In merito alle proteste dei cittadini sul mal funzionamento dell’impianto di compattamento dei rifiuti della Salaria, «ho dato mandato all’Ama di ascoltare le proteste dei cittadini affinchè si giunga ad un miglioramento tecnologico dell’impianto oppure che l’impianto venga rimosso». Così, il sindaco Gianni Alemanno a margine di una conferenza in Campidoglio.
“Anche il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, al contrario del minisindaco Cristiano Bonelli e della sua maggioranza, è arrivato alla conclusione che da mesi i cittadini indicano all’amministrazione, ovvero la chiusura e il dislocamento dell’impianto Ama di via Salaria poichè come da noi affermato gli interventi previsti dall’azienda sono dei palliativi che non sono in grado di risolvere il problema” lo dichiara in una nota Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio che da luglio ha seguito la protesta. “A luglio abbiamo presentato i primi esposti con i cittadini, nelle settimane scorse abbiamo interessato con mozioni ed interrogazioni il consiglio comunale ed il consiglio regionale affinchè si affrontasse seriamente il problema dello stabilimento Ama, dove ancora nessuno ha potuto garantire se i miasmi irrespirabili siano anche dannosi per la salute dei cittadini” spiega Corbucci “l’amministrazione municipale ha avuto paura di schierarsi contro l’Ama che per mesi ha preso in giro i cittadini negando l’esistenza dei cattivi odori ed iscenando un teatrino durante la visita dell’assessore all’ambiente di Roma Capitale Visconti. Finalmente Alemanno interviene sulla vicenda comprendendo che gli interventi che l’Ama ha pubblicizzato in una conferenza stampa organizzata dal Presidente Cristiano Bonelli non sono risolutivi ed anzi dovevano essere già stati realizzati come previsto dalla carte in nostro possesso e che sono state già consegnate alla Procura della Repubblica”. “RImane l’unica soluzione possibile. La dislocazione dell’impianto in un’altra area lontana dal centro abitato”.
«Alemanno, come sempre inadeguato, annuncia di aver dato mandato all’Ama di ascoltare le proteste dei cittadini sul compattatore Ama di via Salaria in IV municipio. Ne emerge un concetto bizzarro di gestione della cosa pubblica. Alemanno non è il principe che dal trono decide se e quando l’azienda municipalizzata può concedere la grazia ai cittadini e ascoltarne le istanze. I cittadini vanno sempre ascoltati, tanto più che Alemanno si sveglia ad ottobre quando da oltre quattro mesi i residenti di Villa Spada, Fidene e Colle Salario lamentano i miasmi irrespirabili provenienti dall’ impianto e disagi per la salute». Così, in una nota i consiglieri provinciale e comunale del Pd Marco Palumbo e Massimiliano Valeriani. «Durante questi mesi – continuano – abbiamo assistito al solito teatrino irresponsabile, noncurante delle proteste dei residenti e degli atti consiliari dell’ opposizione che chiedevano la chiusura e la verifica dell’impianto da parte di Ama. Prima si è negato il problema – sottolineano – poi l’impianto non poteva essere fermato per una verifica quando l’ hanno richiesto i cittadini ma è stato bloccato in occasione della visita dell’assessore all’ ambiente Visconti. Il problema che non esisteva ha infine previsto, secondo quanto annunciato, un costo di 1 milione 286 mila euro. È un sollievo che persino il sindaco Alemanno, in ritardo come sempre, abbia dato ragione ai cittadini e deciso di far cadere dall’alto il benestare per l’Ama affinché risolva il problema».