articoli di Romapost di Claudio Bellumori
I servizi sociali del Municipio III sempre più nel caos. Quattro quelli fermi: ‘Implementazione Gil’, ‘Segretariato sociale, ‘Centro diurno anziani fragili’ e ‘Spazio incontro’. A questi, a fine mese, si aggiungono ‘Dismissioni protette’ e il servizio pasti. In più, altri quattro rischiano di fermarsi nei prossimi giorni. E poi spunta un retroscena: l’assessore al Sociale, Eleonora Di Maggio, che avrebbe minacciato di licenziamento Nicola Cirillo, direttore di ultima nomina dell’Uosecs – l’Unità organizzativa socio-educativa culturale e sportiva – verso il quale la maggioranza punta il dito per lo stallo che si è creato nel Municipio III. A riferire il faccia a faccia con l’assessore è lo stesso Cirillo che, nella seduta della Commissione trasparenza, fa mettere tutto a verbale.
Braccio di ferro. Non solo: il direttore del Municipio III, Emanuela Bisanzio, intavola un braccio di ferro con Cirillo. Da una parte Bisanzio, che dichiara “inadempiente” Cirillo per non aver messo in pratica i passaggi necessari per far ripartire i servizi. Così annuncia: prendo in mano io la situazione. Dall’altra parte il dirigente Uosecs, che dimostra il contrario e dice: tutto questo non è regolare. Da ricordare che il Consiglio, con una risoluzione, invita Cirillo a prendere le accortezze necessarie per far ripartire i servizi. Ma questa risoluzione non sarebbe mai arrivata al direttore dell’Uosecs.
Bagarre. A tirare in ballo Di Maggio è anche la dottoressa Paola Parrucci, responsabile del Servizio sociale che occupa una posizione – per capirci – tra il direttore e i dipendenti. Nel corso della Commissione trasparenza viene letta una sua relazione, nella quale si sottolinea che l’assessore del Municipio III avrebbe intimato alle assistenti sociali di non ascoltare più Nicola Cirillo.
Incredulità. Francesco Filini (Fratelli d’Italia) al termine della Commissione si dice “sconcertato per quanto ha sentito. C’è un conflitto tra parte politica e tecnica. Anche il comportamento del direttore non sta in piedi. Cirillo ha dimostrato di non essere inadempiente. Tornerò a chiedere le dimissioni dell’assessore Di Maggio, che dimostra ancora non di non essere all’altezza”.
Conflitto. Per Riccardo Corbucci (Partito democratico) “la situazione è incresciosa. È in atto un conflitto senza precedenti fra potere politico e una parte di quello amministrativo. Chi dovrebbe eseguire le direttive della giunta e dell’assessore alle Politiche sociali, si muove invece autonomamente senza tenere conto delle esigenze dei cittadini. Non è ammissibile fermare servizi essenziali per il territorio. Così non si può davvero andare avanti”.
“Non ho mai minacciato di licenziamento il dirigente Cirillo, anche perché non è ho il potere. Questa è una boutade. Il vero problema sono quattro servizi fermi e due che, a fine mese, rischiano la chiusura”. Eleonora Di Maggio, assessore alle Politiche sociali del Municipio III, rimanda al mittente tutte le accuse. Come rivelato da Roma Post, nella Commissione trasparenza di ieri Nicola Cirillo, direttore di ultima nomina dell’Uosecs – l’Unità organizzativa socio-educativa culturale e sportiva– fa mettere a verbale il faccia a faccia con l’assessore. Che risponde “non ho mai aggredito nessuno”.
Incontro. L’assessore del Municipio III spiega “sono andata da Cirillo per dirgli di far fronte ai suoi doveri. Questa sarebbe un’aggressione o una minaccia? Mi viene da ridere. Ci sono i fatti che parlano, ci sono le mail che ho inviato. La politica deve dare un indirizzo. La parte amministrativa deve dare corpo a quell’indirizzo”.
Altre spine. Per quanto riguarda la relazione di Paola Parrucci, responsabile dei Servizi sociali, Di Maggio chiosa: “È stata compiuta una scorrettezza. È stata convocata una riunione senza esserne avvertita. Per tutto il resto non c’è niente da aggiungere”.
Difficoltà. Terminate le precisazioni del caso, Eleonora Di Maggio sottolinea: “Il Municipio deve erogare i servizi. E lo deve fare con continuità, non a singhiozzo. Io sto lavorando per questo. E io difendo con forza quello che sto facendo. Dobbiamo tornare a parlare dei servizi, è quello il nocciolo della questione. Perché il tema riguarda tutta la popolazione. Il resto sono chiacchiere. Se prenderò provvedimenti? Forse, non lo so. Adesso ho cose più importanti da affrontare”.