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Si conoscerà domani la decisione del Tar del Lazio sulla contestata delibera della regione Lazio recante il Piano di dimensionamento delle Istituzioni scolastiche per l’Anno scolastico 2012/2013. Otto sono stati i ricorsi discussi davanti alla I sezione ter del tribunale amministrativo; la discussione di un nono ricorso è stata aggiornata al prossimo 14 giugno. Davanti alla sede del Tar di via Flaminia, questa mattina, si è svolto un sit-in di studenti, genitori e docenti; presente anche il presidente della Commissione scuola della Provincia di Roma, Paolo Bianchini, il consigliere provinciale Marco Palumbo e il vicepresidente del consiglio del IV Municipio Riccardo Corbucci. A rivolgersi al tribunale sono stati: il Convitto Nazionale Regina Margherita, Comitati di genitori (migliaia quelli che hanno firmato i ricorsi), il Convitto Nazionale Tulliano di Arpino, ma anche i Comuni di Arpino, Sora e Frosinone. Diverse le tesi sostenute dai legali dei ricorrenti; con alcuni punti in comune. Su tutti la ritenuta carenza di motivazioni nella redazione del Piano.
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E poi, secondo alcuni ricorrenti, il Piano non rispetterebbe la territorialità e la continuità didattica, non tenendo conto delle diverse metodologie di insegnamento giacchè si mischiano, nell’accorpamento delle scuole, quelle che utilizzano metodi didattici ‘classicì con quelle che utilizzano il cosiddetto ‘Metodo Montessorì. Inoltre, secondo quanto si è appreso, è stato sostenuto in aula (la discussione dei ricorsi si è svolta in camera di consiglio) che i Convitti nazionali sarebbero esclusi per legge dai Piano di dimensionamento regionali. «Star sotto al TAR per non sottosTAR», e «Scuola Montessori a rischio estinzione» sulla riproduzione delle mille lire, sono due degli striscioni esposti durante il sit-in di studenti, genitori e docenti davanti al Tar durante la discussione dei ricorsi contro il Piano di dimensionamento scolastico della Regione Lazio. «Ci aspettiamo che il Tar ripristini la legalità – ha detto il presidente della Commissione scuola della Provincia di Roma, Paolo Bianchini – La Regione in questa occasione ha rimesso in discussione i pareri della Provincia, cosa mai accaduta in precedenza sul tema del piani scolastici». «Il nostro territorio sarà penalizzato – hanno aggiunto Silvia Di Stefano e Andrea Bellezza, due genitori i cui figli frequentano l’Istituto comprensivo Simone Renoglio di Castel Giubileo e Settebagni – L’Istituto è stato soppresso e i due plessi sono stati ingiustamente accorpati ad altri istituti con diverso tessuto sociale e quindi diverse esigenze. Occorre frenare questa situazione e ripristinare la legalità».

Oddio è lunedì #155 – In Campidoglio “non lo sanno, ma sono già morti”
Quello che sta avvenendo a Roma ha davvero dell’incredibile. Da quando è iniziata la fase due dell’emergenza Covid-19 non è trascorso un giorno senza che