di Laura Serloni di Repubblica
Chiusi alcuni centri anziani diurni. Bloccato il servizio di trasporto a chiamata per i disabili e lo scuolabus a piedi per i più piccoli. Stop ai centri estivi per i bambini come alle gite per gli over 70. Insanabili le liste d’attesa. Quello che fino a poco tempo fa era solo un allarme dei municipi, ora si è concretizzato nella paralisi dei servizi sociali. E i minisindaci sono stati costretti a serrare i battenti di alcune realtà assistenziali. A rischio, dopo la circolare del 9 agosto che sancisce il blocco degli impegni di spesa se non ci sono i soldi in cassa, oltre al decoro della città anche gli assistenti educativi dei ragazzi disabili nelle scuole e le mense negli asili nido. È la débâcle.
“Sembrerà incredibile, ma parrebbe che anche in Campidoglio si siano accorti che Roma sta vivendo e vivrà una stagione di grande privazione – sottolinea Sandro Medici, presidente del municipio X – anche la vicesindaco Sveva Belviso ha ammesso che la spesa sociale è del tutto insufficiente per garantire servizi di cura e sostegno, anche di tipo primario”. Sì perché la manovra del governo si abbatte sulla capitale come una mannaia dopo una finanziaria comunale che è stata definita “lacrime e sangue”. Entro metà ottobre il municipio X non potrà più far fronte al sostegno per i bambini disabili della scuola dell’obbligo, così come di assicurare i pasti ai bambini dei nidi del territorio: in pratica, 287 alunni e alunne con handicap lasciati a se stessi e mille piccini dei nidi digiuni. “Si paventa la chiusura dei servizi sociali per l’anno prossimo, quando tale eventualità sta per verificarsi a breve – osserva Medici – È insopportabile assistere a questa danza macabra tra Comune e governo, entrambi espressione di una cultura politica antipopolare, che sceglie di rendere ancora più difficile la vita a persone che già l’affrontano tra stenti e amarezze”.
Analoga la situazione nel municipio XI, guidato da Andrea Catarci. “Da settembre, se non si apporteranno i dovuti interventi integrativi per una cifra pari a 350 mila euro, richiesti dall’Assessorato per le Politiche Sociali del Campidoglio, 90 alunni diversamente abili non avranno più l’assistenza a scuola e a 23 persone portatrici di handicap e a 50 anziani sarà soppressa l’attuale assistenza domestica”, denuncia il minisindaco.
È paradossale, invece, lo scenario che si profila nel municipio III: “Sono stato costretto a spostare alcuni fondi per la manutenzione stradale nelle spese di gestione del municipio perché eravamo rimasti senza toner né carta per le fotocopie”, ammette Dario Marcucci che ha inviato una lettera al sindaco e all’assessore al Bilancio, Carmine Lamanda, per chiedere un incontro urgente. A nome dei presidenti del centrodestra interviene Cristiano Bonelli, al timone del municipio IV: “Serve senso di responsabilità e non piagnistei: non siamo stati eletti per frignare e lamentarci a ogni piè sospinto”. Ribatte il consigliere pd del quarto parlamentino, Riccardo Corbucci: “Bonelli ha già iniziato da tempo a tagliare i servizi per i cittadini: sono scomparsi lo sportello famiglia al Tufello, il centro diurno per minori a Cinquina nonché tutte le dismissioni protette per gli anziani fragili”.