Questa mattina alle ore 11 la commissione ambiente del IV Municipio ha effettuato un sopralluogo all’impianto Ama di via Salaria, come previsto dall’ordine del giorno approvato dal consiglio municipale il 16 febbraio scorso (leggi qui l’atto). Al sopralluogo oltre al sottoscritto erano presenti il Presidente della commissione ambiente Stefano Ripanucci e il collega del Pd Fabio Dionisi. Hanno potuto partecipare alla visita dell’impianto, per prendere visione dei lavori effettuati, anche alcuni cittadini dei comitati di Villa Spada e Fidene ed una rappresentanza dei lavoratori della zona. L’Ama, invece, nonostante le nostre richieste non ha voluto far entrare i tanti giornalisti presenti, riservandosi di indire una conferenza stampa dopo il 31 marzo, data prevista dal municipio come termine ultimo per verificare l’efficacia dei lavori. Dal sopralluogo di oggi è stato possibile verificare che i più importanti lavori sono ormai ultimati. Le vasche del biofiltro sono state rinnovate, sono state realizzate delle pareti per tentare di isolare l’impianto dalle aziende vicine. E’ stata inoltre costruita una copertura per isolare la zona di carico delle ecoballe, un tempo a cielo aperto. Nonostante questo, tuttavia, nella zona dove si lavorano i rifiuti e dove questi vengono lavorati con sostanze acide, la puzza è insopportabile, anche se meno forte rispetto a quella che arriva alle case, come hanno confermato i cittadini presenti. La nostra grande preoccupazione è che nonostante i lavori, l’arrivo della primavera e dell’estate riproponga il problema come accaduto in questi giorni, nei quali la puzza si è sentita fortissima. Per questa ragione continuiamo fermamente ad essere convinti che l’uncia soluzione possibile sia il dislocamento dell’impianto Ama in un’altra zona, come peraltro perorato dall’odg approvato in consiglio municipale e l’inserimento della questione nel Piano Rifiuti in discussione alla Regione Lazio.
Neve, vergognoso show di Alemanno e Bonelli per coprire il fallimento dell’amministrazione
Trovo vergognoso che per tentare di coprire il fallimento del “piano neve” la giunta Alemanno in grande e quella di Bonelli in maniera ancora più