Questa mattina circa 500 studenti di gran parte delle scuole del IV municipio, si sono dati appuntamento alle nove del mattino a piazza Sempione, per poi muoversi in corteo. Scopo della manifestazione, la denuncia delle condizioni edilizie disastrate in cui versano molte scuole della zona, la contrarietà alla legge Gelmini e al neogoverno Monti. «Vi sono classi sovraffollate e assolutamente fuori da ogni norma di sicurezza e in molti casi mancano strutture essenziali – scrive in un comunicato il Coordinamento studentesco del IV municipio – Per esempio, la sede dell’Orazio di Via Isolabella è praticamente priva di una palestra e di un laboratorio di scienze. Oltre a questo ricordiamo che la vergognosa riforma Gelmini è ancora in vigore e, anzi, il nuovo premier Monti ha pubblicamente lodato quel decreto: ci sembra chiaro, quindi, che smettere di lottare adesso significherebbe condannarsi a nuovi dolorosissimi tagli. Infine, non possiamo assolutamente accettare la repressione che ha colpito gli studenti dopo la giornata del 15 ottobre scorso, e il provvedimento con cui Alemanno pensa di poterci impedire di manifestare liberamente».
Durante il percorso, i ragazzi hanno lanciato simbolicamente banconote false contro banche e negozi. Una volta arrivati all’ingresso della sede del IV municipio, in via Umberto Fracchia, hanno occupato l’ingresso dell’edificio esibendo uno striscione con scritto: “Nessun blocco fermerà la nostra rabbia”. Dopodiché, hanno indetto un’assemblea pubblica.
«Oggi tutti gli studenti del IV municipio sono scesi in piazza per protestare contro ciò che sta accadendo in Italia negli ultimi mesi: la nazione data in mano a Monti e al governo delle banche e dei poteri forti – dice Alberto Cicolani, del collettivo Senza Tregua – Questi vedono davanti a sé solo l’ennesima manovra che si abbatterà sulla scuola, sul lavoro e sulle pensioni, senza intaccare i privilegi della classe dirigente e dominante. Tutto con la complicità dei partiti e dei giornali che fanno finta di non vedere le misure repressive e antidemocratiche che sono usate contro chi dissente e sceglie di porsi contro un sistema ormai marcio. Ne è un esempio il divieto del sindaco Alemanno che obbliga a manifestare solo di sabato. Protestare, però, è un diritto, non una concessione e noi oggi lo abbiamo dimostrato».
Natascia Grbic
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