Sono alcuni giorni che i residui del centrodestra comunale e municipale provano a compiere dei blitz sullo sport. Il primo è stato evitato ieri con il ritiro della delibera a firma del presidente della commissione sport Marco Bentivoglio, che voleva esprimere parere favorevole sulla proposta di delibera comunale prot. n. 117/2012 avente per oggetto: “regolamento per gli impianti sportivi di proprietà comunale. Revoca delle deliberazioni del consiglio comunale n. 170 del 7/11/2012, n. 4 del 12/1/2006, n. 35 del 22/2/2007 e del commissario straordinario n. 64 del 26/3/2008”. Un tentativo per far saltare l’intero impianto dello sport pubblico cittadino, che in IV Municipio non è passato e che dovrà essere respinto anche in Campidoglio.
Il secondo attacco allo sport pubblico l’attuale amministrazione comunale l’ha lanciato con la lenzuolata di bandi per la realizzazione e la gestione di impianti sportivi su area di proprietà capitolina. Nel IV Municipio è stato individuato un sito in via Tina di Lorenzo nel piano di Zona C22 Casale Nei (clicca qui). Il privato interessato potrebbe realizzare un campo da rugby omologato, un campo allenamento, una tribuna coperta, la sistemazione dell’area verde a spogliatoi, servizi e parcheggi. Il canone annuo di mercato sarebbe di 38.820,51 euro per sei anni, con la possibilità di prolungare questo tempo in base ai lavori realizzati. Tutto molto interessante, ma ci si chiede come farà il privato a rientrare dei costi di costruzione (almeno 1 milione di euro), delle spese di gestione e di locazione, dovendo fare semplicemente conto sull’attività sportiva del rugby? Nel bando, infatti, non sono previste nemmeno strutture ricettive commerciali quali bar e ristoranti. Quindi le uniche entrate previste sarebbero quelle degli associati fruitori della struttura. Il dubbio è che questi bandi siano stati pensati ad hoc per qualcuno che si trovi nella necessità di investire ingenti capitali, senza necessariamente dover rientrare in tempi brevi dell’investimento. Qualcuno ovviamente che con lo sport e l’associazionismo sportivo non c’entra assolutamente nulla.
Il terzo blitz che l’amministrazione municipale vuole tentare è il bando triennale sui centri sportivi municipali, che scade a febbraio. Credo che vista la concomitanza con le date elettorali di questi mesi, sia più opportuno concedere una deroga di un anno e rimandare al 2014 l’emissione di un nuovo bando, che dovrà contenere anche le osservazioni inoltrate dalle scuole. Appare infatti necessario che una quota di risorse vanga utilizzata in acquisto di materiali sportivi per la scuola ed in piccoli lavori di manutenzione ordinaria. Le palestre pubbliche sono ormai davvero troppo fatiscenti per poter competere con gli standard delle palestre private. Proprio oggi, tuttavia, lo sport pubblico deve tornare ad assumere un ruolo di primo piano, per consentire davvero a tutti di poter praticare attività sportive a costi accessibili. Per questa ragione la proposta che faccio fin da subito e che porterò in commissione sport, è quella di riattivare la Consulta dello Sport che nel 2007 ho contribuito ad istituire da Presidente della commissione politiche sportive, per ricreare un luogo di discussione fra gli attori dello sport pubblico e privato, quelli della scuola e le Istituzioni.