% passa al suocero dell’assessore. Un conflitto che rimane in famiglia, una roba di berlusconiana nostalgia.
Chi spera:
Maupla (Mauro Pallotta) – 1.70 – Le sue opere sono ormai conosciute dappertutto. Sono belle e provocatorie al punto giusto. Merita di avere luoghi da abbellire, in una città sporca e degradata. Chissà che non sia proprio Francesco a proporgli qualcosa.
Raffaella Paita – 2.10 – Dopo due anni di calvario, le sue parole commosse dopo l’assoluzione dovrebbero far riflettere i tanti giustizialisti di questo Paese. La Paita per difendersi ha perso tanto della sua serenità e della sua esperienza politica. Merita di avere un’altra chanche, perchè nel rispetto della giustizia ha combattuto per dimostrare la propria innocenza. Adesso deve tornare a fare politica.
Chiara Bonanno – 3.00 – Una mamma che difende con le unghie e con i denti il figlio disabile. Il IV Municipio a guida cinquestelle che le scrive per diffidarla dal rivendicare chiarezza sui fondi per l’assistenza sociale. E’ così che cominciano quelle storie, che poi diventano un romanzo. Speriamo nel lieto fine, ma di certo Chiara, vicepresidente del coordinamento nazionale delle famiglie di disabili, non si arrenderà. Perchè sono anni che combatte.
Paola Saulino – 5.50 – La sua uscita “politica” le ha dato la popolarità che cercava. Può essere una leader di qualcuna delle neo formazioni che sostengono il “No” al Referendum. Le dice male, avesse scelto qualche anno fa per le sue esternazioni, sarebbe stata proposta almeno come Ministro.
Guida alla lettura del borsino:
Per quelli che non sono avvezzi alle scommesse sportive legalizzate, le quotazioni del borsino funzionano così. Per la sezione “Chi rischia”, più è basso il numero vicino al nome, più elevata è la probabilità che quella persona perda la propria posizione politica o il proprio posto di lavoro. Viceversa, per la sezione “Chi spera”, più basso è il numero vicino al nome, più elevata è la probabilità che quella persona possa acquisire una posizione politica o di lavoro.